Non occorre molto per creare un album piacevole all'ascolto, e il trombettista scozzese Malcolm Strachan, con vent'anni di esperienza sulla scena musicale e membro degli Haggis Horns, nonché collaboratore di artisti come Amy Winehouse, Mark Ronson e Jamiroquai, lo sa bene.
Dopo il successo della sua prima avventura solista nel 2020 con "About Time," Strachan torna oggi con il nuovo progetto intitolato "Point Of No Return," pubblicato sotto l'etichetta Haggis Records. Si tratta di un solido album jazz dal sapore da club, che richiama fortemente ai dischi prodotti dalla CTI. Le sue sonorità attingono a un'ampia gamma di stili senza tempo, che spaziano dal jazz modale ai ritmi latini e alla bossa nova, arrivando persino a brani immaginari per colonne sonore.
Tra i brani che meritano menzione, "Nossa Dança" si distingue come una bossa nova esaltante che invita a ballare, mentre "The Wanderer," un brano mid-tempo dal ritmo latino, ci trasporta in atmosfere da lounge noir. Non posso tralasciare "The Last Goodbye," un brano struggente in cui la tromba di Strachan si fa elegiaca e si intreccia con un avvolgente accompagnamento orchestrale.
In definitiva, questo lavoro è apprezzabile perché evita di essere un pesante esercizio di virtuosismo. Ogni nota che emerge dalla tromba di Strachan è essenziale e misurata, consentendo ai suoi compagni musicali di avere il giusto spazio. "Point Of No Return" è un album solare ed elegante, senza eccessi, accessibile a tutti e, soprattutto, bello.
👉 https://youtu.be/BgOQmfCHHnA👈
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