Akina Nakamori è stata incoraggiata fin da piccola da sua madre a intraprendere una carriera da cantante. Durante gli anni da studentessa, ha partecipato alle audizioni per il talent show Star Tanjō!, fallendo nel 1979 e nel 1980, ma vincendo nel 1981 con un punteggio record. Questo trionfo le ha permesso di firmare un contratto con la Reprise Records, una sussidiaria della Warner. Il suo primo singolo, pubblicato nel 1982, non ebbe successo; al contrario, il secondo, “Shōjo A”, divenne un grande successo, nonostante fosse stato scelto come sostituto del brano originariamente pianificato. Da quel momento, Nakamori raggiunse rapidamente lo status di pop idol.
A partire dal 1984, però, iniziò gradualmente a distaccarsi da questo ruolo, lavorando a un progetto più maturo che culminò con la pubblicazione di “Bitter and Sweet” nel 1985. Questo album è considerato uno dei capolavori del city pop, dominato dall’uso dei sintetizzatori e caratterizzato da brani di synth-funk di grande qualità. Tra i pezzi più notevoli spiccano l’energica traccia di apertura “Kazari Ja Nai No Yo Namida Wa” e la successiva “Romantic na Yoru Dawa”, entrambe frenetiche e all’altezza delle migliori produzioni occidentali dell’epoca. I primi quattro brani dell’album formano una sequenza micidiale, inclusa “Yokan”, una ballad che riporta Akina Nakamori al kayōkyoku pop, fungendo da preludio al notevole brano hi-nrg “Tsukiyo no Venus”. Il synth-funk ritorna con “Babylon”, uno dei pezzi migliori dell’album, arricchito da un ritornello melodico che spinge il brano verso il sound del city pop. Un altro momento di grande energia è rappresentato dall’up-tempo “Unsteady Love”, che è, tra tutti, il mio brano preferito insieme al successivo “Dreaming”, un brano mid-tempo dall’aura esotica che ci porta in ambito lounge, caratterizzato da un bel solo di piano elettrico. Il ritorno del City-Pop, con venature funk, si manifesta in “Koibito No Iru Jikan”, e anche in questo caso Nakamura colpisce nel segno, arricchendo il brano con l’apporto del sax, che resta sempre elegante e mai invadente. Dopo un momento di respiro, ci immergiamo in un altro mid-tempo con “So Long”, per poi rilassarci del tutto con la ballad che chiude l’album, “April Stars”.
Purtroppo, l’industria degli idol pop, che richiedeva un flusso costante di musica per alimentare il sistema, arrivando a chiedere un album ogni sei mesi, porterà Akina Nakamori a gravi problemi di salute mentale, esaurimento artistico e difficoltà relazionali. Questo culminerà nel 1989 con un tentativo di suicidio, che fortunatamente non avrà esito tragico. Dopo questo episodio, Nakamori tornerà alla musica, seppur in modo più sporadico. Nel 2023 ha aperto un canale YouTube dove interpreta cover del suo vecchio repertorio, mentre nel 2024 ha rilasciato la sua prima intervista in molti anni, annunciando anche il suo ritorno alle esibizioni dal vivo.
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