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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

IL LUNGO ADDIO: TERRY CALLIER 1945-2012

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by Tarkus Fosse anche ricordato per una sola canzone, credo che questa basti. Cantautore e chitarrista afro americano che ci ha regalato delle perle folk-soul, rimarrà nella storia per questo gioiello Northern Soul. Si, storia della musica, non del rock o del soul, o del folk o di quel cazzo volete voi. "Walls Come Tumbling Down" diceva qualcuno, ma quelli nella testa sono i più difficili da buttar giù. Ti sia lieve la terra, fratello.

STIMMATE (FUNK)

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Uscirà il prossimo 5 Novembre il nuovo album, l'ottavo, dei The New Mastersounds, band inglese da Leeds, dal titolo "Out on the Faultline", disco registrato in Usa, negli studi Faultline di San Francisco. I quattro di Leeds, Joe - Pete - Simon - Eddie, non deludono le attese neanche a questo giro e sfornano uno degli album più belli ascoltati nel 2012. Il funk, ma di quello bello peso, è la linea portante di tutto il disco, talmente convincente a tal punto da far dire che sono gli unici bianchi che hanno ereditato direttamente da James Brown le stimmate del funk. Una sequenza di brani uno migliore dell'altro, dal primo "You mess me up" - nervoso e preciso, sembra di ascoltare i The Meters - alle suggestioni jazz-house di "Summercamp", il funk psichedelico di "Turncoat", i beat afro di "Welcome to NOLA", poi c'è quella meraviglia di "Each to their own" , una canzone che aggiorna il funk ai nostri giorni. Poi c...

SOUL POWER

Ancora un video di Don Letts girato per la Fred Perry e dedicato ai sessanta anni di sottocultura britannica. Qui siamo in territorio Soul, anzi Northern Soul e Southern Soul Boy, metà anni '70 il periodo. Due scene contrapposte: la prima era radicata nel nord ovest dell'Inghilterra, tra Manchester e Wigan, e aveva un selvaggio entusiasmo verso il classic soul degli anni 60, l'altra era di stanza nell'Essex e nel Kent ed era più orientata al soul contemporaneo. L'etica del lavoro duro trasportata sulla pista da ballo, il multiculturalismo tra la classe operaia bianca e nera come segno distintivo e parte integrante di un movimento sottoculturale che non ha mai oltrepassato il confine delle case popolari. 

THIS IS A MODERN WORLD

Un corto di dieci minuti, in lingua originale, sulla sottocultura mods. Girato da Don Letts, fa parte di una serie dedicata alle musiche e allo stile di strada inglese, commissionati a Letts dalla casa di MODa "Fred Perry", per celebrare i sessanta anni della propria fondazione. I video ripercorrono sessanta anni di sottocultura britannica, partendo dai Teddy Boys, per arrivare al Brit Pop e alla scena rave Buona Visione

SOMETHING NEW

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Altro giro di novità discografiche ascoltate in questo scorcio di mese. 1 - Martha High and The Speedometer - Soul Overdue Giù il cappello davanti a questa Signora e a un disco come questo. Lei è una leggenda del funk, ha fatto parte del gruppo The Jewel che nel 1964 furono parte della revue di James Brown a giro per l'America, poi una volta scioltosi la band, dopo un anno e mezzo e due 45 giri prodotti dal padrino del funk, entrò in pianta stabile come corista nei live show di Brown per oltre trent'anni. Se ne esce oggi con un disco superbo, dove possiamo ascoltare una voce talmente bella e pulita come quella di una ragazzina, supportata da una band che da il miglior supporto possibile alla Signora. Un resoconto di 40 anni di carriera che meglio non poteva essere fatto, per uno dei dischi migliori usciti nel 2012. Consigliatissimo. 2 - The Transatlantics - Find My Way Home Spostiamoci agli antipodi, Adelaide, Australia per la precisione, dove arrivano The Transatl...

