photo by Terry O'Neill
Non solo: da quando quasi un mese fa ho deciso di rivitalizzare questo blog, non passa giorno che non mi spari in cuffia almeno un paio di album di black music, che sia soul, funk, r'n'b e loro derivati, e conoscendomi bene credo che questa malattia me la porterò dietro per un bel po'.
Del resto quando si ritrovano canzoni come queste, nessun vaccino può rendere immune dal virus del soul. Qui Diana flirtava pericolosamente con la Disco, aveva già una carriera che le poteva permettere di cantare di tutto.
Il risultato in questo caso fu un pezzo da consegnare ai posteri, partiva come una ballad per poi trasformarsi in una lunga coda mid-tempo, ben diverso da altri artisti storici del soul e non solo che si cimentarono con la disco. Per esempio, avete mai ascoltato la versione disco di "I Love you for sentimental reason" che ne fece James Brown? Beh, meglio lasciar perdere, là il buon James sembrava afflitto dalla sindrome del "cappone", talmente era irriconoscibile. Che dire poi delle prove di Elton John e Paul Mc Cartney? Come se bastassero grandi nomi per nobilitare un genere considerato fatto da cani e porci, quando i cani e i porci perlomeno credevano nel genere e lo nobilitarono.
Diana Ross ebbe il merito di tirar fuori un pezzo che nobilitò veramente la disco, facendone un instant classic e venendo suonato ancora oggi e campionato in millanta brani hip-hop.
E pensare che non ne voleva saper niente di incidere questo brano.
maronnn quanto mi piace Diana, in tutti i sensi!! maronnn addolorata! :PPP
RispondiEliminaStupenda Diana!
RispondiEliminaroby, su quel palco ti ci avrei visto bene, al posto del ricciolo..ahahah
RispondiEliminaahah! che piezz...
RispondiEliminawé, domani ci sono ben 2 carrettate molto irsute come piacciono a te! :D