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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

KILLER GROOVE: DAVID SHIRE, MANHATTAN SKYLINE

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Disco music, pura e semplice disco. Non andrò a compiere arrampicate su superfici lisce e vetrose per giustificare la scelta del killer groove di oggi, soltanto la voglia di ascoltare un brano che sia da viatico per il 2014 e mi affranchi per sempre dalle miserie del 2013. Il brano l'ho preso dalla colonna sonora di Saturday Night Fever, l'autore è David Shire, compositore di musical per Broadway e colonne sonore per il cinema, da ricordare la o.s.t. de "La Conversazione" di Francis Ford Coppola, nonché per la televisione. Di questo brano mi piace il groove che riescono a creare i fiati e l'atmosfera che focalizza bene la New York danzereccia dei tardi anni '70. Niente di più, ma oggi mi basta così.

BUON NATALE

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Questo è il mio regalo di Natale per voi. Soul Power, il concerto tenutosi a Kinshasa nel 1974 a corollario del match di pugilato tra Mohamed Ali e George Foreman valevole per il mondiale dei pesi massimi, è ricordato come il più grande evento live di musica soul di tutti i tempi. Un cast da paura: James Brown, The Spinners, Bill Withers, B.B. King, Miriam Makeba ma anche Celia Cruz e i Fania All Star.  Non mi resta che augurarvi, di cuore, un Buon Natale e una buona visione. Vi amo tutti !!

KILLER GROOVE: DETROIT EMERALDS, LET'S GET TOGETHER

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Dici Detroit e pensi alla Motown, ma se dici Detroit Emeralds forse nei recessi della memoria ti ricordi di una band che incideva per altre etichette della città dei motori e che in patria non ottenne mai un successo strepitoso, se non nelle classifiche r'n'b. Altra storia con il Regno Unito, dove i Detroit Emeralds nel 1973 arrivarono al nr.4 delle charts con "Feel The Need", canzone poi dalle molte cover. Ma il "killer groove" di oggi è un pezzo che arriva dal 1978, omonimo dell'album e l'ultimo inciso dalla band; "Let's Get Together" è uno di quei brani adatti per far prendere fuoco ai piedi e molto lo si deve alla longa manus di Tom Moulton che mixò questo e gli altri brani del disco registrati in quel di Detroit, nei Sigma Studio di Philadelphia. Quindi abbiamo un groove soul con dentro molta disco, arrangiamenti con gli archi in primo piano suonati a velocità stratosferica, i fiati a rimarcare il ritmo per un risultato che da ...

SOGNO DI BOSSA IN UN POMERIGGIO PIOVOSO

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Fu circa alla metà degli anni ottanta, tra band che producevano infima roba commerciale e artisti che provarono a dare un nuovo linguaggio al rock, che si sviluppò una nuova scena ribattezzata "new cool" che andava a ripescare un certo tipo di pop sofisticato infarcendolo di soul, jazz e sonorità brasiliane. E proprio di bossa nova parleremo oggi. Due tra i gruppi che si cimentarono con il genere erano anche agli antipodi tra di loro: da una parte gli Everything But The Girl autori di una incantevole opera prima, "Eden", dall'altra i Matt Bianco, dediti ad un pop si di facile ascolto ma ben scritto e molto raffinato. Sia gli EBTG che i Matt Bianco avevano al loro interno due tra le voci femminili più peculiari e belle del periodo, Tracey Thorn per i primi e la cantante di origine polacca Basia per i Matt Bianco e ambedue ci fecero ricordare della bossa brasiliana con due canzoni che funsero da apripista per chi del Brasile conosceva la spiaggia di Copacabana...

NEVE VIOLA SU MINNEAPOLIS: IL FUNK PRIMA DI PRINCE

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Credo che sappiate cosa penso dei cofanetti che vengono pubblicati con regolarità  con l'approssimarsi delle festività natalizie; il più delle volte trattasi di vere truffe, con l'ennesima riproposizione di brani straconosciuti di artisti strafamosi, magari con l'aggiunta di un paio di inediti dell'artista di turno impegnato a fare gargarismi mattutini. Non sono contrario invece alla pubblicazione di cofanetti che abbiano un senso, specialmente quando si va a scavare in aspetti poco conosciuti del panorama musicale. E' il caso ad esempio di una raccolta uscita da poco per la Numerogroup Records contenente due cd (oppure 4 vinili se preferite) ed un libretto che ci racconta della misconosciuta scena funk e soul di Minneapolis pre-successo di Prince. "Purple Snow: Forecasting The Minneapolis Sound"  il titolo della raccolta, dove in trentadue brani ci viene raccontata in musica, a partire dai primi anni settanta fino al 1984 circa, come la scena indie-so...

KILLER GROOVE: THE CLASH, "THE MAGNIFICENT SEVEN"

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"Sandinista" fu un meraviglioso disco pieno zeppo di stili e contaminazioni musicali che dette risalto per la prima volta in un disco di rock ai suoni che arrivavano dalla Giamaica, dub in primis e dai ghetti afroamericani. Registrato a New York nell'aprile del 1980 "The Magnificent Seven" fu il primo brano di una band bianca che si approcciava alla nascente scena hip-hop - "Rapper's Delight" della "Sugarhiil Gang" fu registrata giusto un anno prima - con tutta la furia e la rabbia che Joe Strummer e compagni mettevano nel creare la loro arte. Pezzone con base funk e linea di basso che suona come suonerebbero gli "Chic" spogliati dalla loro eleganza, declamazione di versi anticapitalistici da parte di Strummer, ne fu tratto un singolo che arrivò al nr. 34 della Uk Singles Chart ma sopratutto brano imprescindibile per tutti quei dj's con sale in zucca - un nome su tutti, Larry Levan - che la piazzavano nel mezzo delle lo...

