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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Dime - Serebii (2025, Innovative Leisure)

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  Dime è il secondo album del talentuoso musicista neozelandese Callum Mower alias Serebii, notoriamente apprezzato per le sue doti di compositore, produttore e multi-srumentista. Uscito il 28 marzo per l’etichetta Innovative Leisure, l’album rappresenta un vero punto di svolta, sia personale che artistico. Mower sceglie di mettersi a nudo, portando la propria voce in primo piano e dando vita a un progetto minimalista, quasi un viaggio introspettivo in cui affronta le sue emozioni più profonde. La playlist comprende dieci tracce che si fondono in modo armonioso per creare un viaggio fluido nel mondo del cantautorato soul-jazz e della tropicália, arricchito da elementi psych-folk ed elettronici. La produzione include chitarre ipnotiche, eleganti pianoforti e strati di sintetizzatori, costituendo paesaggi sonori dolci e avvolgenti che trasportano l’ascoltatore in una sorta di stato di meditazione.  Il disco presenta alcune collaborazioni interessanti: in Lungs spicca la voce d...

Horse Meat Disco Presents Disco & Boogie from Brazil Vol.1 - Various Artists (2025, Mr. Bongo)

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Se c’è un genere musicale espressione delle minoranze gay, queer e del sottoproletariato urbano, questa non può che essere la disco music. Erroneamente considerata in Italia un patrimonio delle destre più retrive, la disco music è riuscita a diventare un aggregatore, come poche, di persone provenienti da estrazioni sociali, etnie e orientamenti diversi, trasformando la pista da ballo in uno spazio di liberazione, espressione e comunità. La sua estetica, per coloro che ne colsero tutte le sfumature, nascondeva una carica sovversiva capace di sfidare il moralismo e i pregiudizi dell’epoca, al punto da attirare su di sé l’odio di chi la percepiva come una minaccia all’ordine costituito. In questo contesto nasceva, nella periferia di Londra agli inizi degli anni 2000, la crew Horse Meat Disco, caratterizzata da un’estetica e sensibilità queer. Nel corso degli anni si è esibita nei migliori festival internazionali di musica dance ed è stata resident DJ a New York, Berlino e Lisbona, luoghi...

Sylvia - Sylvia Robinson (1976, Vibration)

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Avvertenza: post non adatto alle anime belle, con uso di termini espliciti e doppi sensi.  A metà anni ’70, in Italia grazie anche alle prime radio private, fummo invasi da canzoni di genere erotico come mai prima. Sì, c’era stata la celebre Je t’aime… moi non plus di quel bell’arnese di Serge Gainsbourg, ma la cosa finiva lì. Fu Donna Summer con Love to Love You Baby ad arrivare in soccorso di un pubblico che, stanco di perdersi nei labirinti onanistico cerebrali del progressive, trovò finalmente un diversivo più immediato, anche a livello fisico. Poi Love in C Minor  di Cerrone fece il resto.  Qui in Italia ho il ricordo di brani erotico scoperecci quali La Prima Volta  di Andrea & Nicole, passando per l’erotismo raffinato di Pensiero Stupendo  di Patti Pravo, fino alla sexy disco pecoreccia di Benito Urgu e la sua Sexy Fonni , tralasciando i brani triviali degli Squallor tipo D’Annunziata . E anche Sylvia , di Sylvia Robinson – sì, proprio lei, una dell...

Black and White Raven - Archie James Cavanaugh (1980, Black and White Raven Inc./2022 Numero Group)

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  Immaginate di navigare nelle acque gelide dell’Alaska, con in sottofondo accordi vellutati e arrangiamenti raffinati tipici della costa ovest californiana. Può sembrare un paradosso, eppure c’è chi ha reso possibile tutto ciò, scrivendo canzoni che sembrano provenire da un’assolata spiaggia californiana. Archie James Cavanaugh, nato a Wrangell in Alaska nel 1951 e cresciuto a Kake, in una comunità Tinglit sull’isola di Kupreanoff, situata a sud-est dell’Alaska, ha saputo coniugare la morbidezza dello Yacht Rock con l’isolamento del grande nord. Cavanaugh si è appassionato alla musica ascoltando ciò che girava nei locali e per le strade del suo paese – sia che si trattasse di una band dell’Esercito della Salvezza, di una jazz band o di un gruppo rock’n’roll. Dal semplice ascolto è scaturita la naturale conclusione di fare musica: ha iniziato a battere su lattine per improvvisare una batteria, fino a coinvolgere amici di scuola per formare una band, culminando nel decisivo incontro...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Kengo Kurozumi

