domenica 13 maggio 2012

SUNDAY MORNING MUSIC: STEVE KIPNER


Ecco un'altro dei "beautiful loser" della musica californiana. Steve Kipner al pari di altri artisti del genere pop west coast ha all'attivo un solo album, "Clock the walls down" uscito nel 1979, coprodotto insieme ad un Jay Graydon alle prime armi ma con il quale riuscirà a tirar fuori dal cilindro uno dei primi lavori di riferimento per tutto il genere. La bellezza delle melodie, dei suoni e degli arrangiamenti vanno a sopperire ad una non bellissima vocalità da parte di Kipner, ma come detto, le trame sonore create da Graydon e Tom Seufert - l'altro coproduttore dell'album - riescono a fare di questo lavoro una gradevolissima esperienza di ascolto. Altro merito è quello di essere riusciti a creare delle canzoni che non sono di impatto immediato ma che necessitano di ulteriori ascolti per conquistarti piano piano. Le mie preferite sono "Cryin' out for love" e la stupenda title track, dove possiamo ammirare la maestria di Graydon alla chitarra. Una curiosità: Steve Kipner ha collaborato con Alan Sorrenti per i suoi album americani, ed è stato compositore per altri artisti del genere tra cui gli Airplay, i Chicago - sua è "Hard abit to break" - Al Jarreau e George Benson.
Ma i cervelloni che si arrogano il diritto di scrivere la storia del rock, hanno mai ascoltato una chitarra come quella che Graydon esibisce in questo disco?

Questa la grandiosa line-up che ha realizzato il disco:

Drums: Jeff Porcaro, Mike Lingle

Guitars: Jay Graydon, Larry Carlton, Dean Parks, Steve Lukather, Tom Seufert

Bass: David Hungate, Kenny Lee Lewis

Piano: Greg Mathieson, Geoffrey Lieb, David Foster

Keyboards: Michael Omartian, David Foster

Synthesizers: Jay Graydon, Geoffrey Leib, Robbie Robinson

Percussion: Victor Feldman

Sax: Don Roberts

Horns: Jerry Hey, Gary Grant, Bill Reichenbach

Background Vocals: Peter Beckett, J.C. Crowley, Carmen Twillie, Venette Gloud, Bill Champlin, Tom Kelly, Bobby Kimball, Tom Seufert





6 commenti:

  1. Dici bene: il punto debole é la voce. Le immaginavo cantate da un Daryl Hall o da un Michael McDonald, sarebbero state una bomba. Ma anche così sono degne di nota, il Jay Graydon Sound compensa tutto.

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  2. @alexdoc
    già, le avrebbe dovute cantare Daryl Hall, giusto. In compenso questo disco ha un sound pazzesco.

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  3. Qui mi cogli impreparato... Correrò ai ripari. Grazie Mr.Harmo.

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  4. Io passeggio da queste parti come una bambina al luna park: qualche cosa la conosco, tantissime le scopro o le riscopro.
    Mi ripeto, ma è sempre, davvero, un piacere.

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  5. @irriverent escapade
    figurati, piacere mio.

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