Blow By Blow - Jeff Beck

Siamo a metà degli anni '70, e Jeff Beck non aveva più bisogno di dimostrare nulla a nessuno, specialmente nel campo del rock. Pertanto, quale scelta migliore se non quella di pensare prima di tutto ai propri fan e decidere di abbracciare un genere che gli permettesse di esprimere appieno la sua tecnica e la sua creatività? Quindi, cosa c'era di meglio se non passare alla fusion o al jazz-rock, come si suol dire? Se ci pensate bene, uno dei generi più trascurati ha vissuto la sua epoca d'oro negli anni '70, con il contributo fondamentale di Miles Davis e il suo "Bitches Brew", seguito da una serie di adepti di questa rivoluzione musicale, tra cui George Duke, Billy Cobham, e la Mahavishnu Orchestra, solo per citarne alcuni.

In "Blow By Blow", Jeff Beck definisce la fusion, mettendo temporaneamente da parte il rock per abbracciare il funk-jazz e i suoi derivati, presentando un album interamente strumentale prodotto da George Martin. Tra i suoi compagni di avventura, al servizio della chitarra di Beck, troviamo Max Middleton alle tastiere e al piano elettrico, Richard Bailey alla batteria e alle percussioni, e Phil Chenn al basso.

Quello che rende speciale questo album, oltre alla maestria di Beck alla chitarra, è che a differenza di altri album fusion, non risulta pesante, scorre con una leggerezza ammirevole, e ti viene voglia di ascoltarlo di nuovo non appena si conclude. Questa sensazione deriva dal divertimento che traspare dalla musica, da una band coesa in cui la sezione ritmica è al servizio del protagonista.

Scegliere i brani migliori in un disco che brilla come un diamante è un compito difficile, ma posso dirvi che ho provato un vero piacere nell'ascoltare "Scatterbrain", un brano che dovrebbe essere preso come esempio da chiunque voglia formare una band, di qualsiasi genere, solo per far comprendere il senso di coesione tra i membri. Inoltre, qui troviamo un magnifico arrangiamento orchestrale a cura di George Martin. Molto interessante anche la rivisitazione di "She's A Woman" dei Beatles, in una versione curiosa che mescola reggae e funk.

Tuttavia, il brano che emerge come un capolavoro è "Cause We've Ended As Lovers", scritto da Stevie Wonder; qui, la chitarra di Beck canta in modo tale da superare qualsiasi voce umana, è come un viaggio verso le profondità dell'animo umano, le note che emergono dalla chitarra sono un lamento struggente che trascina l'ascoltatore in un vortice di emozioni pure.

Non posso non menzionare "Freeway Jam", un brano che ha contribuito a definire il canone della fusion, con gli assoli straordinari di Beck e un riff che dovrebbe essere motivo di condanna a vita per chi non conosce questa canzone.

Qui mi fermo, per non sembrare troppo appassionato nei confronti di questo album, ma non prima di sottolineare la bellezza del brano che chiude l'album, "Diamond Dust", che rappresenta ancora oggi, quasi cinquant'anni dopo la sua pubblicazione, la luce nascosta da tirar fuori quando tutto intorno a te sembrano esserci solo tenebre.





Commenti

  1. che pezzo questo Blow By Blow! grazie... adesso vado a sentire Cause We've Ended As Lovers, non vorrei finire al gabbio! :-)

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  2. mioddio che meraviglia!
    https://www.youtube.com/watch?v=VC02wGj5gPw

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