Jim Baron è stato una figura chiave della dance per circa tre decadi, sia come DJ che come membro co-fondatore dei Crazy-P. Lasciate le sonorità dance Baron si è dedicato all’esplorazione di un nuovo genere musicale, più intimista e riflessivo. La sua preferenza per la chitarra acustica e le armonie si traduce in melodie coinvolgenti che catturano l'attenzione dell'ascoltatore.
In Love Makes Magic sono molti i richiami alla scena californiana anni 70 e l’ascolto del brano di apertura, “Across The Street”, sembra un outtake di Deja Vu degli CSN&Y. Ma Baron non è un semplice imitatore, le sue canzoni respirano di vita propria e riesce a convincere inserendo pillole di funk e soul dentro una struttura di canzoni folk, ascoltate a questo proposito “Oxygen” e “The Ballad Of San Marino” mentre tappeti di mellotron evocano suggestioni prog come è dato di ascoltare in “Where The Leaves Are Fallin”. In “Phoenix”, forse il pezzo più bello dell’album, siamo immersi dentro i fumi psichedelici della stagione dell’amore mentre ”Sea of Unbelonging” non avrebbe sfigurato negli album dei Doobies a trazione Michael McDonald. “Then We Do It Again” è pop in purezza che con il suo andamento ci ricorda una vecchia canzone di Sir Paul McCartney, “Let ‘Em In”. Il finale ci riporta dove abbiamo iniziato: la title track è di nuovo un omaggio ai tempi migliori degli CSN&Y, e chiude il cerchio di un album che nonostante l’omaggio alla scena della westcoast, riesce a distanziarsi dalla mera fotocopia con notevole creatività e sapienza nel songwriting.
https://youtu.be/kvJbUGRwfdo
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