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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

ROBERT BYRNE E LA DIFFICILE ARTE DELLE BALLATE

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Questa mattina parliamo di un'artista che con soli due album ha inciso un'altro tassello per la definizione del sound pop-soul californiano. Robert Byrne da Detroit, nessuna parentela con David in tutti i sensi, è stato un musicista che ha inciso solo due album, il primo "Blame it on the night" del 1979 e "An eye for an eye" del 1981 in compagnia del pluristrumentista Brandon Barnes, ma è sul primo album che ci focalizzeremo. "Blame it on the night" rimane uno dei dischi più belli del meta-genere west coast pop, ci troviamo canzoni sofisticate dai suoni avvolgenti ed eleganti, uniche come le Polaroid che illustrano la copertina del disco, con momenti che ricordano il miglior Michael Mc Donald, tutte ugualmente belle al punto che è difficile indicarne una che svetti sulle altre. A chi è appassionato alla difficile arte delle ballate, sappiate che qui ne troverete alcune tra le più belle mai scritte, incastonate in una confezione sonora che fa da sup...

NEAPOLITAN POWER

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Di questo disco non ne parlerò mai bene abbastanza, uno degli album fondamentali della musica italiana e naturalmente, del vostro blogger. Il pezzo in questione poi, suonato dal vivo e per chi ha avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Pino Daniele in quegli anni, è uno di quelli che resterà scolpito nella memoria. Si è chiamato "Neapolitan Power", un genere coniato per descrivere tutto il movimento di musicisti di e intorno Napoli che fondevano l'amore per il blues, il funk, il jazz e la melodia partenopea in un tutt'uno, ritmi "negroidi", mi sia concesso il termine in senso positivo, un flusso di note e di emozioni, nato dall'ascolto della musica americana e di vecchie canzoni napoletane. James Senese con gli Showmen prima e i Napoli Centrale dopo, Toni Esposito, Tullio De Piscopo, Enzo Gragnaniello, Enzo Avitabile, questa una lista certamente riduttiva dei musicisti che fecero una vera e propria rivoluzione nel campo della musica italiana. Una...

GRATITUDINE

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L'album "Gratitude" degli EWF, primo album live della band comprendente anche brani registrati in studio, mise il sigillo alla prima parte della carriera del gruppo afroamericano, e contemporaneamente fu indicato il nuovo indirizzo che la band di Maurice White avrebbe intrapreso negli anni successivi. La parte dal vivo è infatti un best degli album fin lì realizzati, dove la parte più funk del gruppo è posta in risalto con delle esecuzioni impeccabili ed energiche, ascoltare per credere, i brani da studio sono il primo esempio, nella loro perfezione e raffinatezza di quello che diventerà il sound degli EWF, così come sarà conosciuto in futuro dalla maggioranza delle persone. All'epoca erano già delle superstar in America, avendo venduto milionate di copie dei loro dischi, questo album fu l'ariete che scardinò le difese del resto del mondo, visto che anche un album immenso come "That's the way of the world", precedente a "Gratitude", non fec...

UN UOMO A NUDO

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Posto a cavallo tra "Innervisions" e "Songs in the key of life", l'album "Fullfillingnes First Finale" è negli anni diventato un classico "minore" della discografia di Stevie Wonder. Riascoltandolo in questi giorni devo dire che mai impressione fu più sbagliata; non ci sono magari dei brani che colpiscono al primo ascolto come negli altri album sopracitati, ma tutto il corpus delle canzoni ne fa un disco unico, dal tono cupo e dall'impronta più intimista rispetto agli altri. Più asciutto e scarno negli arrangiamenti e nei suoni , qui infatti Wonder ha suonato quasi tutti gli strumenti alla stregua di un one-man band, quel che ne risulta è però un disco di una sincerità ed una messa a nudo dell'uomo Wonder quasi disarmante. Più una raccolta di canzoni che un album concept come era il precedente e come lo sarà il successivo, dove Wonder sembra aver posato l'ascia di guerra della denuncia sociale, escluso il brano "You haven...

CONOSCI DANE DONOHUE ?

