Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2012

SOULE MONDE, FUNK E IMPROVVISAZIONE DAL VERMONT

Immagine
Questo disco mi è capitato tra capo e collo, mi ha incuriosito il nome prima di tutto, Soule Monde, poi naturalmente anche il contenuto era all'altezza della confezione; un sound scarno, grezzo ma caldo e raffinato al tempo stesso. I Soule Monde sono un duo che arriva dal Vermont, il percussionista Russ Lawton ed il tastierista Pay Paczkowski, già membri della jam band americana dei Phish. Non è che il loro primo disco arriva dal nulla, si narra infatti di roventi jam del duo in qualche locale della profonda provincia americana, jam dove il jazz virato in funk la fa da padrone. Come ci è dato di ascoltare nel loro primo omonimo album; un suono denso, una vera forza della natura, dove la scarsità degli strumenti usati non si sente proprio e rende il progetto interessante anche per questo motivo. Il bello è che a differenza di tanti dischi "ascolta una volta e getta", questa ti far venir voglia di tornarci sopra più e più volte, per comprenderne tutte le sfumature. Hamm...

JAZZ, FUNK E SPIRITUALITA': MENAGERIE - THEY SHALL INHERIT

Immagine
Questo disco mi riporta indietro di molti anni, quando in un preciso momento storico le nuove uscite di musicisti jazz e black in generale furono ammantate di spiritualismo, non necessariamente di origine cristiana, abbracciando a tutto tondo le forme che questo comprende: sciamanesimo, déi pagani, ricerca interiore, adoratori del sole e quant'altro. L'immagine che avevo di quegli artisti era quella di persone che abbandonando gli impeccabili completi scuri di dieci anni prima si rivestivano con delle tonache sgargianti, li pensavi dentro una stanza piena di fumi vari, tra incensi, aromi, e sostanze non propriamente legali, tanto per intendersi. Il jazz ed il funk più di altre musiche si prestano molto bene per una ricerca interiore e chi di voi ha ascoltato "A love supreme" di John Coltrane forse capirà quel che voglio dire. L'aggancio con il capolavoro del sassofonista afroamericano è ben presente anche nel disco dei Menagerie, "They Shall Inherit",...

DISCO FEVER: HERBIE HANCOCK

Immagine
Che ci fa Herbie Hancock in questa rubrica dedicata ai personaggi che caratterizzarono al meglio la disco music? Beh, se qualcuno si ricorda dell'album "Sunlight" del 1978 forse converrà con me che la citazione in questo caso è appropriata. In particolare nel pezzo che apre il disco "I thought it was you" c'è l'inizio di quello che nel decennio successivo si svilupperà in chiave "Electro". Forse per Hancock "Sunlight" non fu altro che un divertissement, visto che il nostro, pur continuando a suonare da sempre jazz tradizionale, ha sempre seguito l'istinto del momento, costruendo dei veri e propri monumenti in campo musicale, creando dei nuovi stili a cui tutti poi si sono accodati. Hancock è stato uno dei più grandi innovatori della musica, sempre in anticipo sui tempi, basta ricordare quel mirabile capolavoro del 1974 "Headhunters", sintesi perfetta di jazz e funk e "Future Shock" del 1983 dove come un nove...

CULT HEROES: LOU PARDINI

Immagine
Di Lou Pardini ne ho sentito parlare per la prima volta la scorsa settimana sul bel sito di Mauro Ronconi, "Musica dal Pianeta Terra" ed è stato subito un colpo di fulmine. Potrei fare un copia incolla di quello che sta scritto là, oppure potrei citare un'amica blogger dicendo che questo genere musicale travalica il tempo, ascoltate il brano postato, è stato scritto nel 1998, ma ricorda la musica che veniva scritta a fine seventies, musica tra l'altro ascoltata da pochi adepti, ma talmente densa di significato musicale da essere ricordata ed ascoltata ancora oggi. Dirò che il nostro è un ottimo tastierista nonché autore, nominato ad un Grammy per il singolo del 1991 "You might have been", ha lavorato con Stevie Wonder e Santana, con i Chicago, di cui entrò a farne parte nel 2009 al posto di Bill Champlin, cioè mica pizza e fichi per intendersi. L'album che mi ha fatto veramente bene al cuore è "Look the Other Way" del 1998, la sua seconda r...

[RE:JAZZ], VIBRA TEUTONICHE

Immagine
Oggi ci focalizziamo su un'altra novità discografica, questa volta in arrivo dalla Gemania tramite etichetta INFRAcom , distribuita dalla nostrana Audioglobe. Parliamo dei [re:jazz] band di Francoforte attiva da dieci anni e in uscita con il loro nuovo album, il quinto,  dal titolo "Kaleidoscope". Ed un caleidoscopio di suoni è quello che ci attende; se nei precedenti album la band sfornava versioni acustiche di brani "elettronici" delle release INFRAcom, in questo lavoro, grazie anche alla produzione di Alex Reinemer dei Jazzanova, abbiamo prima di tutto dei brani originali e una varietà di stili che abbracciano il soul, il jazz - in versione acid - il funk, la fusion e piccole reminiscenze dubstep. Aldilà della tecnica e dei vari generi adottati, va detto che il disco è molto bello, impreziosito com'è in alcuni brani da parti vocali cantate da alcune tra le più belle voci del panorama soul/jazz. Come ad esempio nel brano che apre il disco, "Don...

SOMETHING NEW

Immagine
Oggi tre album ed un singolo, ancora buone vibrazioni. 1: Cody Chesnutt - Landing on a Hundred Lui è diventato conosciuto ai più nel 2003, quando ha reinciso con The Roots un brano tratto dal suo primo album; "The World is Coming" divenne infatti una hit a livello internazionale, facendo conoscere il nome di Cody in tutto il mondo. Se ne esce in queste settimane con il suo secondo album, a distanza di dieci anni dal primo, e il risultato è un disco di soul music come pochi è dato ascoltare. Ci trovate dentro i santoni del genere, Marvin e Curtis in primis, il tutto riadattato in modo intelligente ai nostri giorni. Dagli arrangiamenti con gli archi, zucchero per le orecchie, fino alla blaxploitation. Tanta roba. 2: Ruby Velle and The Soulphonics - It's About Time Forse un giorno dovremo parlare dell'influenza che ha avuto Amy Winehouse nel mondo della musica; la riscoperta di suoni che sembravano dimenticati e fuori moda e di quante ragazze stiano prova...

MY FAVOURITE NIP-POP

Immagine
Il titolo del post è un omaggio agli Style Council ma è anche il titolo di un album del gruppo che presento oggi che rimanda ad un album degli Style Council, prendono il nome da una loro canzone, che poi è anche il nome di un giornale francese. Basta indizi, loro sono i Paris Match, trio giapponese dedito ad una miscela di Acid Jazz, bossa, blue eyed soul, soul e pop. Più che agli Style Council il loro è un incrocio tra gli Incognito e gli Swing Out Sister. Eleganza e suoni raffinati a go-go quindi, tredici album pubblicati dal 2000, escludendo le raccolte, un continuum musicale il cui comun denominatore è quello della qualità, magari senza picchi particolari ma comunque costante in ogni loro lavoro. Yosuke Sugiyama il compositore, Tai Furusawa il paroliere con Mari Mizuno alla voce, questi sono i tre Paris Match, un gruppo che riesce sempre a regalarmi delle buone vibrazioni. Non saranno originali? Beh, quanti ne vedete in giro di "originali" ? Godetevi la Mari, va...

CULT HEROES: IAN WILLSON

Immagine
Come potremmo descrivere i "cult heroes" in musica? Requisito numero uno è quello di essere conosciuti da pochi, avere realizzato pochi dischi, meglio se uno soltanto, ma di cui non puoi assolutamente farne a meno, notizie sul web scarse o addirittura nulle, valutazioni esagerate dei dischi o del disco realizzato, quasi sempre in vinile, raramente in cd, quasi niente in mp3. Dane Donahue, ad esempio, è sicuramente uno dei cult heroes per antonomasia e risponde a tutti i requisiti di cui sopra, musicista apparso dal niente e nel niente rientrato, autore di uno dei dischi più belli del panorama pop west coast californiano. Ian Willson è un altro, e qui la storia si fa intrigante e più difficoltosa: per quel che ne so Willson realizzò un solo disco nel 1985, "Straight from the heart", credo che l'album sia autoprodotto, quindi immaginatevi già quanto sia difficile reperirlo, si trova comunque nel solo formato originale in vinile a prezzi esagerati, si va dalle ...

PINO DANIELE vs. EDDIE ROBERTS: JE STO VICINO A TE

Immagine
Oggi sfida dedicata ad una delle canzoni più belle del repertorio di Pino Daniele. "Je sto vicino a te" è parte integrante della rivoluzione che il musicista napoletano apporterà alla musica italiana, un tassello fondamentale del "neapolitan power". Apre il secondo omonimo album di Daniele, pubblicato nel 1979. Un vero capolavoro. La versione di Eddie Roberts, chitarrista della band britannica dei The New Mastersounds è tratta dall'album "Strada", realizzato con un quintetto ad hoc. "Strada", album del 2007 è un disco molto particolare: il chitarrista di Leeds ha preso infatti alcune delle canzoni più belle della musica italiana, in particolare quella napoletana più tre brani del primo Celentano e le ha rielaborate in chiave jazz, creando uno dei dischi più godibili degli ultimi anni. La versione del brano di Daniele è tutta giocata in chiave jazz/bossa,  dove si abbina alla grande calore e bravura tecnica (chiedo lumi, la tecnica chitar...