IL LUNGO ADDIO: GLENN FREY (1948 - 2016)



Oggi voglio parlare di canzoni che ho ascoltato per la prima volta alla radio durante i miei anni di scuola media. Ricordo una sera in particolare, mentre ascoltavo il programma serale "Supersonic" sulle frequenze Rai e mi imbattevo in "One of These Nights." La differenza tra quei giorni lontani e adesso è che, nonostante abbia scoperto molta altra musica nel corso degli anni, la musica degli Eagles e di Glenn Frey non mi ha mai abbandonato, anzi, è rimasta parte di me.

La musica di Glenn Frey e degli Eagles è come un'immaginaria California che non solo entrava nella mia cameretta di periferia a Firenze, ma anche nell'anima, lasciandomi sensazioni che mi hanno accompagnato nel corso degli anni. Non importa se molti considerano gli Eagles e la loro musica come qualcosa di superfluo, io ci sono cresciuto e quei dischi rappresentano dei bei ricordi condivisi con gli amici di allora. Spesso, quei dischi sono stati un punto di partenza per esplorare suoni più profondi e autentici dell'America, diversi da quelli raccontati dagli Eagles.

Proprio oggi, mentre guidavo verso il lavoro in una fredda mattina di gennaio, le note di "Lyin' Eyes," "Take It Easy" e "Tequila Sunrise" suonavano alla radio. Come tanti anni fa, ho immaginato Firenze con la cupola del Brunelleschi e il Ponte Vecchio sospeso sull'Arno, come se fossero tranquilli monumenti sotto il sole della California.

Ciao Glenn, e grazie per le emozioni che la tua musica ha portato nella mia vita.

 

Commenti

  1. Un anno veramente da piangere ... ciao Glenn!

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    1. Tragico... e sarà sempre peggio, visto l'età dei nostri eroi...

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  2. allora è proprio vera la leggenda che dice che gli artisti muoiono sempre a gruppi di 3/4 alla volta. Gli eagles sono stati uno tra i connubi più riusciti tra country e rock e ci hanno lasciato dei brani indimenticabili. Good bye Glenn!

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    1. Speriamo che sia finita... Sugli Eagles ho letto e leggo troppe cattiverie, non le meritano.

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