Se dici Brighton pensi subito agli scontri fra Mods e Rockers negli anni 60, oppure, se sei appassionato di football, ma di quelli seri, sicuramente ti potranno interessare le gesta del Brighton and Hove Albion FC, non memorabile squadra di Championship inglese, la nostra serie B, che ha vinto il suo unico trofeo nel 1910. A me invece Brighton fa venire in mente Ben Sherman, stilista di moda cui devo buona parte del mio guardaroba, camicie con il caratteristico "botton down", ovvero il terzo bottone posto sul retro del colletto, polo, chinos e giubbino "Harrington". L'altra cosa per cui Brighton merita di essere ricordata e attinente al blog, è la band dei "The Impellers", dieci elementi, con alla voce solista la brava Clair Witcher - potenza allo stato puro la bimba, ascoltare "The Knock Knock" - in cui ha attecchito il morbo del funk. "The Impellers" hanno da poco inciso il loro secondo album, "This is not a drill", per l'etichetta tedesca Legere Recordings, specializzata in sonorità black e pur avendo come faro il funk bello massiccio di metà seventies, si possono rimarcare diverse influenze in alcuni dei brani componenti il disco, come ad esempio l'afrobeat di "Pon lo Afuera" fino alle vibe latin di "Do What I Wanna Do". In tutti i dodici pezzi del disco risalta la notevole professionalità e bravura del combo, mai dispersa in sterili virtuosismi, ma messa al servizio per la riuscita del disco. Per il sottoscritto una delle band più convincenti e rabbiose di questo 2012, dalla potenza veramente devastante. Chiaramente se siete alla ricerca dell'ultima novità e dell'originalità ad ogni costo probabilmente "The Impellers" non fanno per voi, se invece ritenete che la buona musica di sostanza non ha bisogno di hype alla moda e amate il funk sporco e cattivo e i Jb's sono i vostri profeti, fiondatevi su questo gruppo, non ve ne pentirete.
Keep on dancin', brothers and sisters.
Qui la preview mix del nuovo album