PAT METHENY

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Pat Metheny me lo ritrovo sempre tra i piedi in ogni momento particolare della mia esistenza: quando conobbi la mia futura moglie suonavo "First Circle", il giorno prima di inaugurare casa nuova sul piatto girava "Last Train Home", quando è nata mia figlia avevo rispolverato "April Joy" dal primo album della Pat Metheny Band. Se per un caso vi troverete a passare da casa mia, noterete una nicchia non con le immagini votive del Budda o di Cristo, bensì di Metheny, Fagen e Daryl Hall, questo per dire quanto questi artisti abbiano significato per me, non solo dal punto di vista musicale. Musica fuori da ogni schema e non intrappolata in un genere ben definito. A tal proposito, Metheny è sempre stato inafferrabile, quando pensi che ormai la sua musica non ha più niente da dire, se ne esce con un nuovo progetto a scombinare le carte. Penso alle sue collaborazioni con Ornette Coleman, il disco con lui suonato, insieme a Charlie Haden, Jack De Jonette e Denardo ...

DISCO FEVER: CHIC

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Quando nell'autunno del 1977, la band newyorchese degli Chic se ne uscì con il brano "Dance, Dance, Dance", il mondo si accorse che anche nelle piste da ballo c'era qualcuno che suonava come le band rock più celebrate del momento. Il gruppo degli Chic era guidato da due grandi strumentisti con molto sale in zucca: il bassista Bernard Edwards ed il chitarrista Nile Rodgers, riuscirono con una manciata di brani e con la produzione di artisti fin li dediti ad altro genere, ad essere un punto di riferimento per tutto il mondo musicale di fine anni '70. La loro, a ben guardare, fu una formula semplice ma accattivante, presero le progressioni di accordi jazzati presenti nel funk più duro, riff tiratissimi, cantati semplici ed accessibili a tutti e un groove funky quanto bastava per trasformare la disco in un'altra cosa da come era conosciuta fino ad allora. "Le Freak" fu il loro successo planetario, seguito l'anno seguente da "Good Times"...

SOMETHING NEW

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Facciamo una piccola panoramica su alcune novità discografiche, sempre rimanendo nel campo della musica dell'anima, partendo da un album in uscita proprio oggi: la band è quella di Hannah Williams and The Tastemakers , arrivano dalla Gran Bretagna, batte etichetta Record Kicks , quindi una garanzia di qualità per gli amanti della musica soul. "A Hill of a Feathers" il titolo dell'album, dove possiamo apprezzare le notevoli qualità vocali della cantante a discapito però di un tappetto sonoro che avrei voluto più frizzante; intendiamoci, il disco, che si muove nel solco del più classico soul ed r'n'b è bello anche se personalmente non mi convince appieno. Hanna Williams and The Tastemakers ve li segnalo in concerto a Milano il 20 di Ottobre al Biko di Via Ettore Ponti 40, unica data italiana. Quindi, amici di Milano, avete un'occasione unica per vedere una band che secondo il mio punto di vista rende meglio dal vivo che non su disco. Questo il video del si...

IL RITORNO DEL GENIO

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Non aspettatevi un altro The Nightfly, né un altro Aja, e nemmeno Gaucho. Il nuovo album solista di Donald Fagen, il quarto, Sunken Condos, non ha le stimmate del capolavoro, anche se ci si avvicina molto. Non è neanche uno di quei dischi da prendere, consumare e lasciare a candire dentro l’iPod. Dentro ci troverete tutte le intuizioni che hanno reso geniale l’arte di Fagen. Se proprio dobbiamo trovare un riferimento, va cercato negli album citati degli Steely Dan, con una menzione anche per Pretzel Logic. L’unico vero aggancio con The Nightfly è Miss Marlene, il brano più pop del lotto, che riecheggia I.G.Y.. Le sonorità sono chiaramente in chiave funk. A tal proposito, c’è anche una bella cover di Out of the Ghetto di Isaac Hayes, a ribadire le scelte portanti del disco. Un album che non arriva subito: richiede tempo e dedizione. Io sono al quinto ascolto in due giorni, per intenderci. E se escludiamo l’inarrivabile The Nightfly, Sunken Condos è il migliore tra gli altri lavori sol...

