martedì 25 febbraio 2025

Tokyo Groove: Viaggio Nel City Pop - Akira Inoue

Akira Inoue, tastierista, compositore, arrangiatore e produttore, nasce nel 1953 a Natagaia, Tokyo. Dopo aver fatto parte della band fusion Parachute, Inoue intraprende la carriera solista nel 1982 con l’album Cryptogram, un lavoro influenzato dal synth-pop e dalla fusion. Nello stesso anno pubblica Prophetic Dream, un album che, insieme a “Splash” del 1983, si avvicina maggiormente al City Pop. Tra i due, Prophetic Dream si distingue per le sonorità che richiamano in particolare lo stile degli Steely Dan.

Il contributo di Inoue al City Pop si è rivelato ancor più significativo dietro le quinte: lo troviamo, infatti, come arrangiatore e tastierista nell’album di grande successo Reflections di Akira Terao e come arrangiatore per il notevole Shylights di Junichi Inagaki. La sua versatilità è ulteriormente confermata dalle collaborazioni con artisti internazionali come Peter Gabriel e Kate Bush.



Prophetic Dreams - (1982, Express)


Grazie al suo approccio cosmopolita, i lavori di Inoue si distinguono per essere tra i meno commerciali del City Pop, avvicinandosi piuttosto a un’estetica art-rock, ideale per gli amanti di sonorità più raffinate. Personalmente, il mio preferito rimane Prophetic Dream, un album che si apre con Bartok No Kage, un brano che omaggia la musica di Fagen/Becker. 


Il disco prosegue con tracce che spaziano dal soft rock più sofisticato al synth-pop elegante, dal future-funk di Hindenburg Goue Youkoso fino a pezzi che si avvicinano allo yacht-rock come Cosmonaut e Uveskure. Altri omaggi all’arte di Fagen e Becker si ritrovano in brani come Laetitia. Una curiosità: nel brano conclusivo Calaidoscopio, tra i versi in giapponese si possono distinguere alcune frasi in lingua italiana. Pur non essendo quasi mai menzionato tra i migliori lavori del City Pop, ritengo che Prophetic Dream sia un grande album, uno dei più raffinati e originali del genere, e che meriterebbe una rivalutazione. 


Nonostante la vocalità di Inoue non sia perfetta, la sua maestria strumentale e la cura negli arrangiamenti compensano ampiamente, rendendo i suoi album un’esperienza musicale unica e ricca di sfumature.




Nessun commento:

Posta un commento

Scrivete quello che vi pare, ma lasciate un nome.
Ogni commento offensivo sarà eliminato.

Post più popolari nell’ultimo mese