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Proseguiamo nella bella consuetudine domenicale di dedicare i post agli artisti che hanno reso grande il pop west coast californiano di fine anni '70, un genere considerato di "confine", pur essendo di facile ascolto. Oggi voglio ritornare a parlare di un'artista a cui avevo già dedicato quattro righe un paio di anni fa'. Lui è il misconosciuto Dane Donohue, autore di un unico disco a suo nome nel lontano 1978, la cui particolarità è nell'essere riuscito a creare un'opera tra le più belle del genere, per quanto sconosciuta. Suonato dai migliori turnisti in circolazione del momento e prodotto da Terence Boylan è un disco che ogni volta che lo ascolto mi regala delle emozioni da tanto è bello, ma di una bellezza che, per chi apprezza il genere, sfugge a qualsiasi catalogazione. Peccato che non devono averla pensata così i discografici che hanno reso irreperibile per molti anni il disco, se non a prezzi esorbitanti, e sopratutto la non promozione dello stesso...

IL LUNGO ADDIO: JIMMY CASTOR, 1940-2012

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Jimmy Castor, sassofonista e percussionista nonché leader della Jimmy Castor Bunch è scomparso lo scorso 16 Gennaio per cause sconosciute. Lo ricordo come uno dei leggendari funkster degli anni '70, autore di uno dei dischi più citati e campionati negli anni a venire, si parla di ben 3000 campionamenti, non so se mi spiego. Il disco è "It's just begun" uscito nel 1972 e consacrerà Jimmy Castor alla gloria del funk, la title track sarà poi inserita nel film "Flashdance" nella scena dove si esibiscono i breakdancer e l'altro singolo, "Troglodyte", verrà campionato da una schiera di rapper's ed hip hopper's nel corso degli anni. Nato a New York, aveva iniziato la sua carriera come cantante doo-wop durante la metà degli anni '50, inciderà il suo primo disco nel '56, "I promise to remember", canzone che fu portata al successo dall'amico Frankie Lymon, altra leggenda del doo-wop, con la sua band, "Frankie Lymon and...

LA MUSICA A COLORI DI LAMONT DOZIER

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Lamont Dozier è stato uno dei compositori, insieme ai fratelli Edward e Brian Holland, che ha reso grande la musica soul, in particolare nel versante Motown. Credo che più o meno tutti conosciate le canzoni lasciate in eredità dal trio - ve ne cito una soltanto, "Reach out (i'll be there) e credo che basti - sono certo invece che siano pochi quelli che conoscono la produzione solista di Dozier. Abbandonati i fratelli Holland nel 1973, Dozier iniziò la carriera solista con il disco "Out here on my own", fino ad arrivare nel 1977 a pubblicare il suo capolavoro "Peddlin' music on the side". Disco veramente epocale, non fosse altro per un brano che conoscono anche i sassi, probabilmente nella cover di Richie Havens o sicuramente in quella degli Odyssey, ovvero la superba "Going back to my roots". Inutile dire che la versione di Dozier è di una spanna superiore, meno semplicistica delle altre, votate più che altro ad essere ballate in discoteca, qu...

IN PRINCIPIO ERA IL FUNK

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Per molti James Brown è stato quel pagliaccesco cantante che faceva sfoggio del reaganismo nella colonna sonora di Rocky IV, senza minimamente sapere quello che ha rappresentato e sopratutto senza sapere la rivoluzione da lui operata nel campo della musica soul. La sua intuizione, geniale e semplice al tempo stesso, fu quella di riportare la musica dei neri d'America nel campo della poliritmia africana, per semplificare, a quest'uomo dobbiamo la nascita del FUNK, con tutto quello che ne è scaturito dopo. L'anno in cui venne rivoluzionata per sempre la musica soul fu il 1965, non a caso un anno decisivo anche per le rivendicazioni sociali della popolazione nera, il brano era "Papa's got a brand new bag", vero prototipo della funk music. Mentre il mondo ancora ballava con i suoni e le canzoni della Motown, c'era chi sperimentava un nuovo groove che in poco tempo riuscì a sconvolgere il mondo della musica, non solo quella black. Ma in merito a questo, lasciam...

