Come già menzionato nel post precedente, riguardo al nuovo album di Lianne La Havas, "Blood", è possibile che non ne abbiate sentito parlare molto o addirittura nulla. Tuttavia, la situazione è molto diversa nel Regno Unito, il paese natale della cantante, dove l'album ha ottenuto risultati notevoli anche in termini di vendite.
Giunta al suo secondo lavoro, la talentuosa Lianne affina e supera quanto di buono aveva realizzato nel suo album precedente. Mentre nel primo album predominavano le canzoni in formato acustico, qui assistiamo a una decisa evoluzione verso sonorità molto più variegate (in tutte le tracce c'è la firma della cantante inglese). Non si tratta solo di r'n'b o nu soul, ma attraverso questi generi si raggiunge una forma di trascendenza che ci conduce direttamente nei territori più nobili della musica pop. Tuttavia, non c'è motivo di preoccuparsi, poiché l'album rimane ancorato a forme sonore accessibili a tutti, persino quando si avventura nel territorio del jazz.
A parte il primo singolo pubblicato, "Unstoppable", che è la traccia più orecchiabile dell'album, nelle canzoni successive emerge il lato più intimo della sua musica. Brani come "Tokyo" e "Wonderful" ne sono esempi rilevanti e i punti salienti dell'intero disco. In altri momenti, Lianne si spinge verso territori vicini al rock più robusto, come dimostrano gli incalzanti assoli di chitarra che troviamo in "Never Get Enough". Il jazz fa capolino in "Green and Gold", richiamando suggestioni di epoche passate. Ancora jazz nel brano successivo, "What You Want Do", con un tocco di doo-wop (a proposito, quando avremo una riabilitazione di questo genere così bello ma spesso trascurato?).
Ciò che rende questo album davvero eccellente e uno dei lavori che ho maggiormente apprezzato nel 2015 è la voce di Lianne La Havas, ulteriormente migliorata e in grado di suscitare emozioni come poche altre. La sua voce è caratterizzata da una raffinatezza che sfiora la sofisticazione, ma sa anche essere ruvida e graffiante quando necessario.
Ribadisco, è un grande album che merita sicuramente di essere ascoltato.
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