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  Kengo Kurozumi nasce nel 1953 a Okayama e avvia la sua carriera musicale nel 1971, durante gli anni universitari, suonando con la band Light Music Club. Nel 1973 entra a far parte dei Boomerang, di cui diventa leader, cantante e batterista. Con la band pubblica due singoli: il primo nel 1974, seguito da un secondo nel 1975, anno in cui il gruppo si scioglie.   Again - (1982, TDK Records) Still - (1983, TDK Records) Nel 1976 Kurozumi intraprende la carriera solista, pubblicando quattro singoli prima del suo debutto su album con  Again  nel 1982, seguito l’anno successivo da  Still . Questi due lavori esplorano sonorità yacht rock e soft rock, con un’impronta che richiama chiaramente l’influenza di band come gli Airplay. Kurozumi riesce a fondere queste ispirazioni in un City Pop raffinato e mai banale, arricchito da elementi soul e bossa nova.  Boxing Day - (1985, Invitation) Island of Oahu - (1985, King Records) Dopo una pausa di un anno, Kurozumi torna n...

Can’t Lose My (Soul) - Annie & The Caldwells (2025, Luaka Bop)

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Annie & The Caldwells hanno un approccio alla musica simile a quello dei giocatori di rugby di un tempo, prima dell’avvento del professionismo. In primis, qui abbiamo una famiglia di West Point, Mississippi, che, dalla voce agli strumenti, funziona come una squadra: la mamma, Annie Caldwell, è la cantante, il marito, Willie Joe, suona la chitarra elettrica, le figlie Deborah e Anjessica insieme alla figlioccia Toni Rivers sono le coriste, il figlio maggiore, Willie Jr, suona il basso, mentre il minore, Abel Aquirius, è alla batteria. Come i vecchi rugbisti che giocavano solo il sabato, Annie & The Caldwells si esibiscono esclusivamente nei weekend; hanno calcato anche i palchi di alcuni festival musicali della vecchia Europa e, nei restanti giorni della settimana, si dedicano a svariate attività – chi guida carrelli elevatori, chi insegna, chi fa l’infermiera, chi si occupa di messe in piega. Insomma, con quarant’anni di carriera alle spalle, la band è riuscita solo ora a pubbl...

Bags & Things - Dennis Lambert (1972, Dunhill ABC Records)

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Dennis Lambert, cantautore newyorchese nato nel 1947, è anche produttore discografico, pianista e chitarrista, ed è noto per il suo contributo al pop e al soul a partire dagli anni ’60. Insieme al suo storico partner Brian Potter, ha scritto e prodotto brani per artisti quali The Four Tops, Glen Campbell, The Righteous Brothers, Dusty Springfield e Commodores. Nel 1972 ha pubblicato il suo unico album solista, Bags and Things , un lavoro di pop-soul di rara qualità che si è rivelato sorprendentemente innovativo per l’epoca. Si tratta di un’opera raffinata e ricca di sfumature melodiche, che offre un ascolto che va ben oltre il semplice intrattenimento, proponendo vere e proprie narrazioni musicali nello stile di quella stagione gloriosa in cui il confine tra i generi si faceva fluido, regalandoci una creatività oggi appannaggio di pochi. In sostanza, Lambert anticipa quel cantautorato intimista di impronta pianistica che farà la fortuna di personaggi come Billy Joel, uno stile a ca...

