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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

THE "SORPASSO" AFFAIR

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Cinquanta anni fa usciva uno dei film culto della storia del cinema, primo road movie in assoluto, una delle ispirazioni di Dennis Hopper prima di girare Easy Rider. De "Il Sorpasso" potrei dirvi che conosco a memoria quasi tutte le battute e le scene, che ne ho percorso le strade cercando di ritrovarne lo spirito; un film di una modernità assoluta che a distanza di tanti anni ci fa vedere nel personaggio di Bruno Cortona, un'Italia che non è cambiata per niente. Anche la musica ebbe una parte importante nell'economia del film: per la prima volta si usarono brani non originali ma quelli che andavano in voga allora, "Guarda come dondolo", "Vecchio Frac", "Pinne fucile ed occhiali" e sottotraccia, nella scena di Gassman e Trintignan al ristorante sul mare, anche "Quando Quando Quando" ma non nella versione originale bensì suonata da due suorine con l'ukelele in cerca di elemosine. Ecco, partendo da quest'ultimo brano che f...

IO, TU, NOI TUTTI PER UNO

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Scorrendo nella discografia di Lucio Battisti, specialmente quella che si riferisce al periodo americano post Anima Latina, si possono ritrovare delle canzoni semi-sconosciute o quasi, o perlomeno brani che hanno avuto minor riscontro tra gli appassionati e gli addetti ai lavori. Il tiro del brano di oggi è quello adatto al blog, un funk morbido alla Brothers Johnson, uno dei pallini musicali del Lucio di quel periodo, è tratto da "Io, tu, noi tutti", album del 1977 registrato negli studi della RCA ad Hollywood nella speranza di scalare le classifiche in terra americana, cosa che poi non avvenne, arrangiato insieme a Mike Melvoine tastierista già membro dei Fifth Dimension e che vide la decisiva collaborazione di musicisti di grande livello come il batterista Hal Blaine - Elvis e Simon and Garfunkel tra le sue collaborazioni - i chitarristi Dennis Budimir e Jim Hughart, collaboratori rispettivamente di Frank Zappa e Tom Waits, Ray Parker Jr credo non abbia bisogno di presenta...

JOSE' ROBERTO E LE API NEL PIANOFORTE

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Magic Mac Lo scorso 8 Luglio ci ha lasciati all'età di 66 anni Josè Roberto Bertrami, tastierista nonché uno dei co-fondatori degli Azymuth, assieme al batterista e percussionista Ivan Conti e al bassista Alex Malheiros. Molti probabilmente avranno ascoltato il loro brano più famoso, "Jazz Carnival", soltanto perché era la sigla di un vecchio programma tv, "Mixer", senza rendersi conto di chi lo suonasse - capite a che livello era un certo tipo di musica in Italia, toccava aspettare le sigle dei programmi per ascoltarla. Gli Azymuth sono stati non solo la più grande band arrivata dal Brasile, ma un punto di riferimento per gli amanti della musica di confine tra jazz, funk e samba. Presero il nome da un brano di Marcos Valle, "Azimuth", tratto dall'album "Mustang Cor de Sangue", dove i tre componenti della futura band prestarono la loro maestria come session-man e suonarono il brano talmente bene da essere appellati dai tecnici con un ...

NON E' MAI TROPPO TARDI

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Se non sbaglio, il titolo del post era anche quello di un vecchio programma Rai, dove un professore, Alberto Manzi, insegnava a leggere ed a scrivere a chi nell'Italia di allora non lo sapeva fare. Stamattina invece faremo opera di alfabetizzazione sulla musica e l'arte di Michael Jackson per chi ancora non ne conoscesse le gesta. Mi aiuterà il Maestro Enrico Rava, trombettista nonché jazzman eccelso, sentiamo infatti cosa ha da dirci in proposito. A lei la parola, Maestro: "Tutto è cominciato una sera di inizio estate dolce e tiepida come solo Roma sa regalare. Era il 25 giugno 2009, nella Cavea dell’Auditorium. Prima di noi uno stupendo concerto di Ornette Coleman. Quando siamo saliti sul palco ci è bastato abbandonarci alla magìa che Ornette aveva lasciato. E’ stato uno dei nostri concerti più belli. Più tardi, mentre esausti ma felici camminavamo verso i camerini e il pubblico continuava ad applaudire, qualcuno ci ha detto che poco prima era morto Michael Jackson. Fi...

L'ALCHIMISTA

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Un alchimista. Questa potrebbe essere una definizione che ben si adatta alla musica dell'artista italocanadese Gino Vannelli, in particolare per gli album usciti dal 1973 al 1981 prima della svolta "pop" di "Black Cars" del 1983. Oddio, il pop era da sempre presente nell'arte di Vannelli, ma era ben integrato insieme al jazz, al rock ed al funk, ingredienti ben assemblati come un alchimista delle note quale era il buon Gino. Oggi focalizziamoci su "Nightwalker", album del 1981 e canto del cigno del Vannelli come fu conosciuto ed apprezzato dagli appassionati. Chi allora veniva a conoscenza della sua musica era o per caso, incuriosito magari dal nome "familiare" dell'artista, o con il passaparola degli amici più avveduti, non certo per i consigli dei soliti noti scribacchini, impegnati a rincorrere l'ultima moda in campo "new, post, no" e roba simile - aperta parentesi, tanto impegnati a rincorrere l'ultimo hype da no...

IL RITORNO DI MR. KELLY

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Un mese deprimente lo scorso Giugno. Parlo di uscite musicali, naturale, se togliamo le solite ristampe e qualche giovane di belle speranze, quello che è passato sul mio ipod è bastato per mettermi in depressione da ascolto. Il bello di questi tempi è che la relativa facilità con cui uno riesce a trovare di tutto un po' è bilanciata dalla facilità di cassare istantaneamente quello che non piace, e meno male, si risparmia in spazio prima di tutto e in tempo, il tempo di pigiare un tasto e gli mp3 se ne vanno nel cestino. C'è sempre l'eccezione che conferma la regola, però, e il nuovo album di R. Kelly, "Write me back", è stato quello che ha bilanciato la pochezza delle uscite. Un bel disco questo, dove l'artista afroamericano si concentra sulla musica e gigioneggia meno con la voce, un continuo omaggio ai grandi del soul, musica ispirata agli stili che hanno fatto grande la nostra musica. Ho potuto ascoltare con piacere richiami al Philly Sound, al Northern So...