CONOSCI DANE DONOHUE ?


Proseguiamo nella bella consuetudine domenicale di dedicare i post agli artisti che hanno reso grande il pop west coast californiano di fine anni '70, un genere considerato di "confine", pur essendo di facile ascolto. Oggi voglio ritornare a parlare di un'artista a cui avevo già dedicato quattro righe un paio di anni fa'. Lui è il misconosciuto Dane Donohue, autore di un unico disco a suo nome nel lontano 1978, la cui particolarità è nell'essere riuscito a creare un'opera tra le più belle del genere, per quanto sconosciuta. Suonato dai migliori turnisti in circolazione del momento e prodotto da Terence Boylan è un disco che ogni volta che lo ascolto mi regala delle emozioni da tanto è bello, ma di una bellezza che, per chi apprezza il genere, sfugge a qualsiasi catalogazione. Peccato che non devono averla pensata così i discografici che hanno reso irreperibile per molti anni il disco, se non a prezzi esorbitanti, e sopratutto la non promozione dello stesso è stato soltanto un altro alibi meschino per gli operatori del settore, giornalisti e dj dei network radiofonici, per mascherare la propria ignoranza ed incompetenza in materia.
"Tracey", "Can't be seen" e "Woman" sono le canzoni più "nere" del disco, che danno vita a dei raffinati esempi di pop soul come pochi ne possiamo ascoltare e siccome questo album è come un buon vino d'annata, anche i brani vanno centellinati. Quindi oggi sotto con "Can't be seen", per gli altri ci sarà spazio in futuro in altri post da dedicare al nostro.

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