Ma non è questo il post per fare un'esegesi del power pop, quindi ritorniamo a "Get The Knack". Moltissime le analogie con i primi album dei quattro di Liverpool, dalla copertina ispirata al primo album pubblicato negli States "Meet The Beatles", al vestirsi tutti alla stessa maniera (nei concerti i quattro vestivano con camicia bianca, cravatta nera stretta, pantalone nero) al logo della Capitol che riprendeva quello degli anni sessanta, fino alla registrazione dell'album, in pratica quasi live, e nella tempistica della registrazione, due settimane, e nei costi, solo 18mila dollari.
L'album si apre con un trittico micidiale: si parte con "Let Me Out" e anche qui le analogie con il primo brano del primo album dei Beatles (questa volta però dell'uscita UK) sono evidenti: come "I Saw At Standing There" apriva "Please, Please Me" anche il via a "Get The Knack" è dato dal "one two three four" del cantante per poi esplodere in un rock'roll catartico: l'effetto fu quello di un calcio nelle palle ai barbogi di tutte le età. "Your Number Or Your Name" è il Mersey sound aggiornato alla fine dei seventies, "Oh Tara" è una meraviglia in cui si incastona il pop di kinksiana memoria. Con "(She's So) Selfish" viene riscoperto e omaggiato il sound a la Bo Diddley, mentre "Maybe Tonight" è una ballad che concorre in bellezza (senza superarla in questo caso) con un'altra canzone di quel periodo: "Party Girl" di Elvis Costello. La conclusione della prima facciata è l'adrenalinica "Good Girls Don't", ritorniamo al r'n'r che apre l'album con parti di armonica che ricordano il primo John Lennon.
"My Sharona" apre la seconda facciata e qui ogni commento è superfluo: una canzone che conoscono anche i sassi, disco da milioni di copie vendute, e l'unico vero successo del power pop. Il brano seguente, "Heartbeat", è una riuscita cover di una vecchia canzone di Buddy Holly, un aggancio, se così si puo dire, al padrino del power pop. "Siamese Twins" altro bel pezzo r'n'r ci introduce ad altre due perle del disco: la sognante "Lucinda" e la bellissima "That's What The Little Girls Do" e qui i paragoni si sprecano. Non solo Beatles, qui The Knack si fanno epigoni degli Hollies e financo dei Beach Boys, armonie vocali e chitarre cristalline come se piovesse. Il gran finale è affidato a "Frustrated", brano dal massiccio riff chitarristico e dal grandioso lavoro alla batteria di Bruce Gary.
Come spesso accade il successo inatteso della band di Doug Fieger creò invidia e incazzature assortite da parte della stampa specializzata americana nonché degli addetti ai lavori. La band a causa dei testi fu accusata di misoginia, arroganza (forse perché non concedevano interviste) e di essere dei novelli Monkees, costruiti ad arte dall'industria discografica. Cazzi loro, verrebbe da dire, che di infausti censori e minchioni il mondo della critica musicale ne era pieno anche allora, gente che si attacca al nulla, rosa dall'invidia per come una band con molta energia e poche seghe mentali riuscì a creare e a vendere un'idea che partiva da lontano e che fu attualizzata alla bisogna. Poco male, ad oggi The Knack sono ancora ricordati ed amati, di quegli scribacchini invece se ne è persa ogni traccia.
The Knack original line-up
Doug Fieger Voce e Chitarra Ritmica (n1952-m2010)
Berton Averre Chitarra Solista
Prescott Niles Basso
Bruce Gary Batteria (n1951-m2006)
il mondo del rock anche qui in Italia è da sempre costellato da scribacchini senza arte ne parte. tutti o quasi radical chic. sono loro che hanno orientato i gusti di tanti ascoltatori.(sul come c'è materia per gettare veleno) Bisognerebbe imparare a vedere le cose con i propri occhi, e non con quelli degli altri. L'ho scritto di recente in un post, è mi sembra che siamo in tanti a pensarlo. ciao complimenti per il blog.
RispondiEliminaGrazie Federico. Ne hanno scritte di nefandezze, con l'avvento di internet è cambiato tutto, per fortuna nostra.
EliminaCiao
Bellissimo post, bellissimo disco...Tanti ricordi rispolverati in un colpo solo...
RispondiEliminaDal campo power pop sono venuti fuori numerosi gioielli e Get the Knack è uno di questi.
Condivido pienamente la tua recensione, le tue parole e il comment di Bart!
Un saluto
Grazie anche a te Ant. C'è tanta roba buona nel power pop, all'epoca sembrava di predicare nel deserto. Flamin' Grovies, Cheap Trick, The Beat, The Romantics, i 20/20, i primi nomi che mi vengono in mente, e molti altri. Giusto riscoprirli. Ciao
EliminaBel disco...anche il loro secondo lp ...the little girls understand the knack è un bel disco. Concordo pienamente sulle invidie e il senso del potere della critica musicale.sopratutto italica..
RispondiEliminaBello anche il secondo LP, non male anche gli altri. La critica musicale italiana, tranne rare eccezioni, mi ha tirato dei solenni pacchi, dischi insulsi spacciati per capolavori. Per fortuna che è finita, la rete andrebbe ringraziata solo per questo.
EliminaBel disco...anche il loro secondo lp ...the little girls understand the knack è un bel disco. Concordo pienamente sulle invidie e il senso del potere della critica musicale.sopratutto italica..
RispondiEliminaGrande disco!
RispondiEliminaE solita pernacchia ai sapientoni.
Conservo ancora il 45 giri comprato quando uscì, l'ellepi lo presi anni dopo dopo aver consumato una cassetta registratami da un'amico. Concordo su tutto e che pezzo Let mi out!
Io ricordo che consumai una cassettina originale, la devo avere ancora da qualche parte, dopo aver finito i solchi di "At Budokan" dei Cheap Trick. Pernacchiona doppia !
EliminaForse all'epoca la critica era imbevuta di teorie impegnate e tutta sta marea di cazzate degli anni 70 che qui da noi han picchiato durissimo sullo sfasciamento della cultura giovanile (se mai ce ne sia stata una) e probabilmente la gente che si divertiva sul serio non sapevano cosa fosse, poveri sfigati!
RispondiEliminaCon il senno di poi ma quante cazzate ci hanno raccontato; era tutto votato all'impegno, guai se ti divertivi con il rock o compagnia bella. Prendi il soul; ricordo ancora un libello che ebbi la sventura di acquistare dove il capitolo riguardante il genere era spregiativamente intitolato così: "Negri che sorridono: la soul music". Per fortuna che la mia indole di bastian contrario mi ha portato a seguire tutti quei generi musicali infamati nel periodo, traendone gioia per lo spirito e per la mente, cosa che continua ancora.
EliminaIl libro era un Oscar Mondadori, "Guida alla musica pop" di Rolf Ulrich Kaiser. Il mio primo libro sulla musica che acquistai, che poi da noi il "pop" aveva tutto un altro significato che non nei paesi anglosassoni. Una roba pesa.
EliminaCattivi maestri... :-)
EliminaCattivi maestri altroché!
RispondiEliminaper fortuna io dopo essermi ciucciato solo quello che mi piaceva fino ai 15 beccai Carlo (l'amico che scrive sul tonyfaceblog) che viste le mie inclinazioni, il mio interesse e la mia totale mancanza di mezzi, cominciò a passarmi Style Council, Marvin Gaye, The Smiths, Housemartins, Booker T, Wilson Pickett etc.
Grande Maestro!
Diffidare (praticamente sempre) degli italiani che non fanno mai un cazzo e poi parlano male degli altri che fan qualcosa, sfigati!
I pirla che stroncavano The Knack probabilmente volevano farsi belli sfoderando tutto il loro inutile e noioso sapere e far vedere che argomentavano culturalmente in modo appropriato ritenendoli non seri, che manica di coglioni, fanc**o!
RispondiEliminaMai comprato un disco dopo aver letto una recensione.
Io purtroppo ho preso delle belle fregature, fidandomi di alcune recensioni, poi ho aggiustato il tiro seguendo chi, scrivendo, era vicino ai miei gusti. Anche gli amici erano utili, sia per apprezzare che per scansare: la maggioranza erano flippati per il prog, non tutti per fortuna, ti confesso che qualcosa del genere ho ancora in casa. Ho iniziato con gli...Sweet, ma avevo 11 12 anni quindi sono giustificato... (l'ho scritto anche da Tony) :-D
EliminaHo scritto anchio da Tony questo:
RispondiElimina'Fuck me dead!!!! Ho appena scoperto che c'è una canzone degli Sweet che mi piace da quando sono un ragazzino, mai saputo che eran loro.
Meglio cosi!!!!! hahahahahahahahahahahahahahahahaha che coglione!'
ahahahah, grande sir !!
Eliminaha ha ha grande pirla, si.
RispondiEliminaComunque tutti e due (vista l'età) scusati, dai....
è sempre una goduria leggere le tue belle recensioni. Con "My Sharona" i Knack hanno creato un riff che è rimasto scolpito nella pietra (magari un po' ispirato da Immigrant song dei Led Zeppelin): Poi però dopo l'iniziale exploit hanno dimostrato i loro limiti, fatto confermato anche dalla loro prematura e definitiva sparizione dalle scene.
RispondiEliminaGrazie Mau.
EliminaIl riff, si, non ci avevo pensato.
A me sono piaciuti anche gli altri, in particolare "Round Trip".
Ciao