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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Omega Tribe

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  Nel City Pop, molti artisti miravano a creare un sound perfetto per accompagnare viaggi in auto lungo coste soleggiate o giornate estive in spiaggia. La musica diventava colonna sonora di un sogno collettivo: quello di una vita moderna, agiata e libera, influenzata dalla cultura americana ma reinterpretata con sensibilità nipponica. In questo contesto nascono gli Omega Tribe, band che incarnò in pieno quell’immaginario. Formatisi inizialmente come Kyutipanchosu, un gruppo amatoriale nato nel 1980, conquistarono l’attenzione del pubblico vincendo lo Yamaha Popular Song Contest – una delle principali piattaforme dell’epoca per scoprire nuovi talenti. Questo successo aprì loro le porte dell’industria musicale e li condusse all’incontro decisivo con Koichi Fujita, figura chiave del City Pop, produttore visionario e presidente della Triangle Records. Fujita comprese subito il potenziale commerciale e stilistico della band, ma decise di ricostruirla dalle fondamenta. Diede loro un nuov...

Silent Passage - Bob Carpenter (1975, Reprise/1984 Stony Plain)

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“Ascoltare questo disco è come inviare una lettera d’amore a parti di sé ancora inquiete, un’offerta di pace e comprensione che non teme il tempo.”  Parlare di Bob Carpenter e del suo “ Silent Passage” significa inoltrarsi in un territorio sonoro fatto di intime riflessioni, arpeggi appena accennati e atmosfere che sfumano come ricordi al tramonto. È un viaggio interiore che, pur muovendosi nell’alveo del cantautorato folk/country-rock anni Settanta, supera le etichette di genere: qui emerge prima di tutto un animo che si racconta senza filtri. Bob Carpenter, canadese di nascita, approda alla Warner nel 1974, in un’epoca in cui le sonorità di Jackson Browne e il Neil Young più raccolto dettavano legge nelle radio e nei cuori degli ascoltatori. Pur condividendo quelle tonalità sospese fra malinconia e dolcezza, Carpenter sviluppa un linguaggio musicale piuttosto personale: linee di archi vellutate, chitarre acustiche appena percusse, e una voce rauca e granulosa che canta come in u...

Yacht Rock Losers: Jimmie Spheeris

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  Fratello della regista Penelope, celebre per il film Fusi di Testa, Jimmie Spheeris è un nome che dice poco, se non ai più attenti cultori del soft rock californiano. Ed è un peccato, perché la sua musica rappresenta una delle vette più limpide e trascurate di quella West Coast immaginifica, sospesa tra realtà e sogno. Nato a Phenix City, Alabama, ma cresciuto a Los Angeles, Spheeris si formò all’interno di una scena musicale in fermento, respirando fin da giovane le sonorità della California degli anni Sessanta e Settanta. Iniziò a scrivere canzoni prestissimo, con una naturalezza disarmante, attratto tanto dalle melodie quanto dalla possibilità di costruire mondi paralleli attraverso le parole. Durante un periodo trascorso a New York condivise l’appartamento con Laura Nyro, figura centrale del cantautorato americano, con cui instaurò un rapporto di amicizia e confronto artistico. Fu grazie a Richie Havens che venne presentato a Clive Davis, allora dirigente della Columbia, per ...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Momoko Kikuchi

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  C’è un motivo se un’etichetta come la Light in the Attic ha deciso di ristampare  Adventure , un disco di City Pop del 1986, firmato da una pop idol come Momoko Kikuchi. E quel motivo è la qualità del disco. Nonostante la voce di Kikuchi corrisponda all’immaginario di come cantava una tipica pop idol giapponese degli anni ’80, l’album brilla per la sua raffinatezza musicale, distante anni luce da un mero esercizio di pop superficiale.  Adventure - (1986, Vap/2020 Light in the Attic) Adventure , pubblicato nel 1986, è uno dei migliori esempi usciti dalla prolifica “fabbrica” delle pop idol giapponesi dell’epoca, capace di sfornare fino a tre album all’anno per ogni artista. Ma facciamo un passo indietro. Momoko Kikuchi nasce a Shinagawa, Tokyo, nel 1968. Inizia la carriera nel 1983 e debutta come pop idol nel 1984, pubblicando il primo singolo poco prima del suo sedicesimo compleanno. Da lì in poi, la sua ascesa è rapidissima: tra il 1985 e il 1987, sette sue canzoni con...

