martedì 17 gennaio 2012

IN PRINCIPIO ERA IL FUNK


Per molti James Brown è stato quel pagliaccesco cantante che faceva sfoggio del reaganismo nella colonna sonora di Rocky IV, senza minimamente sapere quello che ha rappresentato e sopratutto senza sapere la rivoluzione da lui operata nel campo della musica soul. La sua intuizione, geniale e semplice al tempo stesso, fu quella di riportare la musica dei neri d'America nel campo della poliritmia africana, per semplificare, a quest'uomo dobbiamo la nascita del FUNK, con tutto quello che ne è scaturito dopo. L'anno in cui venne rivoluzionata per sempre la musica soul fu il 1965, non a caso un anno decisivo anche per le rivendicazioni sociali della popolazione nera, il brano era "Papa's got a brand new bag", vero prototipo della funk music. Mentre il mondo ancora ballava con i suoni e le canzoni della Motown, c'era chi sperimentava un nuovo groove che in poco tempo riuscì a sconvolgere il mondo della musica, non solo quella black. Ma in merito a questo, lasciamo la parola a James Brown, ecco come descrisse quella novità da lui introdotta: "Fu quella canzone il punto di svolta, e da allora tutti cambiarono direzione. Non feci che spostare l'accento ritmico sulla prima e sulla terza misura della battuta, anziché, come era tipico sulla seconda e sulla quarta. Non feci solo questo, comunque, perché presi anche il gospel e il jazz e sfidai tutte le regole". Coaudiuvato da un gruppo, con a capo Alfred "Per Wee" Ellis, quello che si ascoltò per la prima volta fu una specie di caos organizzato, mai ascoltato prima di allora. Jam furiose dove i fiati e la batteria accentavano la parte destinata ad un downbeat, il basso che sembrava andare fuori tempo rispetto alla batteria, le tastiere e la chitarra e quest'ultima che veniva suonata come uno strumento a percussione. Vedremo in seguito come si evolverà il suono di James Brown e di conseguenza quali furono i discepoli che seguirono il maestro sulla via del rinnovamento della musica soul.
Fonte: Funk-Ricky Vincent ed. Odoya

17 commenti:

  1. Lunga vita al Re (e anche al Principe và).

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  2. Non ho capito cosa c'entra la poliritmia africana.

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  3. James Brown! Dico solo il nome... mamma mia!

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  4. @alle
    la tua domanda merita una risposta articolata che per motivi di lavoro non sono in grado di darti adesso. risponderò stasera.
    @tarkus
    prince?
    @ernest
    un grande!

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  5. un grande cantante e una grande band!!!

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  6. Post impeccabile, dall'intro (io che sono rigidamente ideologico non l'ho mai amato proprio per questo), a tutta l'analisi sulla quale concordo.

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  7. @allelimo
    diciamo che JB dimostrò che era possibile usare una band come una batteria, ma quello che rivoluzionò la musica soul fu il cambiamento di ritmo nel r'n'b. In pratica dove prima il pattern ritmico del charleston era uno shuffle, cioè un ritmo saltellante derivante dallo swing dove i batteristi raddoppiavano le battute, con JB invece il pattern ritmico del charleston divenne pari. Successivamente Brown ebbe a dire che il suo punto forte non consisteva nei fiati ma nel ritmo, sentiva tutti gli strumenti, comprese le chitarre, come percussioni. Un'altro merito e la vicinanza alle poliritmie africane fu che due tra gli artisti più rappresentativi del continente africano, Manu Dibango e Fela Kuti, abbracciarono il verbo del funk creato da JB facendolo proprio, innestandoci i ritmi della madrepatria.
    @face
    la band...ragazzi, pee wee ellis, maceo parker, bootsy collins, e scusate se è poco.

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  8. @alli
    guarda, averlo visto in quel film, conciato in quel modo, strinse il cuore anche a me. il fatto è che JB dopo il successo del brano Say it Loud(i'm black and I'm proud) nel 1968 fu bellamente boicottato dall'establishment musicale bianco, insomma gli fecero pagar caro il testo di quella canzone. Non mi sorprende che per cercare di ritornare ad avere successo tra i bianchi se ne uscì con un pezzo del genere.

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  9. Oltre a Bobby Byrd, Fred Wesley & Danny Ray :-) (non sapevo che l'avessero arretato per coca a 74 anni!!!)

