photo by Neal Preston
Questo singolo della band inglese uscito nel 1982, tratto dall'album "The Gift" è la dimostrazione che anche i bianchi, quando vogliono, sanno realizzare degli ottimi brani soul, in questo caso abbiamo più di una reminiscenza di quelli che furono gli hits della Motown degli anni d'oro. Certo il testo della canzone era ben lontano dalle romanticherie dell'etichetta di Detroit, non si parla di amore ma della vita in una piccola cittadina inglese, tra problemi di alcolismo nella popolazione, disoccupazione e mancanza di strutture. Del resto è nota la passione di Paul Weller per la black music, se poi sommiamo l'attitudine Mod verso questo genere, il risultato non può che essere questo. Questa canzone non rimarrà l'unica incursione dei Jam nel soul, altrettanto belle sono "Ghosts" e "Precious", guarda caso presenti sempre in "The Gift", che fu il canto del cigno della band inglese. Un omaggio al Northern Soul, alle dance-hall britanniche che furono i templi pagani dei ragazzi Mod. Che detto tra noi, fra tutti i movimenti o presunti tali che hanno attraversato la storia della nostra musica, è stato quello più sincero ed onesto.
Da segnalare nel video la presenza del tastierista Steve Nichol, della band r'n'b inglese dei Loose Ends, attiva negli anni '80. Ebbero due numeri uno nelle charts r'n'b americane con "Hanging on a string" e "Slow Down", ma avremo modo di riparlarne.
Foto Stupenda!
RispondiEliminaFavolosa.
RispondiEliminasi, davvero bella, però è difficile trovare belle foto in rete, c'è da fare opera di scavo. :o)
RispondiEliminaADORO Town called malice. Ricordate la sequenza di Billy Elliot in cui viene utilizzata? Fantastica!
RispondiEliminagli style council erano proprio dietro l'angolo
RispondiElimina@sigurros82
RispondiEliminala ricordo anche io, e bello pure il film.
@euterpe
ecco, loro sono stati una delle cause per cui mi sono ri-appassionato al soul.