GLORIA JONES vs.SOFT CELL: TAINTED LOVE, 1964

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Di questo brano forse la maggioranza delle persone crede che la versione originale e quella migliore sia quella del duo elettropop dei Soft Cell. Oddio, anche il sottoscritto, prima di vedere la luce lo pensava, salvo poi ricredersi e buttare alle ortiche tutto quel ciarpame loffio decadente. Al cospetto della versione di Gloria Jones, l'unica, quella dei Soft Cell è roba che va bene per i programmi alla carloconti, cioè avete capito, quelle trasmissioni tv dove passano il peggio di anni altrimenti esaltanti. Il pezzo è stato rifatto da millanta gruppi ed artisti, qui in Italia mi ricordo di una cover virata in rockabilly dei catanesi Boppin' Kids, da pomodori fradici sul viso invece la versione di Marilyn Manson. Gloria Jones, anche se avesse cantato solo questo pezzo, basterebbe per farla entrare di diritto nel pantheon della musica di tutti i tempi. Una curiosità, che aggiunge ulteriore merito alla ragazza, è quella di essere stata la donna di Marc Bolan, cioè un vero ...

IL SOUL SCARNO DI CLAIRY BROWNE AND THE BANGIN' RACKETTES

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"Baby Caught The Bus" è l'album di debutto di Clairy Brown an The Bangin' Rockettes, combo di nove elementi proveniente da Melbourne, Australia, fedele al verbo Stax e Motown, undici brani di ruvido r'n'b, doo wop, e northern soul, tutto giocato sulla voce di Clairy, dolce e sporca come lo sono le voci delle sue muse ispiratrici, Etta James e Tina Turner. Per noi orfani di Amy Winehouse diciamo che può essere una consolazione vedere che c'è ancora chi si diletta con le vie del soul, e seppure la nostra Clairy ha ancora da pedalare, questo disco lascia ben sperare per il futuro, se il gruppo riuscirà a tener dritta la barra della qualità senza scendere a compromessi ed ammorbidimenti di suono. Tra le canzoni che compongono il disco da segnalare la title track, "Love Letter", "Vicious Cycle" e la bella cover di "Bang Bang". Insomma come avrete capito, ci troviamo di fronte ad una band che sa il fatto suo e ad un bel disco d'...

BOZ SCAGGS: LOWDOWN, 1976

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Mi piace pensare che questa canzone, insieme a "Do it Again" degli Steely Dan e a "She's Gone" di Hall ed Oates sia portata ad esempio di quella corrente musicale chiamata "blue eyed soul", ovvero musica dell'anima suonata da bianchi. Può essere usata anche come sinonimo di musica di classe, se mai questo termine voglia significare qualcosa. Pur nella sua facilità di ascolto, questa canzone, come altre del genere, sono pezzi che più che alla pancia parlano al cervello, talmente sono elaborati nella loro costruzione e nei loro cambi armonici. Ma basta la linea di basso e l'entrata dei fiati per toglierti di dosso i freni inibitori, portandoti ad un godimento assoluto. E pensare che il brano, uscito come singolo nel '76 dall'album "Silk Degrees", non ottenne subito quel clamoroso successo che ebbe poi, un milione di copie vendute e Grammy per il miglior brano r'n'b dell'anno, ma grazie alla lungimiranza ed all'i...

MANDRILL: GET IT ALL, 1974 - ECHOES IN MY MIND, 1979

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Ecco un esempio di buona musica che arriva dal passato e praticamente sconosciuta da tutti, o quasi. I Mandrill, con la loro miscela di riff rockeggianti, funk, ritmi latini e jazz avevano tutto il necessario per far sballare gli appassionati di musica di inizio anni '70. La band guidata dai fratelli Wilson, Louis, Carlos e Dr. Ric, insieme ad Omar Mesa alla chitarra, Claude Cave alle tastiere, Neftali Santiago alla batteria e Fudgie Kae al basso, fu un combo multietnico e la loro musica fu una vera e propria lezione di storia e di stili. Il loro primo omonimo disco è datato 1970 ed ottenne un discreto successo nella classifica dei top soul albums di Billboard, così come i successivi, tanto da far pronosticare a molti che sarebbero diventati delle vere e proprie superstar. Quello che però accadde per i Kool and the Gang e gli Earth Wind and Fire, ovvero partire dal funk puro e duro per approdare a sonorità più levigate, che seppur di qualità furono decisive per far scalar loro le c...