One - Will & James Ragar (1980, No Mountain Records)

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Autori di un unico omonimo album pubblicato nel 1980 in poche copie e presto scomparso dalla circolazione, i fratelli Will e James Ragar hanno visto il loro disco raggiungere il valore di 1.200 euro su Discogs. Fortunatamente, l’etichetta coreana Riverman, e successivamente BBE, ne hanno curato la ristampa.   Originari della Louisiana, i fratelli Ragar si sono formati musicalmente a New Orleans, dove sono stati profondamente influenzati dal jazz dal vivo. La loro esperienza nei club della Louisiana ha affinato il loro stile, che unisce toni acustici ed elettrici in modo unico. Ribattezzato  One  nella versione ristampata, l’album è considerato un capolavoro assoluto del folk-funk, una miscela di folk, jazz, country e soul, per lo più acustica, ma con accenti di chitarra elettrica e splendide armonizzazioni vocali. I fratelli sono accompagnati da John Smart alle tastiere, Dave D'Aubin al basso e Tommy Jefferson alla batteria, che suona un tono più alto del solito sul rulla...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Yellow Magic Orchestra

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Inserire la YMO nel contesto del City Pop potrebbe sembrare una forzatura, ma, come vedremo, non lo è. Haruomi Hosono, Ryuichi Sakamoto e Yukihiro Takahashi sono stati gli architetti nascosti che, dietro le quinte, hanno contribuito a plasmare questo genere musicale. Haruomi Hosono, ad esempio, ha fatto parte degli Happy End, una band che ha gettato le basi del City Pop, mentre Sakamoto e Takahashi hanno svolto un ruolo chiave come arrangiatori e produttori negli album di diversi artisti che si cimentarono con il genere, conosciuto all’epoca in Giappone come “New Music”. Naughty Boys - (1983, Alfa) La YMO si è avvicinata al City Pop con un solo album,  Naughty Boys , considerato non a caso il loro lavoro più pop e il loro maggiore successo commerciale. È stato anche l’ultimo album synth-pop giapponese a raggiungere la vetta della classifica Oricon, un record rimasto imbattuto fino all’uscita di  Game  delle Perfume nel 2008. In  Naughty Boys , sembra quasi che la YMO...

Reconnect - bird (2025, Aldelight)

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Yuki Kitayama, meglio conosciuta come bird (sì, si scrive con la “b” minuscola), nasce a Kyoto nel 1975 e, dopo gli studi universitari, intraprende la carriera di cantante solista sul finire degli anni ’90, esibendosi in vari jazz club di Osaka. Scoperta dal produttore discografico Shinichi Osawa, nel 1998 firma il suo primo contratto discografico, anno in cui pubblica il primo EP, seguito nel 1999 dal debutto su album - che riscosse un discreto successo vendendo 700.000 copie. Una carriera venticinquennale che viene celebrata anche nel 2025 con l’uscita del suo nuovo disco, Reconnect . bird ha dalla sua una bella voce soul e uno spiccato interesse per diversi generi musicali, tra cui jazz, pop e soul. Possiamo inserirla nel filone del City Pop? Sì e no. Non lo è propriamente, anche se in Reconnect  le affinità con il genere non mancano. La prima cosa che balza all’orecchio è l’originalità dei brani, mai banali, costruiti su una ritmica funk che bird riesce a trasformare in perfett...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Toshiki Kadomatsu

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Nato nel 1960 a Tokyo, Toshiki Kadomatsu associava la pubblicazione dei suoi album all’attività di produttore, in particolare per Anri; sua è infatti la produzione di  Timely , uno dei vertici del City Pop. Sebbene gli album di Kadomatsu affondino le radici nel City Pop, si distinguono per un approccio che strizza l’occhio all’urban americano, con sonorità notturne che abbracciano funk e disco/boogie. La sua musica è intrisa di un senso di cosmopolitismo e modernità, un incontro tra le vibrazioni urbane giapponesi e quelle delle grandi città occidentali, creando un ponte tra due mondi apparentemente distanti. After 5 Clash - (1984, Air Records)  Il suo lavoro più celebrato,  After 5 Clash , pur mantenendo il cantato in giapponese, potrebbe essere facilmente scambiato per un album di una band americana degli anni ’80. La strumentazione, per lo più classica, predilige il basso slap (merito del bassista Tomohito Aoki), che conferisce un groove deciso e avvolgente, e i fiati,...

