Yacht Rock Losers: Between The Swells - Jay Days (1978, Not on Label)
Jay Days è uno di quei nomi che sembrano usciti da una vecchia scatola di nastri impolverati, l’ennesimo outsider dello Yacht Rock riaffiorato dal nulla, avvolto nel mistero e ignorato da chi non ha mai camminato lungo i sentieri meno battuti del westcoast pop. Di lui non si sa praticamente nulla: nessuna biografia, nessuna intervista, solo una foto sbiadita sul retro della copertina del suo unico disco, Between The Swells, pubblicato in private press nel 1978. Registrato ai Blue Light Recording Studios di Del Mar, in California, l’album è rimasto a lungo dimenticato, fino a quando l’etichetta coreana Big Pink non l’ha riportato alla luce nel 2014. Sei anni dopo, è stata la portoghese Mad About Records a offrirgli una nuova chance.
Otto brani come otto piccoli viaggi, ognuno con una direzione diversa ma parte dello stesso itinerario sonoro: blue-eyed soul, yacht rock screziato di funk, jazz rock elegante. Una menzione particolare la meritano la solare Long Way Home, e la jazzata Pelikan’s Alley, brano strumentale che ricorda il George Benson più easy.
Jay Days si muove con disinvoltura tra questi mondi, costruendo un linguaggio tutto suo, stratificato e ricco di sfumature. I groove sono caldi, avvolgenti, le composizioni curate fin nei dettagli, mai scontate. Un disco raro, non solo perché rimasto nell’ombra per decenni, ma per la sorprendente coerenza con cui tiene insieme stili diversi, senza mai perdere il filo. Una gemma dimenticata troppo a lungo, che oggi merita finalmente di essere ascoltata con attenzione.
Buona Liberazione.
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