TENGO LA MUTANDA NERA (OCCHIO, LINGUAGGIO ESPLICITO)

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Nel mezzo del sentir di tal vinile, mi imbattei in una materia oscura, che la diritta via avea smarrita....si narrava di peni enormi, vagine, deretani,  posizioni strane, sesso matto, mutandine nere. Ohibò mi son detto, chi è tale poeta che declama questo verbo accompagnato da musici e parlatori, forse colui che scriveva questi versi? "Tu, Lesbia, vuoi che l'abbia ritto all'infinito, credimi, il cazzo non è proprio uguale a un dito. Tu l'accarezzi parlandogli da amico, ma il fare tuo impetuoso ti è nemico." No, troppo lirico, questo era Marziale, Roma antica. Ecco magari è quello che ha scritto questo poemetto: "Perch'io prov'or un sì solenne cazzo che mi rovescia l'orlo della potta, io vorrei esser tutta quanta potta, ma vorrei che tu fossi tutto cazzo. Perché, s'io fossi potta e tu cazzo, isfameria per un tratto la potta, e tu avresti anche dalla potta tutto il piacer che può aver un cazzo. Ma non potendo esser tutta potta, n...

KILLER GROOVE: BELLE & JAMES, "LIVIN' IT UP (FRIDAY NIGHT)"

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Leroy Bell (nipote di Thomas Bell mitico produttore degli The Stylistics, degli The Delfonics e degli The Spinners) e Casey James furono un duo di musicisti bianchi che operò nella Philadelphia di fine anni '70, quindi in pieno Philly Sound. Concittadini di un altro duo che operò in quegli anni, Hall & Oates - ne furono una versione più orientata al disco/funk - non hanno avuto molti dischi al loro attivo essendo principalmente autori per  altri artisti dell'etichetta di Gamble e Huff, la Philadelphia International, tra i quali Phillys Hyman, The O'Jays, MFSB, The Three Degrees, Gladys Knight & The Pips, ma anche Elton John. Con tre soli album all'attivo, dal 1978 al 1981, dalle alterne fortune, ebbero però il tempo di regalarci questa "killer groove" che inaugura questa mini rubrica di "pezzoni" rimasti nella storia della musica soul; "Livin' it up (Friday Night) ha un tiro funk inconfondibile, fu assai ballata nei dance hall c...

IL MIELE DI FRANCO MICALIZZI & THE BIG BUBBLING BAND

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Pulp Music come la nascita di un nuovo genere musicale e come recita il bollino rosso applicato sopra la copertina del disco, oppure un omaggio a Quentin Tarantino che con il suo ultimo film "Django Unchained" ha avuto il merito di far riscoprire le musiche di un maestro della musica italiana come Franco Micalizzi ? Probabilmente non lo sapremo mai, sappiamo invece che il maestro è tornato con un nuovo album, "Miele", insieme alla "The Big Bubbling Band", band superba dove militano anche i suoi due figli d'arte, Alessandro al basso e Cristiano alla batteria, dove ci delizia con dodici nuove composizioni. Quando ci troviamo davanti ad album del genere ci rendiamo conto di quanto merito abbiano avuto le nuove generazioni nel farci riscoprire questi artisti altrimenti destinati all'oblio: oltre al citato Tarantino mi vengono in mente i ragazzi dei "Calibro 35" e tutti quelli che hanno lavorato presso quelle etichette tipo la "Right...

UN MONDO DA SCOPRIRE: DA LATA

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Dieci anni sono una vita discograficamente parlando, ma Patrick Forge e Chris Franck, due musicisti che hanno contribuito alla nascita della World Fusion con la loro band "Da Lata" non hanno perso niente del loro istinto nel creare groove che ti si stampano in testa. "Fabiola" questo il titolo del nuovo album, uscito lo scorso 21 di ottobre per l'etichetta "Agogo Records" è un bell'esempio di come dovrebbe essere intesa la musica che fonde sonorità tradizionali dei paesi a cui si ispira con l'elettronica e i generi codificati del music business. A fronte di una spiccata propensione verso le sonorità africane, il disco contiene in se i germi del funk e del rock, un po' di Brasile, spoken word, psichedelia, soul e dub; forse a qualcuno potrà sembrare un minestrone e nulla più ma se prestate attenzione alle canzoni queste hanno il respiro e i colori del mondo a cui si ispirano. Mai pesanti e tediose questi brani riescono a compiere opera c...

ANTEPRIMA: THE PEPPER POTS

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La prima cosa che ti viene in mente quando pensi alla Catalogna, probabilmente sono le giocate di Lionel Messi e il tiki taka del Barcellona e se al posto del calcio ci mettiamo la musica è molto facile che vi siate prima o poi imbattuti nelle sonorità degli "The Pepper Pots". La band catalana se ne esce con un nuovo album in uscita il prossimo 9 Dicembre dal titolo "We Must Fight", per la label tedesca "Legere Recordings" ,  il sesto dopo dieci anni di onorata carriera nel campo della musica soul. La prima cosa che balza all'orecchio è quella di trovarsi davanti ad una macchina del tempo, direzione anni '60, in quel di Detroit; la musica che girava da quelle parti, quel soul leggiadro e zuccherino che passerà alla storia come "Motown Sound" lo ritroviamo qui cotto e servito e le canzoni filano via lisce, anche troppo verrebbe da dire. Probabilmente il vostro recensore dopo anni passati ad ascoltare dischi più o meno buoni si aspette...