Negli anni '80, la musica black si trovava ad un bivio, essendo stata influenzata dalla Disco per gran parte degli anni '70. Questo la portò ad essere erroneamente associata a essa, tanto da essere considerata la causa di tutti i problemi. Nel 12 luglio 1979, durante un intervallo di una partita di baseball tra i Chicago White Sox e i Detroit Tigers, promosso da Steve Dahl, un DJ bianco razzista, e sostenuto da varie emittenti televisive locali, ci fu un evento notevole in cui vennero bruciati vinili Disco al Comiskey Park di Chicago sotto i cori di "Death to Disco" e "Disco Sucks". Questo evento ebbe un impatto così significativo che le case discografiche che producevano musica Disco cambiarono il nome al genere, etichettandolo come "Dance".
In questo contesto, il disco "Back for More" di Al Johnson passò quasi inosservato, ma ascoltandolo oggi, rappresenta un notevole album di musica soul. Al Johnson, precedentemente voce nel gruppo vocale soul Unifics, pubblicò il suo secondo album da solista, il primo con una major, la Columbia, prodotto da Norman Connors. L'album inizia con la bellissima traccia mid-tempo "I'm Back For More", caratterizzata da un groove di basso slap e con il contributo vocale di Jean Carn. Questa canzone rappresenta lo stile che caratterizzerà la musica soul nei prossimi anni dopo la disco.
L'album presenta anche brani che mescolano elementi disco e funk come "Saved By the Bell" e soprattutto "School Of The Groove", con arrangiamenti orchestrali che richiamano l'era d'oro del genere. La struttura portante dell'album è costituita dalle ballate che mettono in evidenza la voce potente di Al Johnson, come "You're A Different Lady" e "Tonight's The Night For Love", che possono competere con le migliori composizioni di Teddy Pendergrass. Altri brani, come "I've Got My Second Wind", ci portano a atmosfere più rilassate alla maniera di Marvin Gaye, mentre "You've My Personal Angel" ricorda le produzioni di Thom Bell con gli Stylistics.
Il gran finale è dato da un'altra ballata, "Peaceful", con un toccante assolo di sax soprano e un arrangiamento orchestrale misurato ma essenziale. Nonostante il successo limitato, "Back For More" rimane un classico del soul con una grande influenza negli appassionati di musica black ancora oggi. Purtroppo, Al Johnson non ottenne il riconoscimento che meritava durante la sua vita e morì improvvisamente nel 2013.
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