NICOLA CONTE: KIND OF SUNSHINE, 2004

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Ecco un esempio di musicista italiano fuori dai soliti schemi e dal solito giro del solito rock - a proposito, finalmente anche una voce come Gino Castaldo si è reso conto dell'ineluttabile - leggete un po' qua e ditemi che ne pensate. Ritornando al nostro Nicola, questo splendido pezzo che in poco più di tre minuti vi fa' capire cos'è la classe e lo stile è tratto dal suo album del 2004 "Other Directions" uscito per la Schema Records, album tra i migliori del nostro, più improntato al jazz che non all'altra sua grande passione, la bossa. Un attacco, voce e basso, ipnotico, prima dell'arrivo rullante della batteria; ecco se si può applicare la psichedelia ad un brano jazz, questo ne è un'esempio, il tutto nella ricerca di un groove che rimanda alle vecchie colonne sonore di film italiani dei sixties. Se veramente come dice Castaldo il rock è finito, forse sarebbe il caso di dare importanza a questi musicisti che perlomeno sono apprezzati anche al...

DOCTOR WU AWARDS 2011: MALE VOCALIST OF THE YEAR - WILL DOWNING

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C'era da aspettarselo; è bastato un extended play di cover di quattro canzoni, "Yesterday" il titolo, il primo di una trilogia, gli altri due si chiameranno, pens'n'po', "Today" e "Tomorrow", per consentire a Will Downing di sbaragliare la concorrenza. Nonostante il cantante americano possieda una delle voci più calde e vellutate del panorama soul/r'n'b, dopo la scomparsa di artisti quali Teddy Pendergrass e Luther Vandross sommata alla prolungata assenza di Stevie Wonder, capite bene che il nostro abbia avuto vita facile per conseguire il premio. Will Downing è il tipico esempio di artista che ha fatto della propria voce il marchio caratteristico nonché lo strumento principe della sua musica, come lo senti stai pur certo che lo riconoscerai tra mille. E una volta tanto permettetemi di gustarmi delle soul ballad fatte alla vecchia maniera; se vi piace la pietanza accomodatevi pure, può essere un modo per digerire quel terribile disc...

DOCTOR WU AWARDS 2011: BEST R'N'B/SOUL MALE ALBUM - RAPHAEL SAADIQ : STONE ROLLIN'

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Questo disco meriterebbe il premio anche soltanto per il titolo: "Stone Rollin' ". Bello, sa di cose robuste e genuine; e un po' lo è, a dirla tutta. Il nuovo album di Raphael Saadiq, pseudonimo di Charles Ray Wiggins, è infatti un compendio di quello che possiamo intendere per soul music all'ennesima potenza. Come nel precedente lavoro del 2008 "The way I see it" erano i suoni Motown e Stax a farla da padroni, qui abbiamo le sonorità bluesy ed r'n'b della Chess Records come punto focale dell'album, come a chiudere il cerchio su un periodo d'oro della musica soul. Ma non solo, in qualche brano riaffiorano sapori da blaxploitation movie. Raphael Saadiq, già membro negli anni '80 del gruppo "Tony! Toni! Toné!", ha le spalle grosse per cimentarsi con musiche e personaggi che hanno su di se le stimate della leggenda, essendo stato nel corso della carriera produttore di artisti del calibro di John Legend, Joss Stone, le TLC, Mary...

DOCTOR WU LATE NIGHT SHOW

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Questa è il mio augurio per un 2012 pieno di cose buone e tanta buona musica. Una compilation da ascoltare nelle ore della notte, o quando più vi aggrada. Vuole essere anche un'omaggio al Dj italo-americano Tom Savarese, che la notte del 31 Dicembre 1978, aprendo la serata, suonava i primi due brani che ascolterete nella scaletta allo Studio 54 di New York. Buon Anno quindi e buon ascolto. Enjoy it! P.s. Non parte subito, pazientate qualche secondo. La scaletta: Since I've been gone - Webster Lewis Loving you, losing you - Phillys Hyman Oh Lovin' you - The Paragons Once you get started - Rufus and Chaka Khan Fantasy - Johnny Hammond Whisper Zone - Ramsey Lewis I'll never forget - Dexter Wansel Pretty Baby - Sister Sledge It's a pleasure - Sheree Brown Life on Mars - Dexter Wansel On the Town - Webster Lewis Find a Cure - Ashford and Simpson Doctor Wu Late Night Show vol1 di harmonica62