lunedì 1 febbraio 2016

E PENSO A TE - LUCIO BATTISTI


Mi sono sempre avvicinato alle cover delle canzoni di Lucio Battisti con una certa diffidenza, se non addirittura con una repulsione vera e propria. Le sue canzoni originali erano già perfette di per sé e non avevano bisogno di ulteriori interpretazioni. Preciso che sto parlando dei brani cantati originariamente da Battisti, non delle canzoni scritte inizialmente per altri artisti.

Battisti è stato oggetto di reinterpretazioni da parte di tutti: versioni jazz, in alcuni casi notevoli, da cantanti pop intramontabili a quelli noti solo per un'ora, fino ad arrivare addirittura a Carlo Conti, dove il presentatore fiorentino si cimenta in un improbabile medley tratto da un album che, già dal titolo, dice tutto: "Carnevalestro."

"E Penso A Te" ha fatto la sua prima apparizione su vinile come lato B di "Maria, Maria," anch'essa opera di Battisti-Mogol, un 45 giri che doveva rilanciare la carriera di Bruno Lauzi. Tuttavia, sarà la versione del genio di Poggio Bustone a diventare un classico e una delle canzoni d'amore più belle nella storia della musica italiana. Una canzone con un giro armonico semplice, struggente e malinconico, con un'apertura che non è né un vero ritornello né un bridge, ma con una lunga coda strumentale che ha molti punti in comune con la beatlesiana "Hey Jude."

La leggenda narra che la canzone sia nata in poco più di venti minuti, sul tratto autostradale tra Milano e Como, dove Battisti guidava e canticchiava mentre Mogol scriveva le parole.

Chi, se non Battisti, poteva reinterpretare in modo convincente ma totalmente diverso l'originale? Da sempre appassionato delle sperimentazioni, qui Lucio trasforma completamente il brano, rendendolo funky, con un ritmo simile a "Prendila Così" e un lungo assolo di pianoforte elettrico con sfumature jazz, cambiando completamente il significato della canzone. Ma le sorprese non finiscono qui: il brano diventa "I Think Of You" ed è cantato in inglese. In origine, doveva far parte del secondo album di Battisti per il mercato anglosassone, basato sulle canzoni di "Una Donna Per Amico" con l'aggiunta di "I Think Of You" e di "Baby It's You," la versione inglese di "Ancora Tu."

"Friends," questo il titolo dell'album, avrebbe dovuto uscire nel 1979 ma non vedrà mai la luce, e solo negli anni duemila avremo la possibilità di ascoltarlo.

Se le canzoni di Battisti sono unanimemente riconosciute come classici della canzone italiana, lo dobbiamo anche a quei jazzisti che si sono avvicinati al suo lavoro allo stesso modo in cui si trattano gli standard della canzone americana. Battisti e Mogol erano come i nuovi Rodgers e Hart, tanto che una delle versioni jazz più belle del songbook battistiano è proprio "E Penso A Te." Questa volta, è la tromba e l'arte di Enrico Rava nell'album "What A Day" del 1990 a rendere omaggio al brano, recuperando quell'atmosfera struggente e malinconica dell'originale.




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