venerdì 17 gennaio 2025

Scali Fuori Rotta: Thoughts of You - Salvator Dragatto (2024, Colemine Records)

 

Una foto in bianco e nero, una natura morta in un vaso: e non posso fare a meno di pensare a cosa significasse davvero la fotografia in bianco e nero. La magia della stampa, ricavata da una pellicola che portava con sé un universo di possibilità: emulsioni pancromatiche o ortocromatiche, grane fini o grosse, e la gradazione della carta, che dallo zero serviva a domare il contrasto per le pellicole più esasperate, fino al grado cinque, l’ultima risorsa per strappare un’immagine dalle ombre di uno scatto sottoesposto.

Ascoltando Thoughts of You di Salvator Dragatto, tutto quel mondo perduto riaffiora con prepotenza. Immagini in bianco e nero, fotografie sgranate, come i fotogrammi di vecchi film noir proiettati in cinema di quart’ordine, con le panche di legno e il fumo delle sigarette che si attacca ai vestiti. Riemerge dagli occhi al cervello, passando dal cuore: un ricordo denso e granuloso, come quelle pellicole che sembravano sul punto di cedere all’oscurità.

Nei suoi undici bozzetti strumentali, il losangelino Joseph Reina, alias Salvator Dragatto, costruisce un mondo sonoro simile a una pellicola sottoesposta, dove le zone chiare, sulla carta si ammassano in un toppone grigio, lasciando intravedere appena un dettaglio, una forma, un’emozione. Thoughts of You è questo: un tentativo fragile, quasi sfuggente, di fissare su un supporto emozioni, impressioni, e paure, nello spazio di appena ventisei minuti. Come un cortometraggio proiettato in un cinema di terza visione, che appare e svanisce, lasciandoti la sensazione di aver assistito a qualcosa di unico, ma che non vedrai mai più.



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