Gli anni d'oro del CBGB di New York furono un'epoca sfavillante. Per ogni band che riusciva a emergere, ce n'erano molte altre che conobbero solo una gloria fugace, spesso circoscritta al palco del mitico locale newyorchese. Tra queste, c'erano anche i The Miamis, guidati dai fratelli James e Thomas Wynbrandt. Le loro gesta, ora solo immaginabili, sono state raccolte nella recente compilation "We Deliver: The Lost Band Of CBGB Era (1974-1979)," pubblicata dall'etichetta Omnivore Records.
I The Miamis, a differenza delle band punk del CBGB, si specializzavano in melodie e armonie vocali tipiche del power pop. Erano persino ben voluti da personalità del calibro di Debby Harry e Tommy Ramone. Insomma, potevano competere con gruppi come i Cheap Trick e i The Rubinoos. Tuttavia, come spesso accadeva a chi si cimentava in questo genere, i ragazzi si ritrovarono con una gloria effimera, pochi soldi e nessun contratto discografico. Una situazione ideale per fan devoti del genere, come il sottoscritto.
Dell'eredità dei The Miamis restano solo alcune demo e alcune registrazioni dal vivo al CBGB, insieme ai ricordi di coloro che li videro esibirsi. Erano troppo "pop" per i punk, ma troppo "indie" per il pubblico mainstream. Un mix difficile per un artista, e lo sarebbe ancora oggi.
Nei The Miamis c'era l'innocenza delle origini del rock, la musica fatta solo per divertimento, un concetto incomprensibile per l'Italia che ha sempre cercato di seguire tendenze intellettuali.
Oggi, tutti i membri della band svolgono altri lavori, e chissà se provano rimpianto per non essere diventati famosi. Forse si accontentano delle occasionali reunion, suonando di nuovo le canzoni rimaste sepolte per quarant'anni.
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