martedì 29 gennaio 2013

IL LUNGO ADDIO: LEROY "SUGARFOOT" BONNER 1944-2013


Leroy "Sugarfoot" Bonner è stato lead vocal, chitarrista nonché membro fondatore di una delle numerose funk band di Dayton, Ohio, in questo caso degli Ohio Players. E' scomparso lo scorso 26 gennaio, all'età di 69 anni dopo una lunga quanto inutile battaglia contro il cancro. Gli Ohio Players furono uno dei gruppi funk più famosi e influenti degli anni '70, "Honey" fu il loro album più bello e "Love Rollercoaster" il pezzo più conosciuto dalle masse.
So long, Leroy.

  

lunedì 28 gennaio 2013

I FIORI DI UN GIORNO: GREG GUIDRY


One hit wonder, big in japan, questi alcuni tra gli appellativi, talvolta in senso quasi dispregiativo, con cui vengono ricordati quegli artisti che nella loro carriera hanno all'attivo un album o poco più, magari un disco con un brano che ha scalato le classifiche, e che una volta finita la piccola gloria effimera nel mondo occidentale, sono andati a cercare fortuna in oriente, il Giappone quasi sempre, paese ben più ricettivo di altri per questo tipo di sonorità.
Greg Guidry forse ad uno sguardo distratto può appartenere a questa categoria, ma come detto, solo per i distratti. Autore di un album "Over the line" del 1982, considerato dal sottoscritto come uno dei migliori prodotti di quel pop raffinato che va sotto il nome di westcoast aor o pop che dir si voglia. Amico di Michael Mc Donald, la cui influenza si sente nel primo brano dell'album, quella "Goin' Down" che entrò nella top ten americana del 1982, è stato anche compositore e collaboratore per numerosi artisti che bazzicavano le sue stesse note, Bill Labounty, la Climax Blues Band, Robby Dupree, Bill Champlin, l'Allman Brothers Band.
"Over the line" è un album che a trent'anni di distanza mantiene la stessa freschezza di allora, dieci brani tutti scritti dal nostro che si muovono tra pregevoli mid-tempo e sinuose ballate, canzoni che danno le "paghe" a tanti fantocci che bazzicano e bazzicavano il music business di ieri e di oggi, belle da bersi tutte d'un fiato senza riuscire mai a stancarti. Sfido chiunque a trovare un pezzo brutto da questo disco, a meno che non siate sotto effetto di qualche sostanza, come dovevano esserlo quei "geni" che hanno di fatto imposto lo stop alla carriera di Guidry,  considerato che l'album seguente lo ha inciso nel 2000 con canzoni risalenti agli anni ottanta pronte per un secondo album che non fu mai realizzato. Belle capre i discografici, non trovate?
"(I'm) Givin' it up" è il pezzo che preferisco, ma come detto anche gli altri non sono da meno, come ad esempio "Are you ready for love" cover di un suo brano portato al successo da Robbie Dupree, "Darlin' it's you" e "Gotta have more love" conosciuta per l'interpretazione della Climax Blues Band.
Greg Guidry ci ha lasciato nel 2003 a soli 53 anni  a causa di un'incendio nella sua residenza; il suo corpo fu trovato carbonizzato all'interno della sua auto nel garage di casa. Probabile suicidio, questo fu il responso che ne diede la polizia: un triste finale (spero almeno che a qualcuno dei "geni" di cui sopra rimorda la coscienza) per un grande artista.



domenica 27 gennaio 2013

FREDDO


"Generique" di Miles Davis, brano che accompagna la colonna sonora del film "Ascensore per il patibolo" di Louis Malle è uno tra i più evocativi del musicista afroamericano. Questa musica mi accompagna da sempre, mi scaraventa dentro la notte, in stradine contorte e sinuose, glaciale, come sa esserlo una giornata sottozero, quindi adatta per descrivere queste giornate, qui da me stanotte abbiamo raggiunto i meno cinque, manca solo la dama bianca, e se potesse esserci un commento sonoro alle miserie politiche e sociali che stiamo attraversando, beh, andrebbe bene anche per quello, un lungo ascensore per il patibolo è quello che ci stanno preparando.

mercoledì 23 gennaio 2013

BEST OF 2012: SETTEMBRE - DICEMBRE

Proseguiamo e concludiamo con questo post la carrellata degli album più belli del 2012, sempre in base a quello che è girato nel mio I-pod.
Diciamo che nel mese di Ottobre e di Novembre vedrete più di un album, visto che ci sono state delle notevoli uscite.