Walk With The Father - Charlie Bereal (2025, Death Row Records)

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Negli ultimi tempi, la Death Row Records – storica etichetta simbolo del gangsta rap losangelino – ha intrapreso una svolta stilistica che in pochi avrebbero previsto. Sotto la guida di Snoop Dogg, il catalogo si sta progressivamente tingendo di sfumature morbide e vellutate, con produzioni che guardano apertamente al soul degli anni Settanta. Non si tratta di semplici citazioni o nostalgie di maniera: progetti come quelli di London October e Chooc – nomi emergenti ma già perfettamente a proprio agio in queste sonorità – stanno contribuendo a riscrivere l’identità sonora dell’etichetta, facendo confluire il passato glorioso del soul afroamericano in un contesto contemporaneo. In questo solco si inserisce con coerenza e sensibilità il nuovo album di Charlie Bereal, Walk With The Father,  terzo capitolo discografico che arriva dopo sei anni di silenzio. Bereal, noto anche per il suo lavoro come chitarrista e produttore, firma qui un disco che profuma di velluto, un omaggio esplicito...

Forgotten Shores - Toshiki Kadomatsu (2025, Ariola Japan/Sony Music)

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Uscito lo scorso 30 aprile,  Forgotten Shores  è il terzo album di Toshiki Kadomatsu dedicato alla serie  Contemporary Urban Music , dopo la pubblicazione lo scorso anno di  Magic Hour – Lovers at Dusk  e  Tiny Scandal . In questa occasione, l’autore, produttore, arrangiatore e chitarrista giapponese ci regala un album con tutti i brani cantati, a differenza degli ultimi due, prevalentemente strumentali. L’album si contraddistingue per l’ispirazione al City Pop degli anni ’70-’80, dove musicalmente fonde melodie pop/AOR con ritmiche groove e arrangiamenti tipicamente da clima estivo. Sin dal primo brano è chiaro l’intento di Kadomatsu di celebrare l’estate, le spiagge e quella leggerezza malinconica che attraversa i suoi lavori migliori. La scaletta, composta da otto brani interamente scritti, cantati e arrangiati da lui, si muove intorno a un’estetica marittima evocativa e immediata, riportando alla mente ricordi, luoghi perduti e sorrisi che riaffiorano c...

Generi Musicali: il Quiet Storm

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  Quando la musica soul ha smesso di farsi portavoce delle istanze politiche e della ribellione, per abbracciare sonorità che ridefinivano la musica da ballo, prima di abbassare improvvisamente la voce? Non c’è una data certa, ma il 1975 può essere indicato come un anno di passaggio. Proprio in quell’anno, una leggenda della Motown pubblica un album che segnerà l’avvio di un nuovo filone, tanto riconoscibile da essere identificato come un microgenere autonomo all’interno del soul. L’artista è Smokey Robinson, l’album si intitola “ Quiet Storm ”. Quest’album inaugura una nuova idea di soul, e dà anche il nome a un programma radiofonico notturno su WHUR-FM, condotto da Melvin Lindsey. Dal 1975 in poi, “ Quiet Storm ” diventa non solo un brano o un album, ma un’atmosfera, una musica da ascoltarsi nelle ore notturne, in casa di ritorno dal lavoro, un ascolto che diventa individuale o da ascoltare in compagnia della persona amata. È il soul che abbraccia la morbidezza, il silenzio sussu...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Makoto Matsushita

