martedì 3 dicembre 2024

Stay With Me - Kiki Dee


Il devoto cultore del Yacht-Rock è come un esploratore musicale senza limiti, scavando nelle radici profonde dei generi sonori là dove l’ascoltatore medio si accontenta delle hit più conosciute. Kiki Dee, una figura tanto iconica quanto spero superflua da presentare, ha lasciato il segno nell'immaginario collettivo con il suo duetto con Elton John, con quella "Don't Go Breaking My Heart" che conoscono anche i sassi e dal notevole successo anche qui in Italia.

Emergendo negli anni '60 con un solido seguito nel Regno Unito, Kiki Dee fu invitata nel 1978 ad incidere un disco negli States, a Los Angeles, per quello che poi diventerà “Stay With Me”. Un'opera destinata alle mani sapienti dei veri estimatori del genere, poiché quanti al di fuori del cerchio ristretto degli appassionati del yacht-rock ricordano questo disco? L'album, sotto la guida di Bill Schnee, ha visto la collaborazione sinergica dei Toto al completo, unitamente ad alcuni dei più bravi sessionmen della California dell'epoca, una parata inarrivabile di talenti. 


Ma come fu l'esperienza americana di Kiki Dee? L'analisi attenta del disco suggerisce una trasfigurazione impeccabile, con la voce avvolgente della Dee che si insinua con maestria nell'incantevole tessuto del westcoast pop. Dallo sfolgorante avvio con "One Step", reinterpretazione di un brano di Tom Snow, al trittico successivo di composizioni firmate Dee, in collaborazione con il grande David Lasley (se tale genio musicale vi è sconosciuto, è un vuoto che dovreste riempire), con una particolare menzione per la suggestiva "Don’t Stop Loving Me" e il bel pezzo soul/pop “Talk to Me”. Degne di menzione sono anche le esecuzioni di "You're Holding Me Too Tight", dono di Frannie Gold,  "Safe Harbor", altra gemma scolpita dalle mani di David Lasley, e “Love Is A Crazy Feeling” scritta da Davey Johnstone, pezzo poi ripreso da Joe Chemay per il suo album del 1981. 


L'album incarna l’esemplare raffinatezza del pop californiano, dipingendo con tonalità pastello un panorama sonoro senza orpelli e con una solidità qualitativa che pervade ogni nota.

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