venerdì 16 marzo 2012
SUONI DAL PASSATO PER IL FUTURO
Ci sono artisti che travalicano i tempi e le mode, il 24enne Michael Kiwanuka musicista londinese di origine ugandese è uno di questi. Il suo primo album, "Home Again" potrebbe essere uscito nel 1972 o giù di lì invece di qualche giorno fa', prendi la sua voce ad esempio; era dai tempi di Bill Withers che non si ascoltava una vocalità talmente pura e cristallina da farti venire le lacrime agli occhi. Per non parlare della musica: una miscela di Soul e Folk che rimanda a John Martyn e Terry Callier, arpeggi nudi di chitarra con arrangiamenti di archi che hanno la decenza di non cadere nello sdolcinato, una musica che arriva da lontano ma che, vista la quantità industriale di merda musicale che dobbiamo sopportare nelle radio e nelle tv mainstream, giunge a noi come nuova e come una benedizione dal cielo. La stessa modalità di costruzione dell'album ricorda quella del passato: uscita di ep e singoli, non più sui 45 giri ma su you tube ed i-tunes, per poi essere riuniti in un unico disco. Se Michael Kiwanuka non ascolterà le sirene del music business forse riusciremo ad avere un musicista per cui varrà di nuovo la pena spendere non solo parole ma anche qualche spicciolo e se a qualcuno tutto questo può sembrare come un esercizio sterile di retrofuturo, beh, affari suoi: qui c'è tanta carne al fuoco e in alcune canzoni sembra di trovarsi di fronte ad un Nick Drake virato soul. Ascoltare per credere.
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OK !
RispondiEliminaIl primo singolo "tell me a tale"
RispondiEliminaè un capolavoro. Cmq molto "Bill Withers" anche se l'album nel complesso è un pò troppo "moscio". Per essere un disco d'esordio gli do un bell'otto. Buon venerdì Mr.Harmo!
Come ogni volta che leggo "Nick Drake" in una recensione, devo ascoltare il disco di cui si parla, stasera provvedo.
RispondiEliminaDi solito poi la delusione è inevitabile e scontata, ma continuo a provarci e a sperare di trovare un giorno qualcuno degno del paragone.
Senza scomodare pesanti paragoni con il passato io ho trovato alcune assonanze con qualcosa di ben Harper.
RispondiEliminaIl primo commento che mi viene, da profano, è che siamo davanti all'ennesima dimostrazione del fatto che la vera Arte è (quasi) sempre qualcosa di semplice (che non significa facile, ovviamente).
RispondiEliminaBeh, "Ben Harper" e "Nick Drake" nella stessa frase non ci possono stare, a 'sto punto è meglio se mi risparmio il download?
RispondiEliminaLo conoscevo già, un buon miscuglio dei primi tre nomi fatti da te (Bill Withers, Terry Callier, John Martyn). Considerato che sono un fan dei tre, non poteva non piacermi.
RispondiEliminaMi piace molto. Non lo conoscevo. Grazie!
RispondiEliminaLe canzoni in cui faccio riferimento a Nick Drake sono "I'm getting ready" e "Always Waiting": va da se che la voce è "nera" e non ha niente in comune con Drake, se non appunto il modo di intendere e di approcciare le canzoni. Anche il paragone con Ben Harper è calzante, anche se spero che rimanga più in "territorio" Bill Withers. Otto è il voto che do anch'io.
RispondiEliminaAccidenti a te Harmonica ce scovi sempre cose molto interessanti. Ma stvolta ho il mood sbagliato...non riesco a proseguire l'ascolto. Ci ritorno presto. Spero.
RispondiEliminaribadisco che da queste parti ci si fa una cultura
RispondiEliminaun saluto amico
Gli ingredienti ci sono tutti e pure molto buoni ma il risultato finale non è esaltante, secondo me.
RispondiEliminaTutto un po' troppo ovattato "gentile", moscio, leccato, pulitino.
Belle canzoni, ottimo mood ma archiviato velocemente.
Sei e mezzo.
@ernest
RispondiEliminatroppo buono ernest. ciao
@tonyface
Certo che ci vuole il mood giusto per ascoltarlo, come fa notare Irriverent Escapade, mi lascia ben sperare per il futuro, magari con più brani del calibro di Tell me a Tale.