Ritornava il soul, grazie ad un disco di canzoni diventate degli instant classic, e forse a causa di queste, rimarrà come un'opera unica e mai più ripetuta da Anita Baker.
E' il destino delle opere prime che hanno al loro interno tante canzoni da poterne fare dei singoli potenziali, dischi già maturi che bastano per gli anni a venire.
Un team di musicisti fuoriclasse, arrangiamenti che tenevano conto della lezione del passato ed un tris di autori che firmeranno i brani migliori dell'album: Rod Temperton con "Mistery", il già citato David Lasley e Ken Hirsch con "No one in the world".
Per concludere, un disco senza tempo, che è rimasto come un corpo a se stante nel panorama della soul music degli anni '80.
Soul di classe ?
Massimo Oldani, che qualcosa di soul ne sa, diceva cha i dischi di Anita baker contribuivano all'aumento delle nascite....
RispondiEliminaTutto Rapture è una favola.
RispondiElimina@Euterpe
RispondiEliminaGiusto. Nel mio caso no, ma era un buon sottofondo.. ;o)
Grande Massimo Oldani, mi tiene compagnia nel ritorno a casa col suo "The Vibe".
@Tarkus
Vero, per estrarre un singolo bastava estrarre a sorte.
non riesco a far partire il video, c'è qualcosa che non va...
RispondiEliminaprovo a ripassare poi, intanto lascio un saluto, mon ami.
oggi è partito... forse anche Anita aspettava la fine di un diciassettennio escrementiziosetto... :-))))
RispondiElimina@zio scriba
RispondiEliminaok, sembra un segno del destino allora...diciassettennio di cacca, non mi faccio molte illusioni per il futuro, ma per ora va bene così.