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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Dinner Party - Enigmatic Society

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Pensa di essere come il cuoco Giorgione davanti ad un mixer: al posto di carote, cipolle, sedano e prezzemolo mettici dentro Robert Glasper, Kamasi Washington, Terrace Martin e 9th Wonder frulla e fai una purea.  Il risultato non sarà un mix per soffritto ma un disco degli Enigmatic Society prodotto dalla Sounds of Crenshaw dal titolo “Dinner Party”. Ma è buona ‘sta cosa? Funziona?  Beh, intanto partiamo dicendo che ti dovranno bastare 9 tracce per 25 minuti, tanto quanto dura l’album per capire se la ricetta ha basi solide o non sia altro come quei piatti scenografici dalla poca sostanza.  Come in tutte le produzioni in cui è presente Robert Glasper le canzoni iniziano a gonfiarsi promettenti per poi afflosciarsi come torte mal lievitate, come essere in presenza di prove in essere più che di brani compiuti.  Che nonostante la presenza di quattro presunti geni della musica, mano a mano che il disco va avanti hai come la sensazione di essere preso per il culo, e a nie...

Dancing Around Fire - Tommaso Cappellato

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I Allora, "Dancing Around Fire" di Tommaso Cappellato, batterista di origine italiana di stanza a Los Angeles, è uno di quegli album che ti fa venire voglia di gettare il tuo giradischi dalla finestra e poi andare in giro per la città in cerca di una nuova direzione musicale. Cappellato, che è anche gestore dell’etichetta Domanda Music, ha collaborato con il collettivo italiano di breakdance “Pavimento Fertile” per creare un disco di dance cosmica.  La batteria di Cappellato è il fulcro dell'album, un fulcro che ruota come una ruota di fuoco che incendia tutto ciò che tocca. Le percussioni tribali, i loop elettronici, i bassi pulsanti, il piano elettrico, gli effetti sonori che sembrano provenire da un'altra dimensione - tutto si unisce per creare un'esperienza musicale che è al tempo stesso primordiale e futuristica. Ma ciò che rende "Dancing Around Fire" così speciale è la capacità di Cappellato di fondere questi elementi in modo naturale e spontaneo, ...

Agua - Lapa Dula

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Da qualche anno stiamo assistendo ad un revival del Neapolitan sound, grazie alla riscoperta di artisti dimenticati dal tempo, come ad esempio Enzo Cervo, o nei nuovi album di musicisti quali i Nu Genea.  Casca a fagiolo quindi questo primo album di Lapa Dula, aka Alessandro La Padula, “Agua”, pubblicato per l’etichetta Early Sounds Recordings.  Se me la passate, Lapa Dula, come il calciatore quasi omonimo Lapadula, riesce a mettere a segno una prestazione convincente e segna un bel gol.  “Agua” è un viaggio indietro nel tempo, e raccoglie appieno lo spirito del sound napoletano della metà degli anni 80, ci riporta dentro a quel melting pot culturale e sociale che rimane ad oggi una delle migliori scene musicali che l’Italia abbia mai partorito.  Produzione scintillante e precisa, bassi profondi che ti prendono allo stomaco, un sound precipuamente mediterraneo che mescola sapientemente funk, world music, melodia, disco e suggestioni balearic. La chitarra che ascoltia...

On Days Like These - Matt Monro

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Matt Monro, pseudonimo di Terence Edward Parsons, noto come "The cockney Sinatra", è stato uno dei cantanti britannici più sottovalutati degli anni '60, nonostante abbia ottenuto un discreto successo nel suo paese natale. Era un crooner atipico, non sussurrava le sue canzoni, non aveva uno stile cosiddetto confidenziale, ma con la sua voce baritonale riusciva a dare una personalissima interpretazione degli standard, influenzando notevolmente il grande Scott Walker. George Martin ha dichiarato che Matt Monro è stato il miglior cantante con cui abbia mai lavorato, mentre il critico Fred Dellar sulla rivista Mojo nel 2010 lo ha definito il miglior cantante di standard del Regno Unito. Matt Monro ottenne successo e consensi in America prima dei Beatles, e le sue canzoni meriterebbero di essere riscoperte anche qui da noi.  Il lato oscuro di Monro, che lo portò alla morte per cancro al fegato nel 1985 a soli 54 anni, fu dovuto all'eccessivo consumo di alcol e alle troppe s...

Bussin’ - Devin Morrison

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Nel gergo di Miami, "Bussin'" significa "gustoso" ed è l'aggettivo che accompagna le undici canzoni dell'album di debutto di Devin Morrison. Il suo obiettivo ambizioso è quello di riportare in vita la vecchia scuola dell'r'n'b, con una predilezione per il genere noto negli anni Novanta come New Jack Swing, di cui sono rimaste poche tracce, se non per alcuni artisti come Keith Sweat e Kenny Lattimore. Devin Morrison, nativo di Orlando, polistrumentista e figlio d'arte (suo padre Dahvi è chitarrista), ha creato un disco che si è subito inserito nelle mie playlist. Questo album è caratterizzato da arrangiamenti vocali eccezionali, una ricerca costante della melodia più raffinata e di classe, e groove che ti trasportano in atmosfere notturne, regalandoti una sensazione di lussuria. Potresti pensare che sia un album perfetto per accompagnare momenti romantici, ma non disprezzatelo per questo. Provatelo e capirete che ascoltare musica dei Tool ...

You’re The Man - Marvin Gaye

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Immerso nelle pieghe del tempo e distillato come le gocce di un liquore nel corso degli anni, nel 2019 finalmente è emerso "You're The Man", l'album perduto di Marvin Gaye che era stato originariamente previsto per il 1972, come seguito del monumentale "What's Going On". In realtà, non è un vero album perduto, poiché alcune delle canzoni contenute qui sono state pubblicate in raccolte successive nel corso degli anni. Tuttavia, in questo album possiamo ascoltare per la prima volta alcune tracce inedite. "You're The Man" è stato un progetto estremamente travagliato che inizialmente doveva rappresentare un seguito musicale e politico a "What's Going On". Doveva essere un lavoro ancora più radicale rispetto all'album che aveva portato Marvin Gaye al successo, nonostante l'opposizione di Berry Gordy, il capo della Motown. Il singolo "You're The Man," pubblicato nell'estate del 1972 durante la campagna elet...

Romantic Times - Louis Baloue

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Vi hanno mai raccontato, da bambini, storie di mistero d’inverno, seduti davanti a un caminetto mentre il legno scoppiettava? E se sì, ci credevate? Beh, io sì, e scommetto che anche voi. Ora, immaginatevi di tornare indietro nel tempo, mettete da parte gli smartphone e, per il tempo di una canzone, ascoltate questa storia. La nostra storia inizia nel 1983, ma potrebbe anche essere cominciata nel 2014, ma non importa, spiegheremo il perché più avanti. Il protagonista di questa storia potrebbe essere un fantasma o forse una persona in carne e ossa, ma questo non è così importante. Come chiameremo il nostro personaggio principale? Lewis, Lewis Baloue o Randy Wullf? Cominciamo con Lewis, un ricco playboy canadese biondo con una passione per la musica. Nel lontano 1983, forse, arrivò con la sua Mercedes bianca decappottabile in uno studio di registrazione a Los Angeles (uno studio solitamente frequentato da band di hardcore punk) per realizzare un sogno: registrare un disco “private press”...

Blow By Blow - Jeff Beck

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Siamo a metà degli anni '70, e Jeff Beck non aveva più bisogno di dimostrare nulla a nessuno, specialmente nel campo del rock. Pertanto, quale scelta migliore se non quella di pensare prima di tutto ai propri fan e decidere di abbracciare un genere che gli permettesse di esprimere appieno la sua tecnica e la sua creatività? Quindi, cosa c'era di meglio se non passare alla fusion o al jazz-rock, come si suol dire? Se ci pensate bene, uno dei generi più trascurati ha vissuto la sua epoca d'oro negli anni '70, con il contributo fondamentale di Miles Davis e il suo "Bitches Brew", seguito da una serie di adepti di questa rivoluzione musicale, tra cui George Duke, Billy Cobham, e la Mahavishnu Orchestra, solo per citarne alcuni. In "Blow By Blow", Jeff Beck definisce la fusion, mettendo temporaneamente da parte il rock per abbracciare il funk-jazz e i suoi derivati, presentando un album interamente strumentale prodotto da George Martin. Tra i suoi compagn...

Extentions - The Manhattan Transfer

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La copertina dell'artista giapponese Taki Ono, che raffigura il gruppo vocale in uno stile art-deco futuristico, dice già molto. Questo album, "Extensions," fu un rilancio per i quattro Manhattan Transfer dopo la delusione e le scarse vendite del loro album precedente, "Pastiche." È stato un segno predittivo di ciò che il postmodernismo avrebbe reso comune e accessibile a tutti solo qualche anno dopo. Nel 1979, anno di uscita di "Extensions," questa musica sembrava una novità con un tocco di snobismo, e possiamo dire che, in un certo senso, questo disco è stato il punto di partenza per il postmoderno nella musica pop. Dopo aver scelto il designer per la copertina, il passo successivo e fondamentale è stato reclutare musicisti di prim'ordine e due produttori che potessero esaltare le potenzialità del gruppo. Per quanto riguarda i musicisti, sono stati selezionati tra il meglio della scena californiana. I loro nomi dovrebbero essere noti, spero, e pe...

Amore Imprevedibile (La Cicala) - Fred Bongusto

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Fred Bongusto creò questo brano dal potente stile funk basandosi sul tema principale del film "La Cicala" di Alberto Lattuada. La canzone è caratterizzata da una linea di basso ipnotica e incisiva. La colonna sonora di "La Cicala" fu originariamente pubblicata su vinile e, purtroppo, non ha mai ricevuto ristampe adeguate. In Giappone, esistono alcune edizioni su CD, ma è probabile che siano copie CD-R tratte dal vinile, non da un master di alta qualità. Questa colonna sonora ha ricevuto il prestigioso riconoscimento del Nastro d'Argento come miglior colonna sonora per film italiani nel 1980. L'album di "La Cicala" ha seguito le sorti del film in termini di disponibilità. È scomparso dai radar dei media da tempo, raramente trasmesso in televisione e non disponibile in streaming. Anche se è stato pubblicato in DVD nel 2010, questa edizione è stata distribuita solo all'estero. In Italia, è difficile reperire una copia, e quelle disponibili all...

Ticket To Shangri La - Young Gun Silver Fox

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Il maledetto e benedetto Yacht Rock, o come diamine volete chiamarlo, è una creatura schizofrenica dei tardi anni '70 e dell'inizio degli anni '80. È una musica che ha stretto un patto con il diavolo, mescolando pop, soul, funk e rock in un abbraccio che nessun altro osava tentare all'epoca. Un genere che aveva l'ardire di sfidare il mondo, guadagnandosi un posto nei cuori degli ascoltatori americani e unendo le fila per rendere la musica pop sofisticata, allontanando i dilettanti da mercatino e gli improvvisatori del momento. E qui, fratelli e sorelle, arrivano gli Young Gun Silver Fox, gli stessi ragazzi che, dopo quattro round, tirano fuori il loro asso nella manica. "Ticket to Shangri-La" è la loro dichiarazione d'amore a un'epoca dorata, e niente è stato lasciato al caso. Gli arrangiamenti sono intricati, le armonie vocali sono come un'armonia celeste, e gli strumentisti sono come una squadra di operatori chirurgici, senza margine d'er...

Growing Pain - Elisa Waut

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Mi capita sempre più spesso, scorrendo i vari profili social, di essere nauseato dalle storie trite e ripetitive dei soliti nomi che hanno scritto la storia del rock. Va bene, "give to the people what they want," ma questa ripetizione è davvero stancante. Per questo motivo, preferisco condividere nei miei post artisti che hanno lasciato poche tracce nel loro percorso, ma che almeno suscitano un po' di curiosità. Un esempio è il trio belga di synth-pop Elisa Waut, composto da Elsje Helewaut, suo fratello Hans, e il bassista Chery Derycke. Questi musicisti, affascinati da artisti come Edith Piaf, Judy Garland, Joy Division e Jacques Brel, hanno creato una fusione affascinante di pop decadente con sfumature jazzate, evocando i suoni dei locali da ballo dell'Europa centrale. La discografia degli Elisa Waut comprende sette album, ma sono i quattro degli anni '80 a definire il loro stile, escludendo gli ultimi tre realizzati negli anni '90. Il mio preferito è il lor...

Figli Delle Stelle - Alan Sorrenti

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Credetemi: l'Alan Sorrenti del periodo prog a me ed ai miei amici di scuola non piaceva, anzi, lo prendevamo bellamente per il culo. Un tritapalle, era la definizione più comune che davamo di lui e dei suoi dischi, e non è che eravamo appassionati di Orietta Berti o degli Santo California; no, no. Prendi il "Boccia" ad esempio: 120 chili di stazza tutta votata alla musica, agli stereo e alle canne, grande esperto di prog inglese e di hard rock, che quando gli nominavi l'artista napoletano minimo minimo si incazzava con te e lo definiva una specie di "Cugino di Campagna" in acido. Le cose non migliorarono con l'uscita di "Figli Delle Stelle", anzi. Chi gli dava di "traditore" (gli stessi che non lo sopportavano prima) chi di "venduto al sistema" (già, le case discografiche sono note per il loro mecenatismo) e cosa assai più grave, piaceva alle ragazze, ma proprio tanto. Il solito Boccia una mattina durante la ricreazione, tra...

Sta Guagliona Mo Ddà - Tonino Balsamo

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Il 19 gennaio scorso, l'etichetta italiana Periodica Records ha finalmente pubblicato su vinile uno dei brani "fantasma" più richiesti e ricercati del Neapolitan Power. Questo brano, registrato nel 1983 presso gli studi della Rico Records a Napoli, avrebbe dovuto essere parte di un progetto su LP, ma purtroppo non fu mai completato a causa di una gestione disastrosa del budget da parte degli artisti coinvolti. I soldi destinati al progetto svanirono tra cene, divertimenti e locali notturni. Di conseguenza, il vinile non fu mai prodotto, se non in alcune rare cassette che furono vendute nei mercatini. Negli anni passati, sono emerse alcune copie promozionali in vinile del LP, molto probabilmente contraffatte con il timbro della SIAE, dato che gli autori non avevano mai autorizzato la stampa e la distribuzione. Questo brano può essere descritto come un incrocio tra l'Italo-disco e l'atmosfera tipica di Napoli, con un notevole tocco funk. Una drum machine domina l...

Good Friends - Joni Mitchell

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Ricordo quando Joni Mitchell pubblicò "Dog Eat Dog" nel 1985; molti dei suoi fan ebbero una reazione negativa verso un album ricco di sonorità sintetiche, molto in linea con l'epoca. Senza menzionare le critiche rivolte al produttore dell'album, Thomas Dolby, che in realtà ha prodotto sette delle dieci canzoni. Beh, se a molti non è piaciuto allora, è probabile che non piaccia nemmeno adesso. Tuttavia, questo è un problema vostro, perché l'album è una gemma dall'inizio alla fine che merita di essere riscoperta. Forse è dovuto al fatto che nella prima traccia dell'album, "Good Friends," Joni Mitchell canta insieme a Michael McDonald? So che a molti potrebbe non piacere, ma prima che Thundercat lo portasse alla ribalta, McDonald era già stato riconosciuto come la voce più straordinaria dello Yacht Rock, anche se alcuni preferiscono ignorarlo. È indubbiamente uno dei cantanti bianchi con una delle voci nere più straordinarie che abbiate mai ascoltat...

Young Hearts - Benny Sings

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  Devo dire che non sono rimasto completamente soddisfatto da questo ultimo lavoro dell’olandese Benny Sings, intitolato "Young Hearts". Mi aspettavo qualcosa di più fresco e innovativo, invece ho trovato un album che sembra ricalcare molto i suoi lavori precedenti. Ci sono alcune tracce che emergono come particolarmente interessanti, come la title track e "Pajamas": la prima riesce ad amalgamare sapientemente elementi di pop, funk e soul in un modo molto orecchiabile, mentre la seconda è un piccolo gioiellino di bossa nova. Tuttavia, altre canzoni come "Simple Love Songs" e "Take Your Time" sembrano un po' troppo scontate e mancano di originalità. In generale, la produzione dell'album è molto pulita e raffinata, con arrangiamenti ben curati e una sezione ritmica che mantiene il groove. Ciononostante a volte sembra che manchi un po' di grinta e di energia, e le tracce sembrano un po' troppo plasticose e prive di spessore. Ho avuto...

Sundown - Eddie Chacon

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L'album Sundown di Eddie Chacon è un disco molto vicino allo stato dell’arte per quanto concerne la musica soul di questo scorcio di secolo, un'opera raffinata e profonda che esplora con grande maestria le sfumature dell'amore, della perdita e della nostalgia. La voce di Chacon è una forza magnetica, capace di catturare l'attenzione dell'ascoltatore fin dalle prime note, e di accompagnarlo in un viaggio emotivo che ha il potere di toccare le corde più intime dell'anima. Le canzoni di Sundown sono ricche di atmosfere evocative, che fondono elementi di soul e jazz con una delicatezza e una grazia che richiamano i grandi nomi della musica degli anni '60 e '70. Il sound è essenziale ma mai banale, con un'attenzione ai dettagli che conferisce all'intero album una straordinaria coerenza e organicità. Le melodie orecchiabili e le liriche poetiche si combinano per creare un'esperienza di ascolto coinvolgente e riflessiva.  In generale, l'album ri...