Un fatto è certo: con l'uscita lo scorso 22 Ottobre del loro nuovo album per l'etichetta italiana
"Recordkicks", "Traditori di Tutti", posso tranquillamente affermare che i Calibro 35 sono la miglior band italiana attualmente in circolazione. Dodici tracce da bersi come un buon bicchiere di J&B, ispirate dal romanzo omonimo che riscrisse i canoni del noir italiano sulle gesta di una banda di malfattori operanti nella Milano degli anni 60, raccontate da Giorgio Scerbanenco e qui narrate sul foglio di un pentagramma dal combo milanese. Possiamo parlare senza paura di passare per visionari di una vera e propria colonna sonora di accompagnamento al libro, tante sono le sfumature sonore, così come il romanzo faceva sentire la nebbia e l'odore della polvere da sparo direttamente dalle proprie pagine; non solo funk per i Calibro 35, ma anche il prog virato alla Goblin, la psichedelia di "Mescaline 6" , l'hipshake di "Giulia Mon Amour", e il soundtrack style di "The Butcher's Bride"; qui l'atmosfera rimanda a situazioni softcore che all'interno dei film polizieschi all'italiana (non chiamatelo "poliziottesco", altrimenti ci arrabbiamo) trovavi sempre e alle bellezze delle attrici coinvolte, che so, Orchidea De Santis, Ria De Simone...
La musica dei Calibro 35 si arricchisce di nuovi strumenti in questo album, non il mitra o altri ferri assortiti, ma il mellotron, il dulciton e l'organo Philicorda e con loro la consapevolezza di trovarsi davanti dei veri fuoriclasse; per l'atmosfera che la loro musica riesce a creare, nel loro non essere mai tediosi bensì nervosi e decisi come un pugno ben assestato da Duca Lamberti.
Caro Dottore, ad essere sincero questo nuovo lavoro dei Calibro 35 non mi piace per niente, troppe schitarrate rock e poco blaxpoitation funk.
RispondiEliminaSi, molto poco funk, l'ho trovato più in linea con le ost dei maestri italiani, molto shake e hard rock in odore di psichedelia. Comunque me la caverò riprendendo il sottotitolo del blog, ovvero rientrano anche loro in "tutto quello che non vi fanno ascoltare. ;o)
Eliminatutto quello che non vi fanno ascoltare?
Eliminaci sono pochi gruppi italiani più pompati da tutti dei calibro 35 nelgi ultimi due/tre anni...
Nelle radio mainstream non mi pare che si ascoltino molto, poi può darsi che mi sbagli.
Eliminae che ne so io, chi le ascolta le radio mainstream?
Eliminastavo parlando dell'ambiente (blog, web, riviste, etc.)
Nell'ambiente si, ma restando in questo ambiente, purtroppo si va poco lontano. Pompati si, ne più ne meno di altre band di altri generi. Per me se lo meritano.
EliminaIl problema non è tanto la svolta più rock (prima di innamorarmi del jazz ero un amante dell'hard rock, e da ragazzo ho persino suonato il basso in un gruppo metal), è che del mondo noir di Scerbanenco (che dovrebbe essere l'ispiratore dell'album) in questo brano non ritrovo nulla.
RispondiEliminaDiciamo che per certi brani l'atmosfera è quella del decennio successivo, poi sai, siamo sempre nel campo della soggettività e della sensibilità con cui ci approcciamo alla materia. Hanno fatto come alcuni registi, forse, prendere una storia e cambiargli epoca.
EliminaAnch'io la vedo un po' come mio marito Enrico.
EliminaChe siano un po' pompati (più che altro solo sul web) è vero! Poi l'anno scorso sono stati ospiti fissi da Fabio Volo e non so se questo sia una nota di merito o di demerito! :)
RispondiEliminaBattute a parte, a me non hanno mai entusiasmato, come del resto il poliziesco all'italiana anni '70: non capisco cosa ci sia di così esaltante.
Non sapevo di Fabio Volo, il personaggio in se non mi piace, ne mi piacciono i suoi libri e le sue prove attoriali, il programma che citi non l'ho mai visto, penso però che gli artisti del mondo "indie" debbano avere il coraggio di sporcarsi con il mainstream, se questo da l'occasione di avere più visibilità, non ci vedo niente di male.
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