Il mondo dello yacht rock ospita numerosi musicisti che hanno all’attivo un solo album, come ad esempio Jerry Corbetta, compositore, pianista, organista e produttore. Questo nome potrebbe non suonare familiare se non agli appassionati più accaniti del genere. Corbetta è stato membro della band americana Sugarloaf dal 1969 al 1977, originariamente conosciuta come Chocolate Hair, un nome che fu cambiato in Sugarloaf per evitare possibili connotazioni razziste. Il gruppo ottenne un discreto successo negli Stati Uniti grazie al singolo, scritto da Corbetta, “Green Eyed Lady”, che raggiunse il terzo posto nella classifica di Billboard nel 1970 e che Corbetta ripropose nel suo album solista. È interessante notare come Corbetta, proveniente da un background di rock progressivo e psichedelico, abbia abbracciato il sofisticato pop californiano nel suo lavoro solista. Una scelta che potrebbe apparire sorprendente, ma che trova radici profonde nella sua voglia di esplorare nuove frontiere musicali.
Tuttavia, l’album, come spesso accade per le opere dello yacht rock, è stato largamente ignorato dai media e non ha ricevuto il supporto adeguato dalla casa discografica (anche con un artwork della copertina che a dirla tutta non ha aiutato molto) forse troppo eclettico per essere apprezzato pienamente dall’ascoltatore medio. Nonostante ciò, “Jerry Corbetta” si rivela una vera e propria gemma nascosta, un’opera che merita di essere riportata alla luce e rivalutata. Corbetta dimostra la sua versatilità e il suo eclettismo, muovendosi agilmente tra pop, soul e soft-rock, e mettendo in risalto le sue notevoli capacità compositive. Tra le tracce più significative, segnalo “Sensitive Soul”, “I Wish That I Was Making Love”, “I’m a Lover not a Fighter”, “Caribbean Lady” e “Free Man”.
Un album che merita una riscoperta.
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