Ginji Ito è stato un cantautore e produttore giapponese, poco ricordato oggi, ma con un ruolo significativo nella scena del City Pop degli anni ’70 e ’80. Partecipò al progetto NIAGARA TRIANGLE Vol.1 insieme a Tatsuro Yamashita e Eiichi Ohtaki, ed è noto anche come arrangiatore e produttore per artisti come Kenji Sawada e Ann Lewis. La sua carriera iniziò nei primi anni ’70 con una band chiamata Coconut Band, ma il debutto come solista arrivò solo nel 1977, quando firmò con l’etichetta Asylum, una sussidiaria della Warner, pubblicando l’album Deadly Drive.
Deadly Drive è un lavoro piacevole, che si muove con eleganza tra diversi generi musicali. Alternando brani strumentali e cantati, l’album si distingue per un fascino westcoast pop mescolato a jazz/rock. Non è un disco rivoluzionario, ma offre un’esperienza di ascolto raffinata e rilassata, ideale per chi apprezza atmosfere morbide e avvolgenti. Tra i brani più interessanti troviamo “Sweet Daddy”, un pezzo funky jazz che richiama i Crusaders, la delicata ballata soul “Konukaame”, il funk strumentale “King Kong”, che utilizza il talk-box in modo originale, e una reinterpretazione in chiave reggae di “I’m Tellin’ You Now”, brano dei Freddie and The Dreamers. Non manca una parentesi latin con “Anotoki Wa Doshaburi”, mentre il finale è affidato a una blues-ballad dalle sfumature soul.
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