Closed Doors and Open Shores - State Cows (2025, P-Vine Records)

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  La Scandinavia ha una passione molto forte per la musica soul (a tal proposito, fatevi un giro sul sito https://scandinaviansoul.com/ dove troverete molta roba interessante) compresi i generi musicali affini, come ad esempio lo yacht-rock. Fatto sta che, da circa un ventennio, molti artisti scandinavi si sono cimentati con il genere – più o meno con ottimi risultati – e tra i più longevi c’è il duo svedese State Cows, ovvero Daniel Andersson voce e chitarra e Stefan Olofsson basso e tastiere, giunto al loro quinto album e pubblicato nei giorni scorsi. Animati da una vera e propria passione per le sonorità che ruotano attorno agli Steely Dan e ad artisti simili, gli State Cows sono una delle migliori espressioni contemporanee del genere, riuscendo a sfornare album che richiamano la golden age del westcoast pop. Dalla loro hanno avuto in passato delle esperienze musicali in quel di Los Angeles, lasciando una buona impressione in alcuni dei loro idoli, tra cui David Foster, Jay Gray...

Porter’s Pocket - George Porter Jr & Runnin’ Pardners (2025, Color Red)

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Arrivato a 77 anni di età, George Porter Jr., tra i membri fondatori dei gloriosi Meters, non molla di un centimetro e se ne esce con un nuovo album solista, Porter’s Pocket . La formula è quella collaudata da anni: qui non troverete paturnie a la page, ma il sensuale e sanguigno funk di New Orleans. L’album, composto da otto tracce strumentali per una mezz’ora di ascolto, è un ottimo compendio, per chi ancora ne fosse a digiuno, dei vari aspetti del funk che Porter e i Meters ci hanno donato nei loro anni d’oro. È una musica senza tempo, siamo davvero oltre ogni discorso sul retro-soul, non avendo Porter nulla da dimostrare o da scimmiottare, se non il suo amore per il genere; anzi, questo album ci conferma quanto siano stati innovativi i Meters per il funk e il soul, in qualità di creatori di un nuovo linguaggio. Porter’s Pocket è suonato dal quartetto attuale di Porter, i Runnin’ Pardners, che vede la partecipazione dello stesso al basso, di Terence Houston alla batteria, di Mike L...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Hiroshi Sato

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Hiroshi Sato, nato nel 1947 a Shiran, nella prefettura di Kagoshima, è da sempre una figura di culto nel panorama del city pop. La sua musica è stata riscoperta nei recenti anni di revival del City Pop ed è evocativa come poche altre delle atmosfere notturne delle metropoli giapponesi degli anni 80.  Per comprendere appieno l’arte di Sato, due album sono imprescindibili:  Time  e  Awakening .  Time - (1977, Wave Concept) In  Time  (1977) troviamo un Sato ancora immerso nella fusion, capace però di evitare i soliti cliché del genere che spesso privilegiano la tecnica a discapito della creatività. I brani, caratterizzati da arrangiamenti complessi, sembrano voler invitare l’ascoltatore a coglierne ogni sfumatura. L’uso dei synth è ancora contenuto, si privilegia infatti un approccio più classico e un’interazione limitata con il pop. Però, quando Sato si lascia andare a soluzioni più pop-oriented, regala momenti di assoluta qualità artistica. Dietro l’app...

The Sound Of Muscle Shoals - Mike Farris (2025, Fame Enterprises Inc)

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Tra tutti i musicisti che si cimentano con il retro-soul, Mike Farris si distingue per la sua autenticità: non sembra interessato a replicare una formula di successo, ma vive la musica con un’intensità che trasmette emozioni genuine, superando il mero omaggio stilistico. Dopo aver debuttato come frontman degli Screamin’ Cheetah Wheelies, band hard-rock, Farris ha intrapreso la carriera solista concentrandosi sulla musica black, arrivando a vincere un Grammy per il miglior album gospel nel 2014 con Shine For All The People e passando al blue-eyed soul con l’album del 2018, Silver & Stone . Adesso si presenta con The Sound Of Muscle Shoals , un album di musica soul sporca, fangosa e unta, che rappresenta il fulcro della sua nuova avventura musicale. Il titolo è un chiaro riferimento ai celebri FAME studios dell’Alabama, dove Farris ha registrato il disco, accompagnato dalla base ritmica degli Shoals e da altri ottimi musicisti, sotto la produzione di Rodney Hall, figlio del defunto ...