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  10. @popsylon
    e l'inseguimento in stile oj simpson ? il 24 sett 1988 JB entrò visibilmente fuori di testa in un ufficio adiacente al suo luogo di lavoro brandendo una pistola ed un fucile a pallettoni, ed accusò i presenti di avere usato la sua toilette privata. Quando qualcuno chiese l'intervento della polizia, JB si dette alla fuga a bordo di un pick-up, inseguito da un corteo di auto della polizia.
    Oltrepassò il confine statale, entrò nella Carolina del sud, forzò un posto di blocco, tentò di investire due agenti, e dopo che alcuni tiratori scelti gli fecero saltare le gomme, proseguì sui cerchioni per dieci chilometri, si fermò solamente perché il furgone andò a finire in un fosso. Cioè 'na roba che le rockstar "maledette" di 'sta cippa se la sognano di notte !

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  11. @tarkus
    ah beh, noi siamo talmente forti che giochiamo senza centravanti....
    :o( povera fiorentina :o(

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  12. Harmonica: grazie per la risposta. Lo so che sono un rompicoglioni, ma la poliritmia è un'altra cosa: quella di James Brown di cui parli tu è al limite polifonia ritmica (diversi strumenti suonati in funzione ritmica) e non poliritmia (presenza contemporanea di due ritmi diversi nella stessa composizione musicale).

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  13. @alle
    figurati. grazie a te per la precisazione. spero comunque di aver reso l'idea del cambiamento ritmico effettuato da JB nell'r'n'b.

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  14. Quando mi capita di sentir dire : "James Brown?...ah si quello di Living in America", mi vengono i brividi....E' come dire che Miles Davis è quello di Doo Wop, senza parlare di Kind of Blue o Bitches Brew, o Paul Mc Cartney quello di Goodnight Tonight dimenticandosi dei Beatles,o gli Earth Wind & Fire quelli di Sistem of Survival....senza aver ascoltato i primi Lp....
    Il Padrino del Soul è a pieno diritto l'inventore del Funk, alla sua destra siede George Clinton, alla sinistra Sly Stone e gli apostoli sono i Kool & The Gang I Mandrill etc etc
    L'importanza di J.Brown nel panorama della musica Black e non solo è fondamentale.Oltre i cloni che negli anni 60/70 spuntarono come funghi, a lui si sono ispirati generazioni di musicisti, dal Funky all'Hip Hop (Come dimenticare che l'assolo di batteria di Funky Drummer è alla base del 40 % dei dischi di Rap e la sua discografia è stata saccheggiata da chiunque in cerca di un campionamento)Negli anni 70 creò la People Record, per cui uscirono dei capolavori a nome dei suoi discepoli Maceo Parker, Fred Weslwy ,Bobby Bird,Lyn Collins,e per la sua Band intera, la mitica JB's Orchestra, da lui stesso prodotti.Per me è difficile dire quali sono gli album fondamentali, ma penso che per farsi un idea della sua grandezza si potrebbe iniziare con i seguenti :
    - J.Brown - Sex Machine Live At Home in Augusta (1970)
    - J.Brown - The Payback (1973)
    - Fred Wesley - Damn Right I Am Somebody (1974)
    - Maceo Parker - Us ! (1973)
    - The JB's - Hustle With Speed (1975)
    E per finire anche per chi pensa di sapere tutto su di lui, di conoscere bene la sua sterminata produzione o semplicemente di avere gusti troppo Rock per ascoltarlo, consiglio di scoprire il suo misconosciuto album "Sho Is Funky Down Here" (1971) Rimarrete sbalorditi, e faticherete a riconoscerlo.Cominciando a rendervi conto di quanti musicisti di Rock Funk Soul e R'n'B hanno attinto al suo genio e quanti ancora lo faranno
    POTRETE TROVARE TUTTO QUI :
    http://blaxploitationjive.blogspot.com/2008/07/james-brown-discography-please-please.html

    IN FUNK WE TRUST !!!
    Guido/LF

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  15. Grande Guido! Sono convinto che anche uno come Hendrix, se fosse vissuto, avrebbe fatto delle jam insieme a JB. Il fatto che il valore di JB non sia stato riconosciuto come merita sta tutto nel colore della pelle. E ciò spiega in parte perché molti lo conoscono soltanto per Leavin' in America; dal momento che i media bianchi cominciarono a mandare in heavy rotation il brano, in tanti in Italia pensarono che l'arte di JB fosse tutta lì. Magari corroborati dall'infausto duetto che JB fece con la Carrà in un programma Rai di quegli anni. Un grande che ha cambiato il corso della musica, e ancora oggi, chi vuol far bella figura nel genere, usa i campionamenti delle sue canzoni.
    KEEP THE FAITH !

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  16. Sono pienamente d'accordo. Basta ascoltare "Doriella Du Fontaine), il brano che Hendrix registrò nel '69 (!!!!) assieme a Buddy Miles e a Lightin' Rod (Last Poets)...... MITICO e assolutamente anticipatore per l'epoca.

    http://www.youtube.com/watch?v=OfN9O3Ok85c

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