Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Junko Yagami

Molti artisti si sono cimentati con il City Pop, ma alcuni, come nel caso di Junko Yagami, sono ingiustamente sottovalutati. Nata nel 1958 a Nagoya, Yagami ha pubblicato ben 25 album, di cui sei dal vivo, mantenendo sempre una coerenza stilistica che non ha mai sacrificato l’eleganza all’effetto facile. Voglio ricordarla in particolare per il suo splendido Full Moon, un perfetto esempio di City Pop fuso con lo Yacht Rock, con arrangiamenti raffinati, una produzione eccellente e brani di grande qualità. Full Moon è una perla che fonde il fascino nostalgico degli anni ’80 con una raffinatezza che sfugge al tempo, facendo di lei una figura chiave della scena musicale giapponese.

Full Moon - (1983, Discomate)

Se seguite la scena Vaporwave o il Future Funk, non potete non conoscere il brano Tasogare No Bay City, un pezzo funk irresistibile che ha guadagnato popolarità anche al di fuori del Giappone, diventando un classico nei set dei DJ e un punto di riferimento per chi esplora quel suono saturo di groove e malinconia luminosa. Il brano è stato campionato, remixato, celebrato, ma raramente si è fatto lo sforzo di risalire alla fonte e riconoscere il valore dell’artista originale.

La sua musica, purtroppo poco celebrata qui in occidente, meriterebbe molta più attenzione. Non solo per la qualità della scrittura e la produzione, ma per la visione coerente di un pop sofisticato che sa essere leggero senza essere banale, accessibile senza perdere profondità. La sua capacità di creare atmosfere intime e sofisticate, unita a una solida tecnica vocale e a una presenza carismatica, la rende una delle interpreti più interessanti e, al contempo, sottovalutate di quella che è stata una delle epoche musicali più affascinanti. Yagami rappresenta un caso esemplare di come il City Pop abbia potuto toccare vette altissime senza mai uscire dai confini dell’equilibrio formale, e come oggi, più che mai, valga la pena riascoltarla con orecchie nuove.