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    Autore di appena quattro album pubblicati tra il 1981 e il 2021, Makoto Matsushita resta una figura sfuggente ma imprescindibile nel panorama della musica giapponese più raffinata. Con “ First Light” , il suo debutto da solista, ha regalato uno degli esempi più compiuti di yacht rock mai usciti dal Giappone – forse il più limpido e fedele allo spirito originale del genere, ancora lontano da quelle ibridazioni con l’urban pop che, negli stessi anni, stavano dando forma al sound del nascente City Pop. La storia musicale di Matsushita, però, comincia ben prima. Nato a Kakegawa il 16 novembre 1955, a diciott’anni si iscrive alla Yamaha NEM Music School, dove affina tecnica chitarristica, scrittura e arrangiamento. Ma è un talento precoce e inquieto: già a diciannove anni lascia gli studi per buttarsi nel mondo della musica come turnista, e da lì in poi si muove senza sosta. Lo troviamo a fianco di nomi come Junko Yagami, Seiko Matsuda, Mai Yamane ed Eiichi Ohtaki, mentre nel 1...

Laughing in The Dark - Pezband (1978, Passport Records)

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  Già con il loro primo, omonimo album, i Pezband da Oak Park, sobborgo di Chicago, – Mimi Betinis (chitarra e voce), John Pazdan (chitarra, piano e voce), Mike Gorman (basso e voce) e Mike Ruane aka Mick Rain (batteria e voce) – avrebbero potuto ambire a un posto d’onore nel pantheon del power-pop; con questo loro secondo, Laughing In The Dark , siamo all’apoteosi. Un disco da far ascoltare a chi si accosta per la prima volta al power-pop, per capirlo e per amarlo.  La storia della band - formata nel 1971- nel frattempo, aveva vissuto diversi cambiamenti. Nel dicembre 1972 John Pazdan lasciò il gruppo e fu sostituito dal chitarrista Dan Wade. Con questa nuova formazione, i Pezband iniziarono a esibirsi in tournée nel Midwest e sulla costa orientale degli Stati Uniti, introducendo nei concerti anche brani originali. Un anno più tardi, Dan Wade venne rimpiazzato da Tommy Gawenda, e il gruppo estese la propria attività live anche alla costa occidentale, suonando in locali leggen...

Destination Mars - Moonbrew & Paolo Apollo Negri (2025, Four Flies Srl)

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L’esplorazione di Marte, al di là del suo significato scientifico, rappresenta una delle avventure più seducenti e ambiziose che l’uomo abbia intrapreso dopo le storiche missioni Apollo sulla Luna. Sin dalla prima missione Viking negli anni ’70, passando per le sonde robotiche Pathfinder, Spirit e Opportunity, fino ai più recenti rover Curiosity e Perseverance, con quest’ultimo lanciato in tandem al mini‑elicottero Ingenuity che ha infranto i limiti del volo in atmosfera marziana, ogni tappa ha confermato il talento e la tenacia degli ingegneri terrestri. Queste spedizioni, trasmettendo panorami mozzafiato e dati rivoluzionari, hanno tracciato la via per future missioni con equipaggio, trasformando un’idea una volta fantascientifica in un progetto concreto. In questo panorama prende impulso l’originale progetto musicale di Edo “Moonbrew” Giovannelli (basso elettrico e produzione) e Paolo “Apollo” Negri (tastiere, organo e pianoforte). Dopo aver esplorato nelle loro composizioni le atmos...

Pleasure - Young Gun Silver Fox (2025, Monty Music Ltd T/A Candelion)

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  Per gli appassionati di Yacht Rock, l’uscita di un nuovo album degli Young Gun Silver Fox — alias Shawn Lee e Andy Platts — è come l’attesa dei regali di Natale per un bambino. E che ci volete fare, siamo fatti così: soprattutto di questi tempi, in cui, nonostante il genere stia vivendo un nuovo sussulto di popolarità, le nuove produzioni si contano sulle dita di una mano, così ogni pubblicazione viene accolta come un’epifania. Ed eccoci dunque ad accogliere Pleasure , nuova fatica del duo anglo-britannico e quinto album della loro storia: un ulteriore tassello nel mosaico di canzoni che richiamano i fasti del genere. Per chi si affaccia per la prima volta agli YGSF, l’album rappresenta un buon viatico per addentrarsi nei meandri dello Yacht Rock, e da lì risalire alla scoperta dei maestri che lo inventarono e lo portarono all’apice. Per chi già li conosce, è invece la conferma delle solide fondamenta pop e soul su cui si regge il progetto, con quella cura melodica e quel gusto p...

