Extentions - The Manhattan Transfer

La copertina dell'artista giapponese Taki Ono, che raffigura il gruppo vocale in uno stile art-deco futuristico, dice già molto. Questo album, "Extensions," fu un rilancio per i quattro Manhattan Transfer dopo la delusione e le scarse vendite del loro album precedente, "Pastiche." È stato un segno predittivo di ciò che il postmodernismo avrebbe reso comune e accessibile a tutti solo qualche anno dopo. Nel 1979, anno di uscita di "Extensions," questa musica sembrava una novità con un tocco di snobismo, e possiamo dire che, in un certo senso, questo disco è stato il punto di partenza per il postmoderno nella musica pop.

Dopo aver scelto il designer per la copertina, il passo successivo e fondamentale è stato reclutare musicisti di prim'ordine e due produttori che potessero esaltare le potenzialità del gruppo. Per quanto riguarda i musicisti, sono stati selezionati tra il meglio della scena californiana. I loro nomi dovrebbero essere noti, spero, e per la produzione ci sono state le abili mani di David Foster e Jay Graydon, che hanno dato una direzione precisa senza snaturare l'anima del gruppo. Il risultato è stato un mix entusiasmante di jazz, doo-wop e pop di alta classe, che ha reso questo album il capolavoro indiscusso dei Manhattan Transfer e uno dei migliori dischi degli anni '70.

L'album si apre con "Birdland," un omaggio all'arte degli Weather Report, con un testo scritto appositamente da Jon Hendricks. La canzone celebra il famoso locale della 52ª strada di Manhattan. La voce principale è affidata a Janis Siegel, con un arrangiamento superbo che ha vinto il Grammy come miglior performance jazz fusion nel 1981. "Wacky Dust" è un omaggio ad Ella Fitzgerald, con il testo originariamente interpretato da lei. La "polvere" menzionata nel testo si riferisce alla cocaina, e l'uso dei sintetizzatori in questa canzone aggiunge un tocco postmoderno. La successiva "Nothing You Can Do About It" è un gioiello pop con influenze soul, scritto da David Foster, Jay Graydon e Steve Kipner, che richiama la produzione degli Earth, Wind & Fire. Segue "Coo Coo U," una divertente incursione nelle sonorità afro, e "Trikle Trickle," un omaggio ai gruppi vocali degli anni '50. "Body and Soul" è una raffinata interpretazione di un classico, con uno stile da club jazz e voci che intrecciano armonie. Le note introduttive della serie TV "Ai Confini Della Realtà," composte da Bernard Hermann, introducono "Twilight Zone/Twilight Tone," un brano r'n'b con influenze disco scritto da Jay Graydon e Alan Paul. Le parole e la musica di David Lasley, Jay Beckenstein e Allee Willis ci portano direttamente in atmosfere di bossa nova con "The Shaker Song." Il gran finale è con una canzone di Tom Waits, "Foreign Affair," cantata in stile vocalise dai quattro membri dei Manhattan Transfer: Tim Hauser, Janis Siegel, Alan Paul e Cheryl Bentyn.

Questo album, con la sua raffinatezza e classe, dimostra che in passato, dischi di questo calibro riuscivano a vendere bene in tutto il mondo, tranne che in Italia, dove dominava il "Gelato al Cioccolato" e Miguel Bosè. 

👉https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_nfvkO8LO1Qe__SYDGiYSpfPPEc1Sbxh_U

Commenti

  1. meraviglioso. Harmo, il tuo blog è una vera miniera.
    senti, ho una richiesta se posso. sto cercando i nomi di quei gruppi di vocalist italiani, le cui musiche comparivano spesso nei film o nelle fiction italiani dei tempi, anni '60 '70. non saprei come definirli. diciamo che erano come i mitici Cetra ma orientati al jazz, cantavano sia a cappella che accompagnati

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    1. Conoscevo il quartetto Radar, ma non sono sicuro. Vedo di fare una ricerca poi ti risponderò su questo post.

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    2. C’erano anche il Quartetto Caravels e i Cantori Moderni ambedue facevano capo ad Alessandro Alessandroni, forse sono loro.

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    3. bravi e belli da sentire. mi paiono però orientati più al "pop" che al jazz.

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    4. ecco, questo è il genere di sonorità che intendo:
      https://youtu.be/StOS_ylg5Yo

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    5. Ahh, ma la voce è quella di Edda Dell’Orso, la trovi quasi ovunque nei film musicati da Piero Piccioni, è inconfondibile. Se ti piace questo genere, ascolta le compilation della Right Tempo, tipo questa: https://youtu.be/t388OXT-5Vs

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    6. Bingo! cioè Harmo, tu conoscevi la cantante... mi lasci interdetto :O
      me ne ascolterò a tons di Right Tempo.
      grazie grazie grazie!

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