Chiunque si affidi alle cure del produttore Tommy Li Puma sa quello che gli aspetta. Dischi iper prodotti, sonorità raffinate spesso al limite dello stucchevole, impeccabili costruzioni sonore dove niente è lasciato al caso. Tutto deve essere al proprio posto, e ognuno deve spremere il meglio da se stesso, dove per ognuno si intendono i migliori turnisti in circolazione che bazzicano gli studi discografici. Quando il produttore americano ebbe modo di ascoltare gli EBTG si trovò come essere folgorato sulla via di Damasco nel sentire la calda voce di Tracey Thorn e la grazia musicale di Ben Watt, tanto da essere convinto a chieder loro di volare in America per incidere un disco alla maniera degli Steely Dan e degli sconosciuti cantori del pop soul californiano. La prima volta il duo inglese oppose un netto rifiuto alla proposta, salvo ritornarci sopra un anno dopo, forse capendo l'intuizione di Li Puma. Nacque più o meno così "The Language of Life", un disco del tutto straniante dalla produzione fin lì realizzata dagli EBTG, ma talmente belle nella sua semplicità di fondo, nonostante la pulizia e l'iper-produzione di cui sopra, tanto da celare la complessità di quelle trame compositive che i brani contengono.
Forse più pop che soul, ma basta la voce di Tracey Thorn per far pendere la bilancia dalla parte della musica dell'anima.
A proposito, questi alcuni dei musicisti che parteciparono al progetto: Michael Brecker, Stan Getz, John Patitucci, Joe Sample, Vinnie Colaiuta, Omar Hakim, Michael Landau. Vi bastano?
Perfetta analisi. Colpisce la limpidezza, la leggerezza, l'apparente semplicità della linea sonora. Buona giornata!
RispondiEliminaEden è senz'altro un capolavoro pop. Questo non lo conoscevo (hold on bro).
RispondiEliminaCome ti ho già detto proprio in questo blog parecchio tempo fa, ho passato un lungo periodo a comprare gischi dove suonavano Michael Landau e Vinnie colaiuta.
RispondiEliminaStrano che non ci sia paulinho da costa alle percussioni.
Prima o poi voglio approfondirli.
RispondiEliminasegno tutto.
RispondiElimina@giacy.nta
RispondiEliminagrazie e buon proseguimento di giornata anche a te.
@Tarkus
Eden è un disco inarrivabile, per certi versi anche questo. Gli EBTG li ho persi quando si sono buttati a fare house.
@Euterpe
Allora mi sa tanto che abbiamo molti dischi in comune ;o)
Eh Paulinho forse aveva un polso slogato..ahah
@Otw91
Una grande band, un disco più bello dell'altro.
@Ernest
Ciao amico.
mmm..gruppo che faceva un genere che ho sempre ritenuto molto di maniera..insomma,noiosetti e decisamente prescindibili, a parer mio..bravi eh,per carità,ma poco interessanti..
RispondiEliminaColaiuta..bè, ha suonato con Zappa,che altro si può aggiungere?
ciao brazzz, benvenuto su questi lidi. beh, come saprai leggendo i miei commenti qua e la, è una mia personale crociata quella di far conoscere artisti che si muovono in un ambito di musica "easy", ma di qualità, fatta da musicisti con i controfiocchi, e da produzioni dove niente è lasciato al caso. il tutto secondo i miei gusti, naturalmente. Su una cosa però ci troviamo d'accordo: Frank Zappa piace pure a me e riguardo a Colaiuta, se non ricordo male, ha collaborato anche con Gino Vannelli, altro artista di confine tra pop, funk, jazz ed easy listening.
RispondiEliminaPollice su per lipuma e tutto il mondo dei turnisti, arrivavo a comprare dischi solo leggendo la lista dei sessionmen che ci suonavano!!!!!
RispondiEliminaPollice a mezzo per gli EBTG, non li ho mai amati troppo.
@DiamondDog
RispondiEliminaidem per il sottoscritto, per questo genere lo faccio ancora.