Masaki Matsubara è una vera leggenda della chitarra elettrica, un nome che in Giappone suscita immediatamente rispetto e ammirazione, ma che resta, ahimè, ancora troppo poco conosciuto tra gli appassionati di musica occidentali. Eppure, Matsubara meriterebbe di essere menzionato accanto ai più grandi di sempre, grazie a un talento che trascende ogni frontiera culturale e geografica. Ha iniziato la sua carriera a 23 anni, diventando presto il turnista di riferimento in Giappone - una sorta di Jay Graydon del Sol Levante. Con la sua sei corde ha arricchito oltre 10.000 brani, molti dei quali sono diventati pilastri del City Pop. Tra questi spicca l’incredibile assolo improvvisato in Stay With Me di Miki Matsubara—un passaggio che da solo basterebbe a dimostrare la sua arte.
Masaki Matsubara ha pubblicato ventiquattro album da solista, ma il suo apice arriva nel 1983 con Painted Woman e Sniper, due classici che rappresentano una musica dal respiro internazionale e dallo spiccato gusto cosmopolita. Profondamente intrisi di jazz/fusion, i brani mostrano influenze evidenti dal lavoro di Lee Ritenour, ma risultano unici grazie all’impronta inconfondibile di Matsubara, capace di trasformare ogni nota in pura emozione.
Entrambi i dischi sono strumentali, ma includono preziosi contributi vocali: Jesse Barish in Sniper ed Eric Tagg in Painted Woman (dove la title track di quest’ultimo è pura perfezione). Non sono album che si limitano a seguire una formula: la infrangono, fondendo tecnica e sensibilità in un modo che solo Matsubara sapeva fare. Sono capolavori senza tempo, da riscoprire per chiunque ami la musica senza confini.
Matsubara ci ha lasciati nel 2015 a causa di una malattia incurabile, chiudendo una carriera straordinaria che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica giapponese – e non solo.
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