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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Generi musicali: Il City Pop

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Da appassionato di Yacht Rock mi sono sempre chiesto per quale motivo gli album pubblicati nel periodo d’oro del genere siano stati successivamente ristampati soltanto in Giappone. Poi ti capita di ascoltare ed approfondire quello che fu il City Pop e la risposta è presto data. Nato come genere a se stante nel periodo del boom economico che porterà il paese del sol levante a diventare la seconda potenza economica mondiale, quindi si parla di metà anni 70 per arrivare al 1991, anno del crollo della borsa di Tokyo, il City Pop grazie ai dischi di Yacht Rock americano aveva già una base musicale pronta da plasmare a proprio gusto e farla diventare, in concomitanza con il lancio dei primi walkmen, la colonna sonora del benessere raggiunto.  Mai genere musicale è stato così perfetto nel descrivere il mood dello stile di vita benestante giapponese, tra cene raffinate, viaggi, lusso e vita notturna, come un “Japanese dream” non più irraggiungibile e alla portata di tutti o quasi. Paese da...

Curyman - Rogê

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In passato, anche in Italia, la musica brasiliana era molto apprezzata. Si poteva ascoltare in televisione durante i varietà del sabato sera, nelle colonne sonore dei film italiani e alla radio. Ricordo vividamente il tormentone "Vô Batè Pà Tú" dei Baiano e Os Novos Caetanos, che ha accompagnato una mia estate da adolescente. Oggi la musica brasiliana è difficile da trovare nelle playlist e nei programmi musicali, ma a volte si riesce a fare una buona scoperta, come nel caso di Rogê e del suo nuovo album "Curyman." Riguardo a Rogê, potrei scriverne per giorni, ma mi limito a dire che fino ad oggi era noto solo in Brasile, suonava la chitarra nei bar di Lapa, e i suoi album non avevano mai avuto una distribuzione internazionale. "Curyman" è il suo primo album registrato fuori dal Brasile, con distribuzione globale, nello specifico a Los Angeles. Rogê si è trasferito lì con la sua famiglia per sfuggire alla violenza di Rio de Janeiro e ha avuto la fortuna di...

Roberta Voltolini - Roberta Voltolini

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Oggi parliamo di musica pop di alta qualità, e di un album che considero uno dei migliori pubblicati in Italia negli anni ’80. Non mi importa minimamente se qualcuno reagirà con il solito commento sprezzante sul pop italiano di quel periodo. Se la pensate così, potete tranquillamente chiudere questa pagina: non vi mancherò. Questo blog esiste per condividere dischi che mi hanno fatto stare bene, che siano pop o musica black — e magari, chissà, potreste scoprire qualcosa che non conoscevate. Roberta Voltolini pubblicò il suo primo album nel 1985, dopo il successo del singolo Stella dell’anno precedente, con cui vinse il concorso Un Disco Per L’Estate. Aveva già partecipato al Festival di Sanremo nel 1979 con il brano disco Il Sole, La Pioggia . Cantante, autrice e arrangiatrice dei propri brani, diplomata al Conservatorio Cherubini di Firenze, Roberta firmò con questo disco un piccolo miracolo: un lavoro che si distingue nettamente dalle produzioni pop più sintetiche e nazional-popolari...

Il Lungo Addio: Simon Booth (1956-2023)

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Addio a Simon Booth, chitarrista negli Working Week  Bellissimi quegli anni; questo fu un gran disco che ebbe il pregio di allontanarmi dal rock e da tutto il suo circo.  Grazie di tutto Simon, ti sia lieve la terra. 

Il Lungo Addio: Bobby Caldwell (1951-2023)

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Chiedi chi era Bobby Caldwell, deceduto oggi,  il quale non merita nemmeno mezza parola sui media musicali italiani.  La voce caratteristica di Caldwell ha trasceso i generi del jazz, dell'R&B e del rock: la sua canzone di successo "What You Won't Do For Love" ha scalato le classifiche Billboard Hot 100 dopo la sua pubblicazione nel 1978 sull'omonimo album di debutto.   "What You Won't Do For Love" divenne un successo multigenerazionale, in parte grazie al suo ampio appeal come brano campione e per le cover. Tupac Shakur ha campionato il brano nella sua "Do for Love" del 1998, e Boyz II Men, Snoh Aalegra, Michael Bolton e altri l'hanno ri-registrato come cover. La canzone "Open Your Eyes" di Caldwell, contenuta nell'album "Cat in the Hat" del 1980, è diventata anche un campione per il ritornello della canzone di successo di Common "The Light", contenuta nell'album "Like Water for Chocolate...

Indio - Stefano Pulga

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Se dico Stefano Pulga a molte persone è probabile che il nome dica poco. Se dico Kano o Disco Project forse qualche vecchio appassionato di Italo Disco ne ricorderà le gesta. Se così fosse, non mi resta che farvi un bonario rimprovero.  Musicista dall’impressionante carriera come turnista, Pulga dal 1975 al 1979 ha lavorato praticamente con tutto il gotha della musica pop italiana: Bertè, Finardi, Oxa, Radius, Cocciante, Leali, Mannoia, Vecchioni, Nannini, Marcella, Concato, tanto per ricordarne alcuni. La sua musica la possiamo ascoltare anche nei jingle pubblicitari per marchi molto conosciuti, nonché nelle sigle dei cartoni animati.  Pulga comincia a studiare pianoforte  al conservatorio all’età di nove anni, studi che abbandonerà in seguito; trasferitosi a Milano collabora con i Dik Dik per poi approdare alla Numero Uno dove entrerà a far parte dei Flora Fauna e Cemento di Mauro Lavezzi.  Il suo primo album solista è del 1979, “Suspicion”, prodotto da Mauro Lavez...

1988 - Zadig The Jasp

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  Uno dei sottogeneri più apprezzati della vaporwave è il mallsoft, che rappresenta la musica associata ai centri commerciali abbandonati.  In cosa si differenzia il mallsoft dalla vaporwave classica e dagli altri suoi sottogeneri? Innanzitutto, le composizioni musicali del mallsoft attingono al lounge, all'easy listening, allo smooth jazz, alla bossa nova e al mellow R&B degli anni '80, rallentando il ritmo della musica e aggiungendo un riverbero simile a quello degli altoparlanti di un centro commerciale abbandonato. A volte, questo riverbero viene sovrapposto a una distorsione per enfatizzare ulteriormente la sensazione di isolamento e disorientamento. Ma il mallsoft non si ferma qui; cerca anche di evocare una sensazione nostalgica per i giorni in cui si faceva shopping in questi templi del consumismo privi di anima, ampi spazi che erano considerati una manifestazione sociale del capitalismo e della globalizzazione. L'album "1988" del musicista francese Za...

Red Moon In Venus - Kali Uchis

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Essere originali nell'ambito della musica pop è un compito che pochi possono permettersi al giorno d'oggi. Ancora più difficile è creare canzoni pop che riescano a rimanere al passo coi tempi senza cadere nel patetico o nell'imitazione delle tendenze più recenti, ma che siano in grado di trarre ispirazione da ciò che è stato costruito nel passato. Fedele al motto "prima la musica, poi le parole", mi sono dedicato all'ascolto del terzo album in ordine cronologico della talentuosa artista americana di origini colombiane, Kali Uchis, intitolato "Red Moon In Venus". L'esperienza è stata così straordinaria, se mi concedete l'aggettivo, che ancora adesso ne rimango entusiasta. Per apprezzare appieno questo disco, è necessario amare il pop nella sua forma più sofisticata, ma anche chiunque ami la musica almeno un po' dovrebbe concedere una chance a una delle migliori pubblicazioni del momento. Nel corso dei quaranta minuti di ascolto, ci immergi...

Hot Shots - MicroMatscenes

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In un recente post, ho esplorato il genere noto come vaporwave e le sue diverse interpretazioni. L'album che desidero presentarvi oggi è una rappresentazione di questo genere. Creato nel 2021 da Matteo Guarino, conosciuto come MicroMatscenes, un musicista italiano attivo a Ronciglione nella Tuscia, "Hot Shots" è stato di recente ripubblicato su vinile dalla TimeSlave Recordings, un'etichetta gallese. È degno di nota il fatto che la vaporwave sia spesso considerata una forma di musica "liquida," ma in questo caso è stata scelta una forma fisica, il vinile, sebbene la tradizione degli anni '80 prediligesse il Compact Disc e le musicassette. Fin dalla copertina, che ritrae un giovane che utilizza una Polaroid per immortalare una segretaria in topless all'interno di un ufficio, con una cassetta VHS ben in vista, emerge chiaramente l'idea che l'ascolto di questo album ci trasporterà pienamente negli anni '80, suscitando la nostalgia per un pas...

Lotus Glow - Adi Oasis

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Primo album a nome Adi Oasis, precedentemente conosciuta come Adeline, e primo lavoro soul del 2023 di un certo spessore. La cantante e bassista di origine franco-caraibica di stanza a New York mette insieme quattordici brani in doppio vinile per quasi un’ora di musica (parere personale, anche troppo, si potevano tralasciare alcuni episodi, e il disco ma non l’ascolto in streaming, consta di un brano in più) nel suo disco più politico e personale, ma come spero saprete quel che interessa a me è la musica con cui sono rivestite le parole ben prima dei testi.  In “Lotus Glow,” ci immergiamo in un ritmo morbido, setoso ed estremamente elegante, quasi sensuale se non fosse per i testi, che mantengono questa atmosfera per gran parte dell’album. Solo nel brano “Dumpalltheguns” (che è il migliore dell’intero lavoro) si avverte una breve spruzzata di chitarra wah-wah. Lo stile dell’album oscilla tra il neo-soul con un tocco di ritorno agli anni ‘70, ed è notevolmente ben equilibrato, senza...

Il lungo addio: Wayne Shorter 1933-2023

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Addio al grande Wayne Shorter.  Il sassofonista bop che seppe reinventarsi, e come, con il jazz elettronico, colonna portante degli Weather Report e coolaboratore in alcuni dei più bei dischi a cavallo degli anni settanta e ottanta, tra cui due inarrivabili capolavori: Aja degli Steely Dan e Bella ‘Mbriana di Pino Daniele.  A proposito di Aja, ricordo qui un aneddoto: durante la registrazione del brano omonimo, Fagen e Becker diedero a Wayne Shorter lo spartito che comprendeva la parte di assolo al sax, al ché il sassofonista abbandonò la sala di incisione inviperito, dicendo che erano due figli di puttana se avessero solo creduto che non avrebbe improvvisato e che mai avrebbe suonato quel che gli avevano scritto. Dopo qualche giorno ritornò in sala d’incisione e apostrofò Fagen e Becker con un: “restate due gran figli di puttana ma avete ragione, non può esistere miglior assolo di quello che avete scritto per me”. 👉 https://youtu.be/CYZwVf07tHA 👈

Anidride Solforosa - Lucio Dalla

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Immersi come siamo nell’abbondanza dei buoni sentimenti e delle parole ben collocate, è comune che la musica di Lucio Dalla precedente al suo omonimo album del 1979 sia ormai quasi dimenticata dagli ascoltatori occasionali di oggi. In un’epoca in cui gli algoritmi decidono quale canzone dovremmo ascoltare e personaggi con produzioni meno significative vengono osannati come modelli di qualità nazionale, parlare di un album come “Anidride Solforosa” sembra essere un gesto nostalgico e poco apprezzato. Alcuni potrebbero obiettare che il mondo evolve, senza rendersi conto che la musica italiana sembra essersi fermata nel tempo negli ultimi trent’anni. “Anidride Solforosa” rappresenta il secondo capitolo di una trilogia realizzata in collaborazione con il poeta bolognese Roberto Roversi, che include anche “Il Giorno Aveva Cinque Teste” e “Automobili”. È un perfetto equilibrio tra sperimentazione e melodia, con versi che si intrecciano in modo incisivo. All’interno di questo album, troverete...