Settembre





Ottobre




Novembre






Dicembre



lunedì 21 gennaio 2013

NOTTAMBULI: FRED BUSCAGLIONE


Fred Buscaglione è stato il primo artista italiano che ha dato una svolta alla musica leggera italiana, contaminando con il jazz swingato di matrice americana le proprie canzoni. Canzoni in salsa "crime" che nella loro ingenuità mettevano alla berlina un certo tipo di "machismo" all'italiana, dove al centro c'è sempre una "femme fatale" che fa soccombere l'uomo. A differenza degli "americani" di Carosone, dove veniva irriso l'americanismo  italico in nome dei valori tradizionali e a volte anche locali, la musica di Buscaglione rivalutava però in pieno la musica d'oltreoceano.
Buscaglione era un musicista polivalente, contrabbassista e violinista, fatto prigioniero dagli americani nel 1943 riuscì ad entrare nell'orchestra militare italo-americana di ispirazione jazz, si impose successivamente nei night club di Torino dove conobbe il paroliere delle sue canzoni più famose, Leo Chiosso, e fu il musicista più richiesto negli anni cinquanta dai locali notturni italiani e come calò in quel di Roma, i suoi atteggiamenti spavaldi, le cicche sempre accese, la fama da donnaiolo incallito, il bicchiere sempre pieno di whiskey, uniti alla sua caratteristica voce roca, fecero di Buscaglione il primo vero personaggio del mondo musicale italiano. Le canzoni di Fred insieme alla sua band, gli "Asternovas", accompagnarono i sogni "esotici" dell'Italia anni '50, erano ambientate nel mondo "hard boiled" di matrice americana, dove rivivevano le gesta dei personaggi dei libri polizieschi di Chandler e Spillane.
La fama da bevitore incallito non fu scalfita nemmeno dalle indiscrezioni che dicevano che in realtà il whiskey nei bicchieri era del tè leggero molto zuccherato, questo perchè il nostro pareva soffrisse di gastrite.
Personaggio sregolato, lo potevi incontrare al mattino negli studi cinematografici della Tirrenia a Pisa, Buscaglione fu anche attore di film e di spot pubblicitari, la sera era a Roma negli studi della De Paolis e la notte si esibiva alle Grotte del Piccione, uno dei locali più "in" dell'epoca, finì la sua parabola artistica contro un camion, all'alba del 3 feabbraio 1960, mettendo fine alla prima epoca della "dolce vita" italiana.
EDIT: Aggiunto un'altro video

Fonti:
Mondo Exotica - Francesco Adinolfi
Storia della canzone - Gianni Borgna




mercoledì 16 gennaio 2013

BEST OF 2012: APRILE - AGOSTO

Il momentaneo stop del mio laptop mi ha impedito tra le altre cose, di terminare la compilazione dei migliori album del 2012, essendomi fermato al mese di marzo. Rimedio subito, concludendo con questo post diviso in due parti, oggi si va da Aprile ad Agosto, la carrellata dei lavori che sono passati con più frequenza sul mio i-pod. Quindi, ripartiamo da Aprile e per farla breve, segnalerò un solo album per mese e vedrete un video correlato al disco, niente chiacchiere.

Aprile





Maggio 





Giugno




Luglio





Agosto 


lunedì 14 gennaio 2013

FOCOLAIO FUNK


Il Midwest degli States fu il vero focolaio del funk anni Settanta. Lo stato era l'Ohio, la città Dayton, la band più conosciuta gli Ohio Players, dietro di loro, gli Slave.
La band dei Slave era guidata da Stevie Washington, nipote del collaboratore degli Ohio Players Ralph Middlebrooks, insieme a due veri e propri "boxeur" del funk, il bassista Mark "Mr.Mark" Adams e il chitarrista Marc "Drack" Hicks. La caratteristica del sound dei Slave era costituita da brani con intricate soluzioni ritmiche, dal gusto jazzato, trasudanti ironia da ogni poro ma sopratutto era una potente macchina che pompava funk in maniera impressionante, e diedero la consapevolezza che anche con band come loro, si poteva voltare pagina in merito alla musica black.
Autori nella loro carriera di 14 album, di cui i primi sei da consegnare ai posteri, ebbero un solo vero hit single, "Slide", tratto dal primo omonimo album. Una canzone dal sound robusto e piena di trucchetti e di effetti, risate diaboliche, trombette di biciclette e frasi bislacche, ma non solo questo c'era nella canzone: il possente basso di Adams, lo stridio sincopato dei fiati e l'assolo di chitarra di "Drac" resero "Slide" uno dei classici del funk di ogni tempo, immancabile in ogni collezione degna di questo nome.
Fonte: Funk, di Rickey Vincent

giovedì 10 gennaio 2013

I'M BACK

 In via di risoluzione i problemi al laptop, spero di riprendere a postare regolarmente dalla prossima settimana. Per  adesso e per propiziare un'altra grande annata di black music in tutte le sue declinazioni, ecco a voi il grande Darondo rigorosamente su vinile.
Hold On brothers and sister and Keep The Faith !!