Eccola, la nostra intraprendente pianista Hiromi, ha deciso di prendere la sua musica e fuggire dalle convenzioni. Con Sonicwonder, il suo nuovo quartetto, sembra che Hiromi abbia pensato, "Ehi, perché non buttare il mio pianoforte acustico a coda fuori dalla finestra e vedere cosa succede se mi faccio un bel giro su tastiere elettriche e sintetizzatori?" E così è nato un album che è come il risultato di una notte di festa selvaggia in un club futuristico, dove il jazz classico ha incrociato l'elettronica e il funk in un incontro unico. Il risultato è una sorta di viaggio musicale nel futuro, dove le melodie si uniscono a suoni elettronici che sembrano provenire da un'astronave in arrivo. E se pensavate che il funk fosse fuori moda, Hiromi e la sua ciurma dimostrano che è più vivo che mai. "Go Go" ci afferra con un abbraccio di basso funk irresistibile e frasi improvvisate che sembrano provenire da un altro mondo, come se avessero invitato George Clinton a fare un cameo nel brano. L'album offre momenti di serenità acustica, come "Utopia" e “Polaris” che sembra un ritorno a casa dopo una notte di avventure musicali futuristiche. Ma poi, "Reminiscence" fa un'incredibile deviazione con una traccia vocale sontuosa che ci fa chiedere se Hiromi stia cercando di conquistare il mondo della musica pop.
Sonicwonder è un album che ci porta in un universo musicale bizzarro e straordinario, in cui il jazz classico si scontra con l'elettronica, il funk e persino la musica pop. È come se Hiromi avesse deciso di scartare le regole e creare qualcosa di nuovo e avventuroso. Una vera e propria "wonder" da ascoltare per chi cerca qualcosa di fuori dal comune.
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