La chiamavano fusion, anche in senso dispregiativo; per me era una miscela esplosiva ed irresistibile di jazz, funk, soul e rock. Billy Cobham e George Duke erano insieme ai Return to Forever di Chick Corea, alla Mahavishnu Orchestra di John Mc Laughlin e ai nostrani Perigeo la mia personale oasi dagli ascolti hard rock che caratterizzarono la mia adolescenza. Il brano di oggi, "Stratus", è tratto dall'album "Spectrum" uscito nel '73 per mano di Billy Cobham ed il video che potrete gustarvi arriva da quel festival da urlo che fu il Jazz Fest di Montreaux, sempre agognato e mai visto dal vivo. Ascoltare poi questo pezzo, uno standard per il genere, suonato insieme alla band di George Duke, ti fa ripiombare indietro in quelle atmosfere da blaxploitation. Gustatevi pure il grande John Scofield alla chitarra e Alphonso Johnson al basso. Ora, dopo aver ascoltato questo pezzo, non capisco e non capirò mai come questo genere abbia avuto più infamie che lodi, anche se ho una mia piccola convinzione: l'invidia verso certe capacità tecniche da parte della critica musicale, adusa ad esaltare l'ennesimo hype che non a riconoscere l'arte quando questa si manifesta.
giovedì 10 novembre 2011
BILLY COBHAM AND GEORGE DUKE BAND: STRATUS, 1976
La chiamavano fusion, anche in senso dispregiativo; per me era una miscela esplosiva ed irresistibile di jazz, funk, soul e rock. Billy Cobham e George Duke erano insieme ai Return to Forever di Chick Corea, alla Mahavishnu Orchestra di John Mc Laughlin e ai nostrani Perigeo la mia personale oasi dagli ascolti hard rock che caratterizzarono la mia adolescenza. Il brano di oggi, "Stratus", è tratto dall'album "Spectrum" uscito nel '73 per mano di Billy Cobham ed il video che potrete gustarvi arriva da quel festival da urlo che fu il Jazz Fest di Montreaux, sempre agognato e mai visto dal vivo. Ascoltare poi questo pezzo, uno standard per il genere, suonato insieme alla band di George Duke, ti fa ripiombare indietro in quelle atmosfere da blaxploitation. Gustatevi pure il grande John Scofield alla chitarra e Alphonso Johnson al basso. Ora, dopo aver ascoltato questo pezzo, non capisco e non capirò mai come questo genere abbia avuto più infamie che lodi, anche se ho una mia piccola convinzione: l'invidia verso certe capacità tecniche da parte della critica musicale, adusa ad esaltare l'ennesimo hype che non a riconoscere l'arte quando questa si manifesta.
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Immenso George Duke (senza sarcasmo) e mitico Billy Cobham (gli ultimi 3 album prodotti dai novecento sono bellissimi).
RispondiEliminaBuona giornata!
@Tarkus
RispondiEliminaBuona giornata anche a te. Due grandi musicisti, di Cobham mi piaceva anche la produzione anni 80 per la GRP.
quanti post oggi Harmo, non ti sto più dietro... :D
RispondiEliminagrande Cobham
mm,sinceramente la trovavo ,ala lunga, stucchevole..un ibrido venuto male fra jazz, funky, e quel che vuoi tu,ma senza anima..senza troppa creatività..
RispondiEliminadetto questo,cobham gran batterista,ma la tecnica mi interessa relativamente..duke grande se ben guidato( ovvio che mi riferisco agli anni con Zappa)
Spero senza scatenare le solite accuse di polemica, ma ho una domanda da farti.
RispondiEliminaHai già parlato più volte della cattiva ricezione da parte della "critica musicale" riservata a fusion/pop di classe/etc (le musiche di cui parli su questo blog, insomma).
Ora, non è che io abbia un grandissimo parere della critica musicale (italiana in particolare) però non mi sembra che fusion/pop di classe/etc. siano mai stati trascurati dalla suddetta critica, nè che la critica musicale (fatta per il 99% di non-musicisti) possa mai avere avuto invidia per le capacità tecniche (?) di chicchessia, visto che in ogni caso non avrebbe avuto il modo per comprenderle.
Quindi mi chiedo: hai in mente qualche giornale/giornalista specifico quando parli di questo argomento?
ps - e mi spiego meglio sulle capacità tecniche: questa è una delle cose più sopravvalutate nel campo della musica.
