giovedì 13 febbraio 2025

Scali Fuori Rotta: Certe Volte… - Pino Donaggio (1976, produttori Associati)

Il mese di febbraio, qui in Italia, è inevitabilmente legato al Festival di Sanremo. Un’associazione che mi offre lo spunto per parlare di un artista che ha calcato più volte il palco del Festival, e che in un’edizione – quella del 1965 – non si limitò a presentare la canzone più bella di quella edizione, ma regalò al mondo un successo planetario: Io che non vivo (senza te), resa immortale da Dusty Springfield e persino reinterpretata da Elvis Presley. Sì, il protagonista di questa storia è Pino Donaggio, raffinato autore di musica leggera prima, e poi compositore per il cinema, in particolare delle colonne sonore per i film di Brian De Palma.  

Nel 1976, Donaggio pubblicò un album che purtroppo rimase nell’ombra: Certe Volte. Un disco cantautorale atipico, in cui tre brani vedono Donaggio autore solo delle musiche. Un lavoro che avrebbe meritato un posto d’onore nella scena dell’epoca, ma forse quelle melodie troppo ariose furono giudicate “ampollose”, o forse pesò il suo essere un habitué di Sanremo, tale da essere snobbato dai puristi del genere.  

Già alla sua ultima partecipazione al Festival nel 1972, con Ci Sono Giorni, Donaggio aveva mostrato insofferenza verso le canzonette della kermesse, accennando a una svolta. Una rivoluzione compiuta proprio con Certe Volte. I brani dell’album non hanno nulla a che fare con i cliché sanremesi: catturano per un’emotività viscerale e inattesa. Spiccano la poetica Se Fosse Vostro Padre, che racconta solitudine e amori della terza età; Naturale, scritta da un giovanissimo Massimo Bubola; Certe Volte A Venezia, drammatico affresco di un amore impossibile tra calli malinconiche, narrato come un film immaginario, anche grazie al bellissimo accompagnamento musicale. E poi c’è Mario, capolavoro assoluto: Donaggio firma la musica, Danilo Franchi il testo, in un racconto di disillusioni e solitudini nella società che divora i deboli. Un brano che colpì Enzo Jannacci al punto da reinterpretarlo nel 1979 nell’album Foto Ricordo, elevandolo a classico della musica italiana.  

Un plauso finale ai musicisti che resero magico l’album: Natale Massara, Gianni Zilioli, Gigi Cappellotto, Bruno Crovetto, Andy Surdi, Tullio De Piscopo, Massimo Verardi, Sergio Farina, Claudio Bazzarri, Massimo Bubola e Oscar Rocchi.  

Se tra una diretta e l’altra di Sanremo cercate una pausa autentica, regalatevi l’ascolto di Certe Volte. Non è un consiglio, è un invito a scoprire un tesoro nascosto.   

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