Calibro 35 - Ogni Riferimento a Fatti Realmente Accaduti è Puramente Casuale
Ennesima prova convincente di uno tra i migliori gruppi che calcano lo stivale. Si può ben dire che questo sia stato l'album della maturità dei Calibro 35, la sublimazione del soundtrack poliziottesco italiano, tra brani originali e cover da vecchi film abbiamo finalmente la presa di coscienza anche da parte dei nostri artisti di un patrimonio di musiche e compositori che fino a pochi anni fa venivano menzionati soltanto fuori dai nostri confini. Bene e avanti così.
"Be Good" è uno di quei dischi che ti arrivano in casa quando meno te lo aspetti, diventano da subito necessari e ti riconciliano con il canto, in questo caso con il "bel" canto. Bel canto che noi italiani sappiamo riconoscere di primo acchito, non importa che sia impaludato in teatri lirici però, basta anche un locale buio con tre sedie e due tavolini perché il miracolo di ascoltare una bella voce si compia. Gregory Porter è la voce che ci riporta alla miglior tradizione dei crooner neri, Lou Rawls e Nat King Cole in primis, ed ogni altra parola è superflua per descriverlo, va ascoltato e basta.
Robert Glasper, pianista jazz da Houston, Texas, è un artista di confine a cui piace mischiare nelle sue creazioni le varie declinazioni della musica afroamericana tra cui l'hip hop ed il neo-soul, riuscendo così a creare qualcosa di nuovo e di non scontato nel paludato mondo del jazz. Oltre a suonare nel suo trio, Glasper è anche leader del "Robert Glasper Experiment" il quale ha pubblicato lo scorso Febbraio per la Blue Note Records un album intitolato "Black Radio", suonato insieme ad alcuni dei nomi più interessanti del neo-soul, tra cui spiccano Erikah Badu, Lalah Hathaway, Lupe Fiasco, Musiq Soulchild e Bilal. Contaminazione quindi, come Miles Davis ed Herbie Hancock hanno operato negli anni passati, per un disco che è un nuovo punto di ripartenza per la musica jazz, di impatto immediato e totale, c'è chi l'ha paragonato ad "Attica Blues" di Archie Shepp e non sia blasfemo l'accostamento, qui dentro c'è un concetto di musica nera attuale nella sua totalità, aldilà di ogni genere, pur avendo nel jazz la sua spina dorsale.
Davvero tre belle selezioni. Splendido l’arrangiamento minimalista di "Be good” di Gregory Porter che mette in risalto la sua bella voce. Nella musica togliere le note piuttosto che metterle è una vera arte.
RispondiEliminaL'album di Porter è stata una vera e bella sorpresa, col tempo il disco migiora.Bellissimo
EliminaTris! Porter un'assoluta rilevazione! Great Harmo!
RispondiEliminaCiao fratello. Lo riascoltavo ieri, è un capolavoro, lui poi ha una voce, ricorda davvero Lou Ralws.
EliminaChissà dov'ero io quando Be Good si apprestava ad arrivare, così per caso...accidenti, bisogna proprio che recuperi con un invito formale, da tanto pare bello!
RispondiEliminaCredo allargheró anche agli altri due ( sono democratica): sound fresco e del tipo a me super gradito quello dei Calibro 35; Black Radio great
Si, consigliati tutti e tre. L'album di Porter credo sia stato una sorpresa per molti, per me sicuramente, i Calibro35 una riconferma e Glasper se n'è uscito con un album che è quasi un capolavoro.
EliminaBuon Natale Francesca.
RispondiEliminap.s. chiedo venia; pensavo di averti aggiunta nel blogroll, ma non era così. rimediato
Grazie! Anch'io ti ho aggiunto. Di nuovo Buon Natale!
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