RIO FUNK

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Negli anni 80 un mio amico appassionato di sonorità dark, soleva infamare chi non condivideva i suoi gusti tirando in ballo il nome e la musica di Lee Ritenour. "Non ti piacciono i Sister of Mercy? Allora ascoltati Lee Ritenour", "Come cazzo suoni la chitarra, mica siamo in un disco di Lee Ritenour", "Ma cazzo avrà da sorridere mentre suona". Ecco, questo più o meno era il tenore dei discorsi; io da buon bastian contrario andai si a cercare i dischi di Lee Ritenour e non ringrazierò mai abbastanza chi all'epoca invitava i miscredenti a cambiar genere. Il primo album è stato "Rio", del 1979, da cui è tratto il video postato, un disco di funk leggero e dai sapori brasiliani, sonorità in cui il nostro ritornerà sopra periodicamente nel corso degli anni - vi segnalo il bell'album "Harlequin" del 1985 realizzato in collaborazione con il cantante brasiliano Ivan Lins e al tastierista Dave Grusin - registrato in tre città diverse,...

SENZA PAROLE

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Cosa volete che vi dica, qualsiasi commento è di troppo. Per una volta abbandonatevi alla musica, non siate razionali, emozionatevi e basta.  

DISCO FEVER: THE TRAMMPS

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I Trammps, insieme a Kc e agli Chic, sono stati la band più popolare e ballata nelle disco di tutto il pianeta terra e se c'è un gruppo che è sinonimo di disco music, beh, questi sono loro.  Sicuramente innestarono con dosi massicce di soul e funk la loro musica, tenendo però sempre la barra al centro di una facilità di ascolto unita ad una riconoscibilità al primo arrivo delle note. Pur essendo popolarissimi ed amati da schiere di ballerini, i loro dischi non sono mai arrivati ai primi posti delle hit di vendita, se escludiamo "Disco Inferno", piazzatosi al nr 11 della hot 100 di Billboard dopo il passaggio nel film "Saturday Night Fever" e fu proprio con questo brano che ottennero una vasta popolarità anche da noi. Un bel combo di musica danzereccia i Trammps, guidati dall'inconfondibile voce di Jimmy Ellis, scomparso lo scorso 8 Marzo, era da tempo malato di Alzheimer, iniziarono principalmente come cover band nel 1972 per poi dedicarsi a composizioni...

PUBBLICITA' PROGRESSO

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Vi ricordate le vecchie Pubblicità Progresso, quelle campagne di pubblica utilità che non propagandavano alcun prodotto ma che facevano delle opera di utilità sociale al fine di smuovere le coscienze troppo spesso addormentate del popolo italico? Orbene, l'altro giorno, un altro tipo di pubblicità, questa volta di carattere merceologico - parlo di una nota casa automobilistica tedesca - ha risvegliato in me, se mai ce ne fosse stato il bisogno, la voglia di riascoltare per intero un brano, l'ennesimo, di Paul Weller e dei suoi Style Council. C'è da dire che la pubblicità è costruita sul'intro del pezzo che andremo a sentire, e nonostante siano passati tanti anni dall'uscita del disco devo dire che ancora adesso si dimostra talmente "cool" come se fosse una "killer application" per computer. "Shout to the top" è l'omaggio di Paolino ad un certo modo di intendere il soul, questa volta siamo in territorio Philly Sound, soul-funk ra...

WAR FUNK EXPLOSION !

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I War sono conosciuti prevalentemente per la loro collaborazione con Eric Burdon, a fine anni sessanta,  quando incisero insieme due album, osannati dalla critica, "Eric Burdon Declares War" e "The Black Man's Burdon", ma non da meno è stata la loro carriera una volta finita l'esperienza con l'ex leader degli Animals, quando decisero di mettersi in proprio. Originari della zona di Long Beach-Compton, i War furono una potente macchina funk che si esplicitava in torride jam dal vivo, questo grazie al loro sound rustico, sanguigno e blueseggiante, dove la band sembrava trarre piacere nel costruire anticipazione e tensione ritmica fino ad arrivare ad un limite massimo di sopportazione per poi sfociare in una catartica esplosione sonora. I War sono stati non a caso l'ultima band in cui ha suonato il grande Jimi Hendrix prima della sua dipartita, io li ricordo come un martello che spaccò le onde radio nel 1977. Quando la disco aveva ormai intrapreso la...