Non ringrazierò mai abbastanza Amy Winehouse per aver dato il la ad una schiera di ragazze che prendendola ad esempio (non per lo stile di vita, per fortuna) trovano entusiasmante cimentarsi con i suoni e i colori della musica dell'anima. Robin McKelle, ad esempio, è una di queste. Americana di Rochester, NY, ha iniziato all'età di quindici anni ad entrare in sintonia con il soul, magari grazie a sua madre, cantante di gospel, cantando con diversi combo di r'n'b, per poi iniziare gli studi jazz all'università di Miami, corno francese e piano per la precisione, e una volta laureatasi si è mossa verso la west coast trovando lavoro come backing vocal, anche per gente del calibro di Michael McDonald e del cantante gospel BeBe Winans. I primi passi nell'industria discografica li ha mossi come artista jazz, i suoi primi tre album infatti sono stati come una summa dei suoi studi. Con il nuovo lavoro invece, torniamo indietro nel tempo, ovvero alla prima passione di Robin, il soul. Insieme alla band degli "the Flytons", Robin McKelle è riuscita nell'intento di regalarci uno dei dischi più semplici e più belli che abbia ascoltato da un bel pezzo: "Soul Flower", uscito nel 2012. Il materiale è quasi tutta roba originale scritta da Robin medesima, e in almeno un paio di brani si respira l'aria dei grandi classici del soul, per uno di essi, il mid-tempo "Fairytail Ending", siamo di fronte ad una delizia e ad una canzone che potrebbe diventare un classico, da ascoltare almeno una volta al giorno per anni interi. La bella voce di Robin, un contralto naturale, ci accompagna in questo viaggio sonoro con la classe e l'eleganza di chi antepone la misura nel cantato senza perdersi in inutili abbellimenti in stile Farinelli, o in urla a chi sputa l'ugola in faccia agli ascoltatori. Un'altra grande canzone è "Love's Work", qui in duetto col grande Gregory Porter, che rimanda a collaborazioni famose: il fantasma di Marvin Gaye insieme alle sue partner canore aleggia leggiadro qui. "Tell you one thing" mischia Northern Soul e r'n'b, "To Love Somebody" in duetto con Lee Fields rende giustizia ad un grande pezzo dei Bee Gees, e l'ennesima cover Bacharachiana "Walk On By", viene fortunatamente risolta in chiave soul; già troppe cover bossa lounge per questa canzone. Il disco si conclude con la cover di "I'm a fool to want you", forse un rimando ai dischi precedenti e agli studi di Robin, per il resto vi consiglio caldamente di ascoltare il disco, non prima di segnalarvi "Miss You Madly", altro godimento auricolare. Disco stupendo !
sabato 6 luglio 2013
FIORI SOUL
Non ringrazierò mai abbastanza Amy Winehouse per aver dato il la ad una schiera di ragazze che prendendola ad esempio (non per lo stile di vita, per fortuna) trovano entusiasmante cimentarsi con i suoni e i colori della musica dell'anima. Robin McKelle, ad esempio, è una di queste. Americana di Rochester, NY, ha iniziato all'età di quindici anni ad entrare in sintonia con il soul, magari grazie a sua madre, cantante di gospel, cantando con diversi combo di r'n'b, per poi iniziare gli studi jazz all'università di Miami, corno francese e piano per la precisione, e una volta laureatasi si è mossa verso la west coast trovando lavoro come backing vocal, anche per gente del calibro di Michael McDonald e del cantante gospel BeBe Winans. I primi passi nell'industria discografica li ha mossi come artista jazz, i suoi primi tre album infatti sono stati come una summa dei suoi studi. Con il nuovo lavoro invece, torniamo indietro nel tempo, ovvero alla prima passione di Robin, il soul. Insieme alla band degli "the Flytons", Robin McKelle è riuscita nell'intento di regalarci uno dei dischi più semplici e più belli che abbia ascoltato da un bel pezzo: "Soul Flower", uscito nel 2012. Il materiale è quasi tutta roba originale scritta da Robin medesima, e in almeno un paio di brani si respira l'aria dei grandi classici del soul, per uno di essi, il mid-tempo "Fairytail Ending", siamo di fronte ad una delizia e ad una canzone che potrebbe diventare un classico, da ascoltare almeno una volta al giorno per anni interi. La bella voce di Robin, un contralto naturale, ci accompagna in questo viaggio sonoro con la classe e l'eleganza di chi antepone la misura nel cantato senza perdersi in inutili abbellimenti in stile Farinelli, o in urla a chi sputa l'ugola in faccia agli ascoltatori. Un'altra grande canzone è "Love's Work", qui in duetto col grande Gregory Porter, che rimanda a collaborazioni famose: il fantasma di Marvin Gaye insieme alle sue partner canore aleggia leggiadro qui. "Tell you one thing" mischia Northern Soul e r'n'b, "To Love Somebody" in duetto con Lee Fields rende giustizia ad un grande pezzo dei Bee Gees, e l'ennesima cover Bacharachiana "Walk On By", viene fortunatamente risolta in chiave soul; già troppe cover bossa lounge per questa canzone. Il disco si conclude con la cover di "I'm a fool to want you", forse un rimando ai dischi precedenti e agli studi di Robin, per il resto vi consiglio caldamente di ascoltare il disco, non prima di segnalarvi "Miss You Madly", altro godimento auricolare. Disco stupendo !
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Eccellente vocalist. Tra l'altro è stata in concerto dalle mie parti qualche settimana fa, peccato che non ci sia potuto andare
RispondiEliminaIo non ho tutta quella passione per Amy che, evidentemente hai tu e quindi non le riconosco gli stessi meriti.
RispondiEliminaComunque moooolto gradevole questa Robin Mckelle, in ogni caso, per me, una novità ( e chi l'avrebbe mai pensato ah ah ah ).
Quoto IE, sia sull'apprezzamento dell'artista che ci proponi sia sul poco entusiasmo per amy
RispondiEliminaBuona Estate!
RispondiElimina