E dico sopravvalutate in almeno due sensi:
1 - In quanto normalmente non capite: per valutare la "capacità tecnica" è necessario saper suonare almeno uno strumento. In caso contrario, non stai giudicando la capacità tecnica ma la maggiore o minore appariscenza del modo di suonare. Non per nulla si parla di "grandi chitarristi" a proposito di metallari che tirano fuori la lingua mentre suonano tre note ma velocissimamente e un sacco di volte di fila.
Oppure si parla di "classe strumentale" a proposito di chi suona nei progetti "pop di classe/etc", confondendo le qualità attribuite alla musica con la capacità tecnica di chi quella musica la suona. Cosa che accade, mutatis mutandis, in tutti i generi musicali, dal punk al reggae, dal soul al jazz, etc.
2 - In quanto vengono ampiamente mitizzate - da parte di chi non sa suonare - quelle che sono in realtà "semplici" abilità manuali tipiche degli "strumentisti", categoria assolutamente diversa da quella dei musicisti.
Qualunque allievo di conservatorio ha più capacita tecniche di qualunque musicista rock o jazz: ma uno strumentista sa come suonare le note, non perchè suonare proprio quelle note che trova sullo spartito.
Tanto è vero che, quando si parla della categoria "musicisti che piacciono agli altri musicisti", non si parla mai di strumentisti supersonici, ma di gente la cui tecnica è completamente al servizio della musica, e proprio per questo non viene percepita da chi si fa affascinare dai lustrini del "guitar hero".
ps2 - fantastico nel video il primo piano del minimoog, per averne uno in buone condizioni adesso ci vogliono più o meno 4.000 dollari. Qui con un suono a metà tra la scoreggina e l'Inno-hit Bontempi, ma vabbè...
Grande grande!
RispondiEliminarisponderò a tutti questa sera :o)
RispondiEliminaIl discorso sulla distinzione tra musicisti e strumentisti non è sbagliato alle.
RispondiEliminaSolo che non capisco perchè un metallaro che suona veloce non debba A PRIORI essere considerato un buon musicista solo per essere un metallaro che suona veloce.
Cito come esempio massimo di discriminazione Yngwie Malmsteen.
Sarà stato noioso, sarà stato uno shredder ma resta comunque un vero musicista che sa anche essere ottimo strumentista.
Perchè se uno suona metal velocemente non è un musicista, ma un metallaro che suona veloce. La differenza mi sembra evidente, come dire perchè non debba essere considerato un ottimo vino la coca-cola. Perchè è coca-cola, non vino.
RispondiElimina'Sto Yngwie Malmustus qui, boh, ho letto la sua scheda su Wikipedia: sono citate giusto di sguincio due sue canzoni, in mezzo a un tripudio di modelli di chitarre e puttanate sul suo stile chitarristico.
Impagabile comunque l'incipit:
"È considerato fra i pioneri del heavy metal neoclassico, che consiste nell'utilizzo di elementi di musica classica in un contesto heavy metal."
E poi mi chiedi perchè non lo considero un musicista...? :)
@brazzz
RispondiEliminaper me invece è stato un genere che mi ha fatto scoprire altri suoni che non il rock, ed è stato propedeutico per accostarmi al jazz classico. poi di quei dischi adoravo il groove che riuscivano a trasmettere.
@allelimo
nessuna polemica; facciamo i nomi. Bertoncelli e Castaldo i primi nomi che mi vengono in mente, non metto in discussione la loro capacità di scrittura, notevole in ambedue i casi, ma contesto i loro giudizi posti come verità assolute. Contesto alla maggioranza della critica l'ossessione per il nuovo ad ogni costo, forse per la paura di essere considerati inattuali. Poi, non sarebbe male, ogni tanto, andare a riscoprire dischi ed artisti trascurati precedentemente o passati nel dimenticatoio, non necessariamente soul o pop. Che poi, che in Italia questi generi siano considerati come la peste, a differenza dei paesi anglosassoni, mi ha sempre mandato in bestia. Di critici che ne parlano con cognizione di causa ce ne sono pochi, mi vengono in mente Cilia, Campo, Bonagura e Sisti, che dimostrano però che, volendo, si può riuscire a parlare di musica anche senza parlare di rock o delle ultime novità.
