venerdì 23 ottobre 2015

SKINNY BOY - ROBERT LAMM




All'uscita del suo primo album solista, "Skinny Boy", Robert Lamm era già uno di quei musicisti che avrebbero potuto vivere di rendita. Era un membro della band Chicago, a lui dobbiamo capolavori della musica pop crossover come "Saturday In The Park" e "25 or 6 to 4". Lamm era un artista dotato di una scrittura sopraffina, e il suo album del 1974 ne è una prova tangibile. Forse Lamm aveva il desiderio di dimostrare di poter avere successo anche da solo, ma come vedremo, le cose non andarono esattamente così.

"Skinny Boy" è notevole innanzitutto per l'assenza dei fiati, una caratteristica distintiva degli Chicago. Inoltre, si distingue per la sua scrittura musicale policroma, che attinge da vari generi musicali. Questo era una rarità all'epoca ma abbastanza comune in quegli anni. Il brano d'apertura dell'album, "Temporary Jones," è l'unico non scritto interamente da Lamm; qui collabora con il grande Bob Russell, che aveva lavorato con artisti come Duke Ellington e Billie Holiday. La canzone colpisce per l'eleganza della scrittura musicale e una produzione prevalentemente basata sul pianoforte suonato da Lamm, basso (Terry Kath dei Chicago contribuisce su tutti i brani), batteria ed archi.

La traccia successiva, "Love Song," presenta influenze soul e vede Lamm prendere spunto dalla lezione di Gino Vannelli, creando una canzone in cui il Fender Rhodes e il basso sono in primo piano, con un bel contributo di chitarra acustica da parte di Kath. Anche Paul McCartney, nel suo periodo post-Beatles, sembra essere una delle influenze di Lamm, come dimostra il brano successivo, "Crazy Way to Spend a Year," una ballata con arrangiamenti ricchi di archi che ricorda il sound di McCartney durante la sua esperienza con i Wings.

Il soul che flirta con il gospel è un elemento distintivo di "Skinny Boy," in cui la voce e il piano elettrico di Lamm sono supportati dai cori delle Pointer Sisters. Questa traccia verrà successivamente riproposta con l'aggiunta dei fiati nell'album "Chicago VII." Con "One Step Forward Two Steps Back" e "Someday I'm Gonna Go," ritorniamo in territorio post-Beatles, con entrambe le canzoni caratterizzate da arrangiamenti essenziali ma efficaci.

"Fireplace and Ivy," situata tra le due tracce precedenti, è invece una ballad che inizia in modo lento ma si sviluppa in modo notevole grazie all'aggiunta degli archi. "A Lifetime We" riporta il soul al centro dell'attenzione, con una sensazione cinematografica e un tocco di jazz. Il rock blues di "City Living" è un brano apprezzabile, seppur non rivoluzionario. Chiudiamo con "Crazy Brother John," una ballad mid-tempo che oscilla tra momenti tranquilli e l'uso degli archi per creare dinamismo.

In definitiva, "Skinny Boy" è un album eclettico che abbraccia una vasta gamma di generi musicali. Nonostante il suo insuccesso commerciale all'epoca, il disco è ora una rarità e le copie in vendita raggiungono i 350 euro. Questo album segnò una pausa nella carriera solista di Lamm, che avrebbe continuato a contribuire alla musica con Chicago e avrebbe fatto ritorno alla sua carriera da solista circa vent'anni dopo. Ma questa è un'altra storia.




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