mercoledì 5 marzo 2025

Miracle - Bim Sherman (1996, Mantra Recordings)

 

Si parla sempre troppo poco di Miracle di Bim Sherman, capolavoro nato dall’incontro tra l’artista giamaicano e Adrian Sherwood. Un fulmine a ciel sereno, quell’incontro tra Sherman e il mago del dub, avvenuto all’inizio degli anni ’80, quando l’artista lasciò la Giamaica e le vendite in proprio dei suoi 45 giri per le strade di Kingston per approdare in Inghilterra. Miracle è un album che destruttura il reggae e reinventa i classici di Sherman in chiave unplugged, trasfigurandoli a tal punto da renderli irriconoscibili.

Bewildered

Fu nel 1996 che Miracle venne pubblicato, e solo pochi recensori attenti compresero appieno la portata di ciò che avevano tra le mani. Ricordo che si parlò subito di capolavoro, e alcuni lo definirono uno dei migliori album soul mai realizzati. E di soul si può parlare, non tanto per la struttura musicale, quanto per la voce malinconica di Sherman, che è soul allo stato puro. Sotto la guida di Sherwood, compie un vero miracolo: azzera i generi per creare qualcosa di nuovo, un’esperienza che purtroppo non ha avuto repliche.



Simple Life

Pensate: nella sostanza, è un album fatto solo di ritmo e voce. L’ennesimo miracolo di Sherwood, in cui la voce di Sherman occupa il giusto posto di rilievo, mentre l’accompagnamento musicale, quasi timoroso, si riduce all’essenziale: le tablas di Talvin Singh, il basso di Doug Wimbish, i cori di Carlton Ogilvie, gli archi in stile Bollywood della Studio Beat Orchestra e la raffinata chitarra di Skip McDonald.



Lovers Leap

“Miracle” è incredibile per il suo incedere quasi ipnotico, semplice e complesso al tempo stesso, in cui è facile perdersi; i nostri sensi vengono avvolti in una strana atmosfera e solo ascoltandolo possiamo coglierne il messaggio, una musica che è vera essenza spirituale e che non ha avuto imitatori, mica penserete di averla ritrovata in quelle raccolte tipo Buddha Bar, così di moda in quel periodo?!

Bim Sherman è volato in un’altra dimensione nel 2000, a soli cinquant’anni, e ancora oggi si sente la mancanza di un artista di tale statura.

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