Sulla tecnica; non suono strumenti, purtroppo, e quindi il mio giudizio è da semplice appassionato. Nel soul o nel pop di classe, secondo me, la tecnica e la qualità devono andare di pari passo, ma qui si entra nel soggettivo, quello che pare buono a me, per un altro può far schifo, ma è normale. Prendo ad esempio gli Steely Dan; per anni hanno rifiutato di suonare dal vivo, perché gli strumenti di riproduzione sul palco, al tempo, si parla dei '70, non aveva la stessa qualità che si trovava negli studi discografici. Pignoleria? Forse. Ma questo genere, per la sua natura, richiede questo stato delle cose. Un altro è Battisti, perfezionista come pochi. Però sia lui che gli Steely Dan, hanno sempre messo in primo piano la musica che non il virtuosismo, e credo che anche chi non suona, ascoltando i loro dischi, riesca a capirlo. Lo stesso dicasi per chi suonava fusion; forse qui di virtuosi strumentisti ne abbiamo in gran quantità, ma come nel rock, se uno ha la capacità di ascoltare è facile separare il grano dal loglio: per semplificare Cobham e Duke si, Lee Ritenour ni, Yanni no.
@DiamondDog
Che dire allora di Eddie Van Halen e di Jimi Hendrix?
Grandi strumentisti, ma anche dei gran musicisti. O no?
@Ernest
ciao amico
@robydick
RispondiEliminaa robbe', vieni a dire a me del numero di post? ahahah
Hendrix e Van Halen erano troppon scontati per allelimo, volevo un esempio più "circoscritto" (visto che parla di metallari....) che facesse meglio comprendere le sue idiosincrasie e prevenzioni mentali....ma tanto è inutile as usual....
RispondiEliminaHarmonica: di Hendrix direi noioso, ma se lui suonava metal o io o te non capiamo un cazzo di musica :)
RispondiEliminaDiciamo che sono io e bella lì.
Del banale Eddie diciamo che di uno che ha composto "Jump", con tutta la buona volontà, non riesco a pensare bene.
Perchè sono io mentalmente idiosincratico e prevenuto, come fa giustamente notare, more solito, DiamondDog: ma non ce la faccio lo stesso. L'unica altra canzone che ricordo dei ragazzotti è "You really got me", che però è una cover dei Kinks...
La critica musicale, lungi da me il volerla difendere, però l'argomento dei "giudizi posti come verità assoluta" non lo capisco: o quando scrivi aggiungi ad ogni frase "secondo me, a mio parere, etc." e appesantisci tutto in modo inaccettabile, oppure dai per scontato che stai esprimendo la tua opinione, che è il succo di ogni critica. A meno che non ci si voglia impelagare un'altra volta nei meandri della critica oggettiva.
E comunque, anche per quanto riguarda la critica musicale dipende tutto dalla nostra soggettività: tu contesti alla critica la ricerca per il nuovo ad ogni costo, mentre a me il problema sembra esattamente l'opposto, il rifiuto del nuovo e l'ossessiva riproposta delle solite vecchie cose.
Come dalla nostra soggettività dipendono anche i giudizi sulle cose che non conosciamo [absit iniuria verbis pure qui, eh!], come cercavo di spiegare prima e come mi sembra dimostri abbastanza bene il tuo separare il grano dal loglio.
Ovvero: a pallone abbiamo più o meno giocato tutti da ragazzi, bene o male non importa.
Se vediamo un giocatore che dribbla 5 avversari, il portiere e poi segna, siamo più o meno tutti in grado di capire la difficoltà tecnica di quello che ha fatto.
Se invece io vedo una partita di hockey su ghiaccio, per esempio mi entusiasmo perchè vedo uno pattinare all'indietro e mi sembra difficilissimo, e magari invece è una cosa banale.
Troppo spesso i giudizi tecnici dati dai non musicisti sono come i miei sull'hockey: il percorso che fai per dire "Cobham e Duke sì e Yanni no" non ha nulla a che vedere con la capacità tecnica: Yanni è un autodidatta che fa cose che non ti piacciono, degli altri citati apprezzi la musica e trasferisici questo apprezzamento nella valutazione della loro tecnica strumentistica. Che in ogni caso è longeque inferior a qualsiasi diplomato di conservatorio che suona nell'orchestra di San Remo.