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Junko Yagami

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Molti artisti si sono cimentati con il City Pop, ma alcuni, come nel caso di Junko Yagami, sono ingiustamente sottovalutati. Nata nel 1958 a Nagoya, Yagami ha pubblicato ben 25 album, di cui sei dal vivo, mantenendo sempre una coerenza stilistica che non ha mai sacrificato l’eleganza all’effetto facile. Voglio ricordarla in particolare per il suo splendido  Full Moon , un perfetto esempio di City Pop fuso con lo Yacht Rock, con arrangiamenti raffinati, una produzione eccellente e brani di grande qualità.  Full Moon  è una perla che fonde il fascino nostalgico degli anni ’80 con una raffinatezza che sfugge al tempo, facendo di lei una figura chiave della scena musicale giapponese. Full Moon - (1983, Discomate) Se seguite la scena Vaporwave o il Future Funk, non potete non conoscere il brano  Tasogare No Bay City , un pezzo funk irresistibile che ha guadagnato popolarità anche al di fuori del Giappone, diventando un classico nei set dei DJ e un punto di riferimento pe...

Nyron Higor - Nyron Higor (2025, Far Out Recordings)

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Nyron Hygor, insieme a Bruno Berle, Batata Boy e Rogê, fa parte di una vivace nidiata di nuovi artisti dediti al rinnovamento della musica popolare brasiliana, la cosiddetta MPB (Música Popular Brasileira). Dopo l’esordio con un album auto-prodotto, acclamato da trendsetter del calibro di Gilles Peterson e Mr. Scruff, Hygor ha da poco pubblicato un nuovo disco per la prestigiosa etichetta Far-Out Recordings, realizzato in collaborazione con Berle, Batata Boy e la cantante Alici Sol.   L’album, che alterna brani strumentali a pezzi cantati, colpisce per la sua  delicatezza e l’emotività delle composizioni. Ispirato alle radici della musica popolare brasiliana, il progetto reinterpreta tradizioni sonore del passato con un tocco moderno, sfoggiando arrangiamenti raffinati e un’atmosfera sospesa tra nostalgia e innovazione.   Hygor predilige toni personali e intimistici, che hanno il pregio di parlare direttamente all’ascoltatore, trascendendo i confini culturali. La sua è un...

Yacht Rock Losers: I’m With You - John Konteau (1981, Erect)

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  Pensate che sfortuna: siete un cantautore sconosciuto e dopo anni di gavetta finalmente arrivate a incidere il vostro primo album da solista, per una etichetta sconosciuta quanto voi, mettendo su disco le canzoni in cui avete riversato sogni, nostalgie e ambizioni. Poi – sorpresa delle sorprese – la casa discografica decide di cambiare il vostro cognome: Kontel diventa Konteau. E il tutto senza richiedere la vostra autorizzazione, un intervento tecnico che vi lascia spiazzati e amareggiati. Ma a parte questo pasticcio amministrativo, il contenuto musicale è di altissimo livello. L’album è un perfetto esempio di quella fusione elegante che qualcuno ha ribattezzato sophisti-pop: un equilibrio sapiente tra soul e jazz, ricco di arrangiamenti lussureggianti ma mai stucchevoli, con linee di basso rotonde, fiati calibrati e tastiere. Tutti i brani sono firmati da Konteau, che però sulle note del disco sono accreditate con il suo vero nome, Kontel.  L’apertura dell’album è affidata...