Tra tutti i gruppi del Philly Sound i People's Choice sono tra quelli che hanno avuto meno hit, ma è bastato loro un solo brano per entrare nel pantheon di tutti i funkster. "Do it any way you wanna" è il classico brano che definisce un'epoca, per quel che mi riguarda era quella delle cantine spacciate per discoteche, piccoli locali situati spesso e volentieri in improbabili fondi di abitazioni del centro storico di Firenze, "Shere Khan", "Papillon", "Andromeda", "Royal" questi i nomi, dove ancor prima della disco, si ballava funk e tanto Philly Sound. Talmente amati che una delle tante compagnie di adolescenti che imperversavano nella Firenze di metà anni '70 prese il nome dalla band. Apro una parentesi: ben prima dei dark e dei paninari dalle mie parti usava riunirsi in bande che si chiamavano con i nomi più improbabili, derivazione delle gang viste in qualche film americano; i bar come punto giornaliero di ritrovo, la vespa con i parabrezza carenati artigianalmente come mezzo di locomozione, il giubbotto di Jeans della Levi's come divisa, il pantalone a tubo, i capelli a caschetto, le cantine alla Domenica pomeriggio per ballare e spesso per scontrarsi con le compagnie rivali, insomma un microcosmo mutuato dalle gang americane, periodo tra l'altro tra i più vivi e finito nell'oblio. Ritornando alla canzone rimane inconfondibile e riconoscibile ancora oggi l'attacco del pezzo ed il suo giro ritmico, sviluppato poi dagli assoli di hammond e fender rhodes, un brano semplice ma che fa della semplicità la sua forza e ne è il tratto caratteristico. Una canzone che sarebbe stata una perfetta colonna sonora per quei film sulle gang di strada, un nome su tutti, "The Warriors". Leon Huff fu l'autore e il produttore del brano, nonché pigmalione della band, arrivò al nr 11 della charts americana, un milione le copie vendute e ancora oggi è un pezzo che risveglia i morti.
Play it Loud!
Ciao, entro nella parentesi...confermo, anche in Veneto l'esistenza delle compagnie motorizzate con le Vespe "appesantite" da accessori a dir poco trash.(e Quadrophenia non l'avevano mai visto...)
RispondiEliminaBtw, il brano è una pietra miliare.
Favolosi i People's Choice! Pure Philly Sound, Great Mr.Harmo.
RispondiEliminaIl primo 45 giri che ho comprato!!
RispondiEliminaHo anch'io il 45giri!!! acci Harmo ma ti sei proprio impegnato seriamente in questo Seventies tour. E io ne approfitto con piacere per scoprire e, qualche volta, riscoprire della Great Music. Still Grateful
RispondiElimina@beppekin
RispondiEliminaqua c'era la moda di togliere una bandella laterale alla vespa per lasciare in vista il motore, i parabrezza erano del vecchio tipo, quelli con la parte inferiore in tela grigia, che venivano riempiti di firme e disegni vari a pennarello, la parte superiore veniva carenata con dei pezzi di plexiglas attaccati con il nastro adesivo da pacchi, per riparare dalla pioggia, ma con il risultato di rendere scarsa la visibilità. E Quarophenia, il film, era di la da venire, si parla infatti del 1976 quando iniziò questa moda. Moda che non so da dove fu mutuata, forse dalle gang americane, ma per come nacque e si sviluppò, fu forse uno dei primi momenti di aggregazione giovanile autoctona di una certa dimensione, che però non ha mai avuto riscontro da parte dei media e dai sociologi, ma ti posso assicurare che Firenze e zone periferiche ne erano piene; le compagnie più numerose contavano fino ad un centinaio di persone, i loro nomi, per quel che mi ricordo: "Street People Gang" loro si erano fatti dei giubbotti con la scritta ed un aquila disegnata sul retro, erano i più rispettati e temuti, "Bar CM Company", "Beach Boys" niente a che vedere con la band americana, "I People Choicini", "La Niù Compani de' Poeri" "La Compagnia dell'Isolotto", ma ce n'erano tante altre di cui non ricordo più i nomi.
@tarkus
ciao bro, uno sballo!
@popsylon
un inizio col botto, direi.
@irriverent escapade
bene, puoi star sicura che ci resterò ancora per diverso tempo nei seventies, è casa mia. :)