Agua - Lapa Dula

Da qualche anno stiamo assistendo ad un revival del Neapolitan sound, grazie alla riscoperta di artisti dimenticati dal tempo, come ad esempio Enzo Cervo, o nei nuovi album di musicisti quali i Nu Genea. 

Casca a fagiolo quindi questo primo album di Lapa Dula, aka Alessandro La Padula, “Agua”, pubblicato per l’etichetta Early Sounds Recordings. 

Se me la passate, Lapa Dula, come il calciatore quasi omonimo Lapadula, riesce a mettere a segno una prestazione convincente e segna un bel gol. 

“Agua” è un viaggio indietro nel tempo, e raccoglie appieno lo spirito del sound napoletano della metà degli anni 80, ci riporta dentro a quel melting pot culturale e sociale che rimane ad oggi una delle migliori scene musicali che l’Italia abbia mai partorito. 

Produzione scintillante e precisa, bassi profondi che ti prendono allo stomaco, un sound precipuamente mediterraneo che mescola sapientemente funk, world music, melodia, disco e suggestioni balearic. La chitarra che ascoltiamo in “Scemanfu” mi riporta alla memoria quella che già fu in “Tutta ‘nata storia” di Pino Daniele e credete è davvero un bel colpo basso a tradimento che fa struggere il cuore. 

“Agua” è un viaggio dentro sensazioni ed emozioni dimenticate, oltre l’estetica Lapa Dula con questo lavoro è riuscito a far vibrare le corde giuste e la durata di appena ventisette minuti, che mi induce a rimettere l’album da capo, è troppo breve e si ha come la sensazione di essere cacciati da un ristorante quando arriva il dolce. 

Personalmente ritengo “Agua” di una spanna migliore a prodotti simili e tornando a paragoni calcistici, Lapa Dula batte Nu Genea per 3 a 0. 


👉 https://youtu.be/eCTD9lzLfCc👈

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