Capirete che ho una certa età; non intendo precisarla, ma il mio primo ricordo dell’hip-hop è legato a Rapper’s Delight. Di conseguenza, ne è trascorso parecchio di tempo. Per affinità con il mio vissuto da appassionato di musica black, l’hip-hop che prediligo è quello conosciuto come boom-bap, caratterizzato da basi che attingono da soul, jazz e funk. Per quanto riguarda la trap, ne mastico poca: non sopporto le basi, le barre non mi convincono e mancano di flow.
Sarà anche per questi motivi che, quando mi accosto ad ascoltare novità in questo ambito, ho due discriminanti fondamentali: basi soulful e un flow scorrevole; in mancanza di questi elementi, passo oltre. Inoltre, non tollero l’hip-hop ruffiano, quello arricchito da featuring con celebrità della musica pop; in particolare, nella scena italiana mal sopporto i ritornelli piacioni e ruffiani, che potrebbero piacere anche a tua zia. I testi devono essere sinceri: puoi parlare di quello che vuoi, ma i poseur si sgamano subito.
Ultimamente mi è capitato di ascoltare il nuovo album di Sick Damn & Clas K., Clasdamn, uscito lo scorso mese di gennaio. Si tratta di scuola romana, quella di Sick Damn & Clas K., una vera garanzia, e la conferma che i migliori prodotti vanno ricercati nell’underground hip-hop. Quando, come in questo caso, i riferimenti ai beat e al flow richiamano l’epoca d’oro del genere, mi ci sono buttato a pesce.
Clasdamn dura solo mezz’ora, ed è un vero peccato, perché l’album scorre liscio per tutti gli undici brani, con basi e flow oliati, uno stile a palate e una tecnica decisa e precisa. Le basi sono notturne, oscure, e traggono ispirazione dal soul e dal jazz; le strofe raccontano di appartenenza e di vita vissuta, per fortuna prive di retorica e di didascalismo politico. Qui di politica ce n’è, ma è quella del vissuto personale, un riflesso intimo di un contesto più ampio, senza bisogno di slogan o pose forzate. È esattamente quel tipo di hip-hop che cerco: autentico, radicato e musicalmente solido.
Insomma, anche se non siete soliti addentrarvi nei sentieri dell’hip-hop, vi consiglio l’ascolto di Clasdamn, un’esperienza che ripaga dalla quantità di merda rap che circola in giro.
Voto 7/10
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