venerdì 5 maggio 2023

Celeste - Soundcarriers (2023, Phosphonic) Ristampa


Scartabelli qua e là e poi ti ritrovi tra capo e collo un album uscito nel 2010, che è stato ristampato da poco, di una band di Nottingham, i Soundcarriers. Metti su il disco e ti ritrovi immerso dentro un lounge pop retro-futurista in stile anni 60. 

I Soundcarriers prendono ispirazione dai loro predecessori, come gli Stereolab e i Broadcast, ma incorporano anche influenze che questi ultimi potrebbero aver ritenuto troppo ovvie da utilizzare. Ad esempio, i Soundcarriers si ispirano anche alla psichedelia della costa occidentale degli anni '60, tra i quali non ho remore nel dire che ho ritrovato le note e l’atmosfera appartenute ai Byrds e ai Jefferson Airplane, e anche al jazz moderno.

Tra le influenze, davvero tante, ho trovato anche qualcosa dei Jethro Tull, impensabili a queste latitudini, ma ascoltate “Step Outside” e poi ditemi se quando parte quel cazzo di flauto non ho visto giusto o mi sia invece fatto trasportare dal vortice dei suoni di “Celeste”. 

Il buono degli Soundcarriers è dato dalla struttura delle canzoni dell'album e dall'uso disciplinato degli strumenti, che offrono un suono rinfrescante rispetto agli artisti che si affidano troppo ai paesaggi sonori. La struttura delle loro canzoni è ben definita ed hanno dalla loro la capacità di sorprendere l'ascoltatore con riff inaspettati e jam session.

Ad un ascolto superficiale l’album può sembrare un guazzabuglio di generi diversi, tra cui jazz, folk rock, elettronica e krautrock. Tuttavia, nonostante la diversità degli stili, le canzoni sono molto ben realizzate e coerenti. “Celeste” è un album che suona bene ancora oggi, ed è un ascolto piacevole e stimolante, nonostante una durata record di cinquantaquattro minuti, per chi non si accontenta di proposte scontate. Per gli amanti del retro futurismo poi è manna dal cielo.

👉https://youtu.be/9XQ5Zv_PZvY👈

giovedì 4 maggio 2023

Gasms - Smokey Robinson (2023, TLR Records)

C’era bisogno di “Gasms” di Smokey Robinson, nuovo album di materiale originale della leggenda del soul, all'età di 83 anni? La risposta è un deciso si! E sopratutto non è un disco di duetti, di cover, di standard jazz o di canzoni natalizie.

A differenza di molti suoi contemporanei, Robinson ha mantenuto il suo stile costante nel corso degli anni, con predilezione per i brani mid-tempo, una voce che riesce ancora ad emozionare, suoni caldi e avvolgenti come un tessuto di velluto. 

“Gasms” non fa eccezione: le eterne muse dell'amore e della lussuria di Robinson animano l'album con la stessa intensità di sessant’anni fa. Anche se la voce di Robinson non è più quella di una volta, serve ancora al suo scopo e compensa la perdita di estensione con la tenerezza. Una manciata di canzoni, semplici nella loro struttura, compiono il miracolo di avvicinarsi al pop più vivace del suo lavoro con i Miracles. 

“Gasms” è un perfezionamento della produzione di Robinson della tarda carriera, con un songwriting meglio calibrato, emozioni più pronunciate e una produzione sontuosa ma meno invadente. L'album esiste in uno stato di sospensione senza tempo, proprio come i migliori lavori di Robinson. Con “Gasms”, Robinson continua a padroneggiare quel pop venato di soul che ha creato e il suo talento indistruttibile risplende ancora una volta, come sempre. 

E alla fine di tutto, come disse qualcuno, “when Smokey sings, i hear violins.”

👉 https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mmja4KzHJ9O73yxt2wqw2vwutCVCRSaEk👈

mercoledì 3 maggio 2023

Ecuatoriana - El Universo Paralelo de Polibio Mayorga - Polibio Mayorga

Polibio Mayorga è stato a suo modo un pioniere della musica ecuadoriana negli anni che vanno dal 1969 al 1981. 

Armato di un sintetizzatore nuovo di pacca, ha modernizzato i suoni della tradizione della sua terra riuscendo a creare una sorta di stranianti successi space-age dal sapore tropical-psichedelico. 

Era talmente presente nella scena musicale ecuadoriana da aver dovuto adottare degli pseudonimi per reggere il gioco e non diventare presenza opprimente. 

Questo disco è una bella testimonianza di un artista conosciuto quasi esclusivamente dagli hard fan della lounge, una raccolta esaustiva dove si spazia dalla cumbia agli spaghetti western, dove Mayorga usa il synth con la stessa gioia di un bimbo intento a giocare con il Lego. 

Se i brani sono quanto di più latin possiate sentire, è la produzione così “weird” che ce lo fa apprezzare, induce curiosità laddove in situazione più “normale” non avremmo speso nemmeno un secondo per ascoltarlo. 

👉 https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_m2O2tPP7XwOTYVrRMx85